mercoledì 17 ottobre 2018 - Cesarezac

Il Caso Cucchi

 

Premetto che sono un convinto sostenitore e difensore degli uomini in divisa. Sono socio da anni dell'ASAPS, associazione dei sostenitori della Polizia Stradale.

Io stesso, sono orgoglioso di avere indossato una divisa, quella di Dragone del glorioso reggimento Genova Cavalleria.

Detto questo, veniamo al caso Cucchi. Stefano Cucchi, fu arrestato per spaccio di droga il 15 ottobre 2009. Una settimana dopo essere stato picchiato selvaggiamente dal carabiniere Francesco Tedesco e dai suoi colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro che lo colpì con un calcio in faccia mentre era steso in terra massacrato di botte, trovò la morte in ospedale. La annotazione di servizio resa dal carabiniere Tedesco che ad un certo punto pentito soccorse il Cucchi, scomparve dalle evidenze dell'Arma.

Mi fu subito chiara la verità. Spesso, con deprecabile superficialità si confonde il peccato con il peccatore.

Non riesco a dimenticare il caso Tortora. Enzo Tortora, il presentatore di un programma televisivo di grande successo, persona colta e dalla grande umanità, grazie ad uno spiacevole equivoco provocato proprio da un carabiniere sprovveduto, fu ammanettato come se si fosse trattato di un temibile delinquente e la sua foto venne pubblicata su tutti i quotidiani dell'epoca per additarlo al pubblico ludibrio . Tutta l'Italia si scagliò con inaudito accanimento contro il povero Tortora, sbigottito e incredulo di essere oggetto di tanta immotivata cattiveria.

Sono uno studioso autodidatta della psicologia comportamentale delle masse popolari. Mi parve subito evidente che il povero Tortora era un galantuomo del tutto non colpevole delle accuse di essere spacciatore di droga. Scrissi lettere in sua difesa ai principali quotidiani dell'epoca, mi scontravo con veemenza contro conoscenti e persino parenti ma nessuno voleva rinunciare al capro espiatorio. Dopo la sua morte Enzo tortora fu definitivamente scagionato da ogni accusa, ma il magistrato che lo aveva perseguitato non fu oggetto di alcuna censura da parte del CSM.

Dagli all'untore, diceva la gente al tempo della peste di manzoniana memoria e assassinava senza pensarci due volte chiunque apparisse antipatico.

Il giovane Cucchi, fu arrestato ingiustamente, non risponde a verità che fosse drogato e spacciatore.

Fortunatamente, l'Arma ha attivato sia pure con molto ritardo e grazie all'opera intelligente, intrepida e indomita di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, i preziosi anticorpi che ha dimostrato di possedere. Tuttavia, sarebbe stato lecito aspettarsi che il trionfo della verità fosse emerso grazie ad una verifica interna promossa dai vertici del corpo,non un corpo come altri , ma un corpo specializzato in indagni giudiziarie volte a individuare gli autori di misfatti penalmente rilevanti. Invece due semplici carabinieri pesantemente coinvolti nel fatto hanno dato scacco matto a tanti ufficiali con le spalline ornate di stellette.

Su questa storia è in corso di proiezione un coraggioso film. Auguriamoci che la battaglia ancora in corso promossa da Ilaria Cucchi possa servire di monito all'intero Paese.

 



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