martedì 16 aprile 2013 - paolo

Il grillismo è una forma surrettizia del fascismo?

Mi rendo perfettamente conto che può sembrare una forzatura, ma indubbiamente nel M5S di Beppe Grillo c'è molto che richiama un passato lontano che credevamo ormai morto e sepolto. Anche le circostanze che portarono all'avvento del fascismo sembrano ripetersi in maniera quasi speculare. Vediamole in sintesi.

Il fascismo di Benito Mussolini nacque sulle macerie della 1^ guerra mondiale, l'Italia uscita da quella terribile esperienza era un paese in ginocchio. Le casse statali erano praticamente vuote con la lira super svalutata, mancavano le materie prime, le industrie andavano riconvertite dalla produzione bellica a quella civile, non esisteva praticamente più il mercato interno, milioni di disoccupati premevano sulle istituzioni fatte oggetto di un triplice attacco: dall'estero, per il rispetto degli accordi post bellici inquadrati in una nuova visione geopolitica; dall'interno, dalle agitazioni delle formazioni socialiste e sindacali che diedero il via a campagne durissime di scioperi e proteste popolari ed infine dall'azione, politicamente molto aggressiva, di una nascente formazione politica che conduceva una campagna denigratoria nei confronti dello stato e delle sue istituzioni, in primis, il Parlamento. Quella forza politica nascente si chiamava Partito Nazionale Fascista (PNF).

Adesso, confrontate il quadro generale di allora con quello attuale che vede la crisi della legalità e l'illegalismo diffuso, con la pressione di Bruxelles sul rispetto del fiscal compact e dei parametri di bilancio, la crisi economica senza precedenti che sta per esplodere in rabbia popolare e la delegittimazione delle istituzioni raccolta strategicamente da una nuova formazione politica. Questa forza emergente si chiama Movimento Cinque Stelle (M5S).

Quindi facciamo le debite proporzioni e mettiamo pure in conto la diversità degli strumenti mediatici forniti dalla tecnologia ed il substrato culturale dell'Italia di cento anni or sono con quella di oggi. Dall'altoparlante e la radio a valvole siamo passati alla televisione e poi, grazie alla micro e nano tecnologia dei chip, al computer, che traduce il calcolo binario, allora solo speculazione matematica, nella possibilità di accesso ad una rete di informazione globale, ovvero Internet

Se allora il fascismo si concentrò mediaticamente nelle estemporanee e farsesche esibizioni logorroiche di un politico che arringava le folle come Benito Mussolini, che oggi ci fanno sorridere per l'ingenuità espressiva, Beppe Grillo, che comico lo è per davvero, può disporre di una tecnologia enormemente più efficace, ancora più efficace della televisione che ha consentito a Silvio Berlusconi, che ne è stato il fruitore massimo, di inaugurare il regime dell'illegalismo legalesorta di contradictio in adiecto, che ha modificato nella percezione di larghi strati della popolazione il concetto stesso di stato di diritto, aprendo di fatto la strada agli "strumenti democratici diretti" di Beppe Grillo e del M5S.

Bene, Beppe Grillo sta facendo con il web ciò che Silvio Berlusconi ha fatto con la televisione e quello che Benito Mussolini ha fatto con l'altoparlante, ossia assoggettare la volontà popolare alla propria verità comunicata.

È bene ricordare che anche il fascismo iniziò con passaggi parlamentari fondati sulla strategia della "rivoluzione continua", per poi arrivare ad una struttura organica riconducibile ad un vertice costituito da una sola persona fisica, capo del governo e capo del partito. Il corollario di parole d'ordine nelle forme più triviali accomuna i due partiti e se allora fu istituito il "Gran Consiglio fascista" che operava sugli indirizzi politici e strategici e sull'osservanza del volere del capo supremo, stessa cosa avviene nel M5S con la cupola ideologico strategica nelle mani di Gianroberto Casaleggio ed il prof. Paolo Becchi, filosofo del diritto presso l'ateneo di Genova, supportati in rete da intellettuali di varia estrazione ed area politica e da tutto il corollario di blogger che ruotano attorno la galassia grillesca.

L'altro ieri i parlamentari grillini hanno simbolicamente "occupato" il Parlamento in segno di protesta per il fatto di non poter avviare i lavori delle commissioni parlamentari permanenti che prassi vuole (anche la prassi è legge) vengano definite quando sono chiari i rapporti di forza tra una maggioranza di governo e la sua opposizione. Loro non ci stanno, non accettano e minacciano nuove iniziative in parlamento e fuori delle istituzioni. Quali?

Certo l'Italia di oggi è inserita in un quadro politico economico internazionale che la globalizzazione ha reso interconnesso e che rende impossibili le spinte autarchiche ma non vorrei che, ridendo e scherzando, dalla contabilità dei caffé alla bouvet di Montecitorio si arrivasse alla esautorazione del Parlamento.                                                               

L'era fascista iniziò così.



3 réactions


  • (---.---.---.45) 16 aprile 2013 19:56

    Il passato non è mai morto e sepolto, il passato continua sempre a pesare sul presente.

