mercoledì 18 luglio 2018 - Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica

Il Pillolo: il contraccettivo al maschile

Il termine anticoncezionale (o contraccettivo), si riferisce a tutti quei metodi, farmaci, sostanze e tecniche che hanno l’intento di impedire il concepimento in modo temporaneo e reversibile.

La contraccezione è un argomento che viene trattato da molto tempo, più o meno apertamente e con i mezzi più diversi. 

Fin dai tempi più antichi vi è stata l’esigenza di ricorrere a pratiche contraccettive,
ogni società, in tutte le epoche, ha infatti avuto mezzi, strumenti e ricette diversi per il controllo della fertilità.

Il più antico testo conosciuto di medicina occidentale, dal titolo “il Papiro di Kahen” (o di Kahun) del 1900 a.C. riportava, oltre alle indicazioni per la terapia di disturbi ginecologici, urologici e sessuali, alcune tecniche contraccettive “innovative”. Questo testo consigliava una mistura di escrementi di coccodrillo e miele da applicare sulla vagina per evitare il concepimento: un curioso precursore del moderno diaframma, poiché avrebbe dovuto impedire che il liquido seminale penetrasse nell’utero, rimanendo bloccato in questo materiale spugnoso. Trecento anni dopo un altro documento, “il Papiro di Ebers”, suggeriva l’utilizzo di un tampone di garza imbevuto di un composto a base di miele, punte di acacia e carbonato di sodio, il quale risultò essere efficace. È infatti risaputo che le punte di acacia producano naturalmente acido lattico, un efficace spermicida, tanto che il suo principio attivo è presente in molte creme spermicide di oggi.

Anche nell’Antica Grecia sin dal VII secolo a. C. venivano utilizzate diverse piante dalle proprietà contraccettive: come la carota selvatica, la menta puleggia o la ruta.

Nel mondo romano, invece si ricorreva principalmente all’aborto e all’infanticidio.
Gli uomini, altresì, preferivano ricorrere ai preservativi ottenuti dagli intestini di pecora essiccati. Pur non essendo un’invenzione dei Romani, questo preservativo deve comunque a loro il suo perfezionamento e la sua ampia diffusione. Tale metodo contraccettivo era entrato a far parte della dotazione di base del soldato romano che lo riutilizzava dopo essere stato lavato al fine di evitare epidemie derivanti da malattie veneree all’interno delle compagnie militari (https://www.babycomp-it.org/varie/s...).

I metodi contraccettivi odierni si possono dividere in varie categorie, schematicamente classificabili in: contraccettivi non ormonali e ormonali.

In modo più dettagliato vengono divisi in: 1) contraccezione naturale, come il metodo di Ogino- Knaus, il metodo di Billings, la misurazione della temperatura basale, il coito interrotto e i metodi computerizzati; 2) contraccezione ormonale, quali la Pillola, il cerotto e l’anello vaginale; 3) contraccezione chirurgica, la sterilizzazione e la vasectomia; 4) contraccezione di barriera, il preservativo maschile, preservativo femminile, diaframmi femminili, spugna vaginale e spermicidi; 5) contraccezione meccanica, la spirale o dispositivo intraUterino; 6) contraccezione post-coitaled’emergenza, come la pillola del giorno dopo (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_...).

Come risulta evidente, gran parte dei metodi contraccettivi si rivolge alla donna, quelli che riguardano l’uomo sono in netta minoranza. Attualmente sembrano esserci nuovi studi, ancora in corso, che hanno portato alla scoperta di una proteina chiave nel regolare la fertilità che potrebbe aprire la strada alla pillola anticoncezionale per l’uomo, comunemente identificata come il “pillolo”.

Sono molti i ricercatori che in questi ultimi anni hanno tentato diverse strade nella ricerca sulla contraccezione maschile, finora senza successo a causa dei possibili effetti collaterali. In un recente studio pubblicato sulla rivista specializzata PLOS ONE (Michael O’Rand et al. 2018) è stato fatto un ulteriore passo in avanti. Tale studio, condotto su una particolare specie di Macachi, i Macachi Rhesus, da un team di ricerca dell’Università della Carolina del Nord, ha individuato nel composto EP055 una possibile soluzione al problema dei contraccettivi maschili ormonali (https://i-d.vice.com/it/article/3kj9z5/come-funziona-pillolo-nuovo-anticoncezionale-per-uomo). È quindi tale composto EP055 il candidato ideale per diventare il “pillolo” del futuro. Il particolare obiettivo dello studio è stata la proteina spermatica EPPIN, presente sulla superficie degli spermatozoi umani. EP055 è un piccolo composto organico che colpisce l’EPPIN inibendo così la motilità dello spermatozoo (Michael O’Rand et al. 2018).

Tale composto dunque si lega alle proteine dello sperma rallentando significativamente la mobilità degli spermatozoi senza intervenire sugli ormoni. Infatti i vari studi che si sono concentrati sulla sperimentazione di pillole al maschile inibiscono la produzione di spermatozoi agendo proprio sul sistema ormonale, questo ha però comportato una serie di effetti collaterali ancora più gravi delle pillole utilizzate dalle donne.

Il nuovo “pillolo” nasce da una ricerca iniziata nel 2001, anno in cui fu scoperta la proteina Eppin. La ricerca è andata poi avanti arrivando così oggi alla scoperta del composto per il controllo delle nascite, l’EP055 il “pillolo” per uomini.

Si è dunque ad un passo dal trovare una soluzione valida anche per l’uomo, poiché questi ultimi studi sui Macachi Rhesus sembrano aver dato dei risultati molto incoraggianti. Il “pillolo” loro somministrato sembra aver funzionato: dopo 30 ore da un’infusione endovenosa di EP055 i ricercatori non hanno trovato traccia di mobilità negli spermatozoi e neanche di effetti collaterali; infatti, dopo 18 giorni, tutti i macachi hanno mostrato segni di completa guarigione. Questo sta ad indicare come tale composto abbia un effetto reversibile. Saranno necessarie ancora altre ricerche mirate per sperimentare il farmaco sull’essere umano, anche se sembra che il team abbia già dato il via allo sviluppo della versione in pasticca del composto e stia organizzando un trial clinico per valutarne l’efficacia in modo da scoprire senza ombra di dubbio la capacità del “pillolo” di prevenire o meno le gravidanze (http://www.healthdesk.it/medicina/contraccezione-ecco-pillolo-che-paralizza-spermatozoi).

 

Tirocinante: Emanuela D’Alessio

Tutor: Fabiana Salucci

 

Riferimenti bibliografici

O’Rand M., Hamil K. G., Adevai, T., & Zelinski M. (2018). Inhibition of sperm motility in male macaques with EP055, a potential non-hormonal male contraceptive. PloS one13(4), e0195953.

 

Sitografia

https://www.corriere.it/salute/dizi...

https://www.babycomp-it.org/varie/s...

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_...

www.newmalecontraception.org...

http://www.healthdesk.it/medicina/contraccezione-ecco-pillolo-che-paralizza-spermatozoi




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