martedì 15 settembre 2020 - Damiano Mazzotti

I grandi misteri del Coronavirus cinese

“Cina Covid-19. La chimera che ha cambiato il mondo” di Joseph Tritto è un’opera scientifica dirompente che svela i grandi misteri delle interazioni biologiche e dei vari fenomeni legati al nuovo coronavirus cinese (Edizioni Cantagalli, 2020, 270 pagine, euro 20; prefazione di James Goldberg,ex membro e dirigente di importanti istituzioni accademiche e consulente governativo).

Questo libro di stampo professionale può risultare difficile da comprendere da chi non ha le basi delle conoscenze biologiche, ma può essere consigliato a innumerevoli persone. In effetti “comprendere il linguaggio delle interazioni virali sarebbe un grande passo in avanti nello studio e nella creazione di nuovi trattamenti per il cancro e le superinfezioni. Le predilezioni sociali dei virus aiutano persino a spiegare come sfuggono al sistema immunitario batterico CRISPR” (prof. Samuel Diaz-Munoz, p. 42). Inoltre anche i virus comunicano. Ad esempio è stata trovata la proteina Arbitrium. Le “chat” virali sembrano “consentire la comunicazione solo tra parenti stretti” (Prof. Rotem Sorek, citato a p. 41), ma i virus possono ascoltare anche le lingue batteriche per attaccarli meglio (B. Bassler, J. Silpedella).

In alcuni casi due virus diversi infettano la stessa cellula scambiandosi i geni e possono dar luogo a varie forme di interferenze virali, con il conseguente rafforzamento o indebolimento di un virus. Queste scoperte risalgono agli anni Quaranta e già allora avevano realizzato degli incroci tra due ceppi virali. Inoltre “la scoperta che il genoma umano è occupato dal 5 all’8 per cento da Retrovirus endogeni (ERVs), che sono fortemente equivalenti ai Retrovirus attuali, stretti cugini del Coronavirus, pone il problema del ruolo dei virus nel destino della specie umana (p. 44; quindi in alcuni casi i tamponi possono rilevare qualcosa di già presente dentro di noi? Perché le linee guida prevedono di tamponare il delicato bulbo olfattivo?). Qualcuno ha anche ipotizzato che “l’evoluzione umana sia stata accelerata grazie ai virus” (p. 45).

Comunque esistono due tipi principali di interazione patologiche virus-batteri come avviene nell’influenza umana: “le interazioni dirette, che favoriscono la patogenicità diretta virale; e le interazioni indirette, che favoriscono la patogenicità batterica. Semplificando, nell’interazione diretta il virus sfrutta un componente batterico per penetrare nella cellula ospite; in quella indiretta il virus provoca un aumento della patogenicità batterica come conseguenza dell’infezione virale. I virus enterici utilizzano prevalentemente la via diretta, mentre i virus respiratori” hanno un’azione soprattutto indiretta (p. 33). Quindi alcuni trattamenti farmacologici risultano molto complessi e vanno ben tarati a livello temporale in base all’evoluzione di una malattia.

Il microbiota commensale formato dai batteri che vivono nel corpo umano (pelle, mucose, intestino, eccetera), può difenderci attivamente dagli attacchi virali, in base allo stato di salute individuale e ai diversi stili di vita di una persona, e in base all’età, allo stress e ai luoghi di permanenza (per periodi di lavoro o di vacanza). In realtà in molti casi i virus non attaccano l’uomo direttamente, ma uccidono i batteri amici presenti nel corpo umano prendendo il contro dei loro processi di sintesi. Altre volte “i virus iniettano semplicemente il loro genoma nei batteri, aspettando il momento propizio (enviromental cue) per risvegliarsi e successivamente moltiplicarsi” (p. 40).

Per quanto riguarda l’origine della diffusione cinese del virus, ci sono vari indizi scientifici che lasciano pochi dubbi, dato che il centro di Wuhan era nato con collaborazioni internazionali e quasi tutti sanno come funzionano quel tipo di laboratori. In ogni caso “Nel 2015, l’allora presidente dell’Accademia Militare di Scienze Mediche, He Fuchu, in un articolo sosteneva che la biotecnologia – dai biomateriali, agli strumenti di “controllo del cervello”, alle “biological crossover technologies” –, diventerà la nuova “leva strategica di comando” della difesa nazionale (p. 55).