    Anche ai tempi di Mussoini ci fu chi pensò di utilizzarlo per poi liberarsene quando non serviva più, finì che fu Mussolini a liberarsi di loro.

    Ciò premesso veniamo al tuo interrogativo sul griilismo, al quale sembri rispondere affermativamente.

    Sono convinto che molti faranno spallucce, pensando "questo esagera". Io invece ti prendo sul serio, anche perché è da dopo le elezioni che mi sto chiedendo come si chiuderà la quarta crisi di regime dell’Italia.

    Ecco vedi tu fai bene a sollevare questi sospetti e fai altrettanto stabilendo analogie, similitudini e rischi. Trovo corretto il tuo collegare Mussolini, Berlusconi, Grillo. Tutti e tre questi uomini sono spuntati fuori in una crisi di regime, tutti e tre hanno utilizzato un sentimento profondo stratificato nell’animo degli italiani di odio, disprezzo per i politici, che ha la sua origine nella non partecipazione delle masse lavoratrici (operai e contadini) al processo di unificazione italiana e di affermazione del liberalismo e il suo perpetuarsi nella permanente pratica plitica clientelare e corruttiva.

    Ma hai commesso una omissione significatva, hai saltato la seconda crisi di regime, quella che seguì il crollo de fascismo e la crisi post seconada guerra. Hai saltato l’avvento della repubblica. Anche li vi fu un fenomeno, straordimriamente simile a quello di Grillo, di esplosione dell’antipolitica, interpretato da Guglielmo Giannini, che portò trenta deputati in parlamento.

    Mussolini e Berlusconi hanno utilizzato l’antipolitica in prima persona, De Gasperi no. Giannino parlava contro tutti i politici ritenendoli perfettamente inutili, ma l’obiettivo prioritario e fondamentale era Togliatti, il quale era stato al governo di unità nazionale insieme a De Gasperi, per poi esserne cacciato.

    Quando Napolitano nel 2011 ha cacciato Berlusconi dal governo mettendovi Monti ho pensato che la conclusione della 4° crisi di regime sarebbe avvenuta come nel secondo dopoguerra: un periodo di collaborazione Monti-Bersani e poi dopo aver riorganizzato la destra italiana, l’allontanamento della sinistra. Il ruolo di Grillo in questo schema era solo quello di impedire alla sinistra di diventare maggioranza.

    Se ti guardi questo post sull’antipolitica vedrai che questa era l’analisi che facevo e la soluzione che mi aspettavo.http://mafiepolitica.blogspot.it/20...

    Ma i risultati elettorali sono andati in maniera diversa, il tentativo di riorganizzare la destra italiana sotto le insegne moderate di Monti sono fallite.

    Allora mi sono ridomandato come si chiuderà la quarta crisi di regime?

    Al momento non so risponderti. Le mosse di Grillo/Casaleggio puntano al tanto peggio tanto meglio, dando prova di scarsa flessibilità e capacità penetrativa.

    Ma la cosa che più mi fa pensare, al momento, che non sarà Grillo, contrariamente da Berlusconi negli anni novanta, il risolutore della crisi è data dal fatto che l’ideologia della decrescita felice è una cosa fuori da ogni logica umana, è solo il sogno romantico di qualche verde integralista che desidera il ritorno al passato. E tale ritorno richiederebbe tali costi umani (morti) da sembrare assolutamente inaccettabile. Se solo la gente realizza cosa è il sogno dei due visionari li lincia a piazzale Loreto.

    La mia impressione - diversammente da te - è che Grillo è simile a Guglielmo Giannini più che a Mussolini.

    Questo non significa che se la crisi dovesse precipitare verso esiti greci si possa escludere il pericolo di una nuova forma di fascismo.


    • paolo (---.---.---.121) 16 aprile 2013 20:45

      Non potevo fare una disamina completa . Certo ,Grillo è per molti versi è simile a " L’Uomo Qualunque " di Giannini ,hai ragione , ma non è Grillo che mi preoccupa ,lui sta gustandosi una performance ,vive in una perenne rappresentazione , è lui stesso uno strumento non so fino a che punto consapevole , sono i grillini a preoccuparmi ,anzi è il grillismo di coloro che stanno dietro che mi preoccupa .

      L’arroganza compiaciuta della Lombardi infastidisce perché fornisce un preoccupante segnale di vuoto intellettuale , però è chi sta dietro alla Lombardi che mi preoccupa .
      Con Berlusconi è avvenuta la stessa cosa ,all’inizio lo hanno snobbato ,poi hanno pensato di controllarlo e infine di addomesticarlo .Si è visto come è finita.


  • (---.---.---.204) 16 aprile 2013 20:05

    In concreto >

    Gli eletti M5S ripetono continuamente che si può andare avanti anche senza un governo sostentuto da una maggioranza.
    Basta istituire le Commissioni e far lavorare il Parlamento.

    I Sindacati hanno appena incontrato la FORNERO perchè mancano oltre 2 miliardi per la Cig in deroga. Hanno chiesto di fare subito un apposito Decreto.
    Risposta del Ministro: "Il nostro è un governo in scadenza e non può fare un Decreto".

    Governare non è performance da teatrino di Pantomima e Rimpiattino ...


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