sabato 26 gennaio 2019 - Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica

Il Vaginismo

l vaginismo è un disturbo da dolore sessuale che colpisce un numero sempre maggiore di donne. Esso consiste in una contrazione riflessa e involontaria del terzo esterno della vagina che coinvolge i muscoli del perineo, della vulva e dell’orifizio vaginale, tale da impedire il rapporto penetrativo necessario per il coito e può impedire, inoltre, anche una visita ginecologica. È un disturbo fortemente influenzato da fattori psicologici ed emotivi e non deve essere confuso con la dispareunia, nella quale la penetrazione è possibile, ma risulta molto dolorosa.

La maggior parte delle donne che soffre di vaginismo prova desiderio ed eccitazione sessuale adeguata ma può raggiungere l’orgasmo solo tramite stimolazione esterna. Secondo il DSM-5 Il vaginismo può essere “primario” se tale disfunzione è presente fin dall’inizio dell’attività sessuale e “secondario” se si è sviluppato dopo un periodo di attività sessuale normale. Inoltre viene distinto anche in “generalizzato” se è presente costantemente ed al variare dei vari partner e “situazionale”se è presente solo con un certo tipo di stimolazione, in certe situazioni o con alcuni partner. Inoltre, la gravità del disturbo è variabile da una contrazione lieve fino a forme molto gravi che impediscono la penetrazione; in alcune donne anche la sola fantasia di introdurre qualcosa in vagina può scatenare il riflesso involontario di contrazione.

L’effetto psicologico può essere disastroso, non solo per la donna, ma anche per il partner il quale potrebbe pensare di non piacere abbastanza. I continui insuccessi possono dare luogo ad un senso di inadeguatezza e, spesso, la soluzione che viene messa in atto è quella di evitare i rapporti sessuali.

Una minore percentuale di donne che soffre di vaginismo presenta problematiche fisiche tra le quali: eccessiva rigidità dell’imene, resti imenali dolorosi, endometriosi, atrofia vaginale dovuta a scarsa lubrificazione, tumori pelvici e malattie infiammatorie delle pelvi. Più frequenti, invece, sono i fattori psicologici, tra i quali troviamo: traumi precedenti, abuso fisico e/o sessuale, malattie per cui il corpo è stato esposto ripetutamente a trattamenti invasivi (come ad esempio interventi chirurgici), informazione sessuale inadeguata, rigida educazione familiare e/o religiosa, paura del proprio corpo e del suo funzionamento, terrore della penetrazione (in quanto ‘sconosciuta’), o di provare dolore, atteggiamenti di ipercontrollo, reazione secondaria alla dispareunia.

L’insorgenza del vaginismo può essere dovuta anche ad un’eventuale disfunzione sessuale maschile: vi è, infatti, una frequente associazione tra vaginismo nella donna e disturbo dell’erezione nell’uomo; il vaginismo sarebbe, in questo caso, preceduto da ripetute e frustranti esperienze di penetrazioni impossibili.

È, quindi, necessario intervenire al fine di aiutare la donna a superare la propria disfunzione attraverso un percorso di sostegno psicologico, una terapia sessuologica e dei training di rilassamento e respirazione per imparare a gestire il riflesso involontario. Anche un intervento di psicoeducazione può essere utile per la conoscenza dell’anatomia del proprio corpo e soprattutto dei propri organi genitali, considerando che molte donne che soffrono di vaginismo credono erroneamente di avere una vagina troppo stretta. Il lavoro sulle proprie emozioni, sulle dinamiche di coppia e sulla conoscenza del proprio corpo può, quindi, insegnare a queste donne a ritrovare e riscoprire se stesse vivendo serenamente la propria sessualità.

 

Tirocinante: Laura Massaro

Tutor: Fabiana Salucci

 

 

Sitografia

https://www.istitutobeck.com/vaginismo-disturbi-sessuali

https://www.ipsico.it/sintomi-cura/va




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