giovedì 29 marzo 2018 - Aldo Funicelli

Il governo che verrà

 

Lo stallo in corso per la formazione di un nuovo governo durerà ancora a lungo: i due vincenti alle passate elezioni, Salvini e Di Maio, sono ancora in una fase di studio, tra schermaglie e punzecchiature.
Entrambi hanno fatto promesse al proprio elettorato ed entrambi devono stare attenti a come si muovono.
Salvini non puà rompere col centro destra, perché poi si troverebbe in una posizione di svantaggio numerico nei confronti del M5S. Di Maio che sta prendendo picche dal PD, ha trovato sponda solo con Salvini, ma sebbene il suo elettorato condivida in parte le idee di protesta e di cambiamento della Lega, sa che l'abbraccio con Salvini non verrebbe apprezzato da quei delusi di sinistra che li hanno votati.



Sorprende vedere Salvini in veste istituzionale: niente felpa ma una giacca, niente ruspe ma economia, lavoro, tasse.
Ha chiesto per la Lega il ministero dell'Economia e dell'Interno (c'è sempre la questione dei 600mila clandestini da mandare via..).
Al momento la schermaglia si è fermata alle accuse reciproche di voler fare accordi col nemico (il PD, che rimane ancora saldamente all'opposizione, ultima linea di difesa del renzismo che è rimasto).

C'è da approvare il DEF, ci sono le nomine (tra cui anche Rai e CDP).
E poi c'è il paese, che ha bisogno di risposte e, per almeno 4 milioni di persone, pure di un aiuto per uscire da una situazione di povertà.
Aiuto che solo in minima parte arriva dal REI, che copre 900mila persone, il che ci dice come la strada del reddito di cittadinanza (così tanto preso sbeffeggiato) non sia sbagliata (a differenza dei bonus).



1 réactions


  • pv21 (---.---.---.50) 31 marzo 2018 18:54

    Surrogare >

    Scegliere tra Di Maio, Renzi, Salvini (e adepti) è come scegliere tra un coyote, un lupo e una volpe.


    Primo. Alle loro roboanti “sparate” mediatiche si frappone puntualmente il baluardo della compatibilità finanziaria; come “raccomandato” da UE e Bce.

    Secondo. Ricomporre, in modo proficuo ed organico, i tasselli della nostra martoriata realtà post-crisi non è test di bravura da aspiranti “show man”.


    Nel quotidiano e ancor più in politica conviene diffidare di fascinosi surrogati.

    Perseguire stabilità e vigore è imboccare con tenacia il Ritorno alla Meta


Lasciare un commento