lunedì 18 febbraio 2013 - Bernardo Aiello

I nuovi “coglioni” della campagna elettorale

In una precedente consultazione elettorale un noto esponente politico ha asserito che quanti non avessero votato seguendo i propri interessi erano da considerare dei “coglioni”. Vediamo come questa espressione si possa adeguare alla realtà contingente dell’attuale campagna elettorale.

Il tema principe del confronto politico è, come spesso accade, quello dell’economia; anzi, della finanza. Sulla scena del confronto il famoso “spread”, che misura la distanza fra la fiducia che gli investitori hanno nella Germania e quella che hanno nel nostro Paese. Su un debito pubblico di circa 2.000 miliardi di euro, cento punti di spread valgono 20 miliardi di maggior costo in termini di interessi da corrispondere agli investitori rispetto alla Germania (basta fare una semplice moltiplicazione). Oggi la spread è circa 300 e questo significa che, se fosse applicato all’intera massa dei nostri titoli del debito pubblico, ne deriverebbe un maggior costo di 60 miliardi di euro.

Proviamo a confrontare quest’ultimo numero con altri valori; ad esempio con il gettito dell’IMU. L’imposta Unica sugli Immobili nel 2012 ha dato un gettito di circa 24 euro.

Passiamo all’IMU sulla prima casa: l’IMU sulla prima casa vale circa 4 miliardi di euro. Lo stesso dicasi per il prestito da corrispondere a Monte dei Paschi a seguito delle sue note disavventure.

A questo punto è evidente quanta importanza abbia per ogni elettore e per i suoi interessi un valore basso dello spread : se lo avessimo già avuto nell’anno passato avremmo anche potuto risparmiarci l’IMU.

Ne consegue che gli attuali “coglioni” sono quelli che votano per chi asserisce che lui, dello spread, come direbbe il commissario Montalbano, se ne stracafotte.

 



2 réactions


  • (---.---.---.8) 18 febbraio 2013 23:08

    Smemorix >

    Grillo si sente pronto ad alzare la coppa di vincitore della tornata elettorale.
    Non ha “bisogno” di interviste televisive perché, afferma, “tutto è cambiato” visto il consenso di piazze stracolme.

    Giusto un paio di numeri.
    Le cronache dicono che a settembre 2007 affluirono in p.zza Maggiore, a Bologna, più di 50 mila persone per il V-day. Nell’aprile 2008 si contavano a Torino 40 mila persone dentro p.zza S.Carlo. Analoghi numeri, a giugno 2009, per l’affluenza in p.zza dei Signori a Padova.

    Ergo.
    Che Grillo, con le sue “rabbiose” esibizioni, riempia da anni le piazze non è un fatto nuovo. Come è vero che, negli ultimi mesi, sono cresciuti i “delusi” (se non disgustati) dai comportamenti di una certa classe politica.

    Questo non spiega e non giustifica comunque il suo inveterato diniego a qualsiasi tipo di confronto o di domanda chiarificatrice.
    E’ ben noto che dall’alto di una ribalta è facile seminare Riflessi e Riflessioni tarate su chi è sensibile alla fascinazione …


    • (---.---.---.84) 19 febbraio 2013 22:13

      grillo e stato mandato ed escluso per anni dalla tv per aver detto una verita che in tv era proibito dire CIOE CHE I SOCIALISTI ERANO DEI LADRI, E L HA DETTA QUANDO CRAXI ERA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO,perche dovrebbe tornare nel luogo di censura e manipolazione............... 

       


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