Il governo Meloni chiude un altro anno da dimenticare per l’Italia. E sono due.
Il governo Meloni ci ha lasciato un altro anno, il 2024, pieno di fallimenti e di insuccessi. Un campionario di scelte politiche disastrose, contornate da liti nella maggioranza, scontri con la magistratura, deriva economica, censura dei media invisi al governo, problemi irrisolti, clamorose giravolte della premier in Italia e all’estero.
Due anni di esecutivo Meloni. Due anni di fischi e di fiaschi. Lo dicono i fatti e i dati, non lo dicono le chiacchiere di una premier che va avanti a colpi di retoriche sventolate tra salotti televisivi diretti da conduttori genuflessi e interviste alla stampa prezzolata. L’anno che sta per concludersi è da incubo. Il trasferimento dei migranti in Albania è stato un bluff, ma è costato un miliardo di euro. Soldi che potevano servire per un migliore Welfare sono stati gettati al vento. L’Autonomia Differenziata voluta dalla Lega è stata smontata dalla Consulta, mentre la Cassazione ha dato disco verde al referendum per l’abrogazione totale della riforma Calderoli, e il Premierato tanto decantato dalla puffa mannara e soci è uscita dal libro dei sogni politici.
Continuando il viaggio nell’anno appena concluso ci imbattiamo in un massacro politico. Il governo ha cancellato l’abuso d’ufficio. Ha messo il bavaglio ai giornalisti e agli intellettuali che danno fastidio al regime. Esige la riforma della separazione delle carriere che indebolisce la magistratura e assoggetta i giudici all’esecutivo, perché è inconcepibile che ci sia un potere indipendente che leva il sonno ai corrotti e ai collusi con la mafia. Il governo ci lascia un anno economicamente lacunoso. Il Pil è inchiodato a numeri vicino allo zero virgola. L’occupazione cresce, ma con salari da fame e con contratti precari. La produzione industriale è ferma a un palo, ma in cambio abbiamo raggiunto il record di famiglie e di minori in povertà assoluta.
E’ finita qui? Macché! La terza Manovra del governo Meloni ha inasprito la legge Fornero, rimandando l’età pensionabile a dopo i funerali. Si è pensato ad aumentare gli stipendi dei parlamentari ma non si è messo un euro su sanità e istruzione. Il 2024 è stato l’anno dei manifestanti bastonati, del ritorno dei tifosi del fascismo, degli scioperi della Cgil e Uil contro una Manovra pericolosa, dei trasporti perennemente in ritardo con buona pace per il ministro Matteo Salvini che, assolto per il sequestro di migranti, adesso vuole tornare al Viminale per riprendere la sua crociata con il flusso migratorio perché la Lega senza retoriche razziste starebbe fuori dal Parlamento. E poi liti sulle liti nella maggioranza sulle tasse sugli extra profitti delle banche, sulla cittadinanza ai figli degli immigrati, sui conflitti in Ucraina e in Palestina.
La premier, consegnando un vasetto di Nutella personalizzato ad ogni ministro nella riunione prima di Natale, aveva lasciato chiare istruzioni per l’uso, scritte di suo pugno. Ora “riposatevi”, in sintesi l’invito ai suoi ministri, perché bisognerà presto ricominciare a correre. O a litigare. Peccato che dopo due anni di governo Meloni agli italiani non basti certo un vasetto di Nutella per addolcire un anno così amaro.