I virologi cinesi hanno appreso le ultime tecniche di ricombinazione genetica “collaborando con i ricercatori americani specializzati nella Game of Function e nello studio dei modelli chimerici”; anche grazie al fatto che questo tipo di ricerche erano state vietate nei principali paesi del mondo (p. 69). Le collaborazioni virali internazionali sono fenomeni davvero strani. Infatti gli studi sui Coronavirus della ricercatrice cinese Shi Zheng-Li iniziano grazie alla precedente collaborazione franco-sino-americana per sviluppare un vaccino per l’AIDS (p. 101).

La ricercatrice cinese non era interessata al vaccino per l’AIDS, ma “il background appreso sugli pseudo tipi HIV-1 le serve per lavorare alla creazione di ricombinanti chimerici di altro tipo, partendo dai Coronavirus” (p. 103). Infatti il SARS-CoV-2 è la ricombinazione del patrimonio genetico di un coronavirus di pipistrello e uno di pangolino. Però l’ospite naturale intermedio non si è ancora trovato, un fenomeno che per ora supporta la probabile origine da laboratorio (p. 105). Anche “Richard Dearlove (ex M16), ha affermato che il SARS-CoV-2 è stato creato dal’uomo e che proviene dal laboratorio di Wuhan”, forse per un incidente (anziano direttore M16, servizi segreti del Regno Unito, dal 1999 al 2004; presidente della fondazione dell’Università di Londra; p. 156).

Ancora oggi la Cina “si rifiuta di dare accesso, alle autorità e agli esperti dei Paesi coinvolti nella ricerca transnazionale di Wuhan, ai campioni originali del virus del Covid-19, pur essendo tenuto a farlo da obblighi internazionali e come membro autorevole dell’OMS. Gli scienziati responsabili della ricerca transnazionale sui coronavirus ricombinati chimerici, come la Shi Zheng-Li, sono scomparsi e tutto questo va a discapito della comunità internazionale che non può combattere con armi adeguate l’infezione da SARS-CoV-2” (p. 69). Anche Li Wenliang e Ai Fen, i due medici di Wuhan che hanno curato i primi malati sono spariti nel nulla (Li Wenliang dovrebbe essere morto).

Inoltre “dal 18 al 27 ottobre a Wuhan si sono celebrati i Giochi Militari mondiali. Al ritorno in patria, alcune delegazioni (Francia, Italia, Svezia, Spagna) riferiscono che una grave forma influenzale ha colpito diversi atleti” (p. 86, pubblicato anche da https://www.rfa.org/english; https://www.ouest-france.fr). Del resto i 13 casi che non erano stati al mercato, su 41 dei primi pazienti di Wuhan, dimostrano che molto probabilmente l’epidemia non è partita dal mercato. Oltretutto “il ritardo con il quale la Cina comunica all’OMS l’inizio dell’epidemia non è di soli 6 giorni, come è stato più volte affermato”, come confermano le informazioni cliniche della dott.ssa Ai Fen e del dott. Li Wenliang (p. 91). Oltretutto le informazioni sul pattern genetico erano incomplete.

Comunque oggi si studiano tre varianti del Covid-19 (formalizzate dal genetista Peter Foster dell’Università di Cambridge, p. 171; https://www.cambridgenetwork.co.uk), e in molti Stati “la ricerca nel campo della biologia sintetica si interseca con la ricerca militare biologica, sia di tipo difensivo che offensivo “p. 60). Ma un paio di domande sorgono spontanee: come mai il virus si è diffuso solo in una piccola porzione della Cina e poi invece è riuscito a fare il giro del mondo? Come mai l’economia cinese adesso risulta la più in forma del mondo?

 

Joseph Tritto ha un curriculum impressionante, che non si può riportare in maniera soddisfacente: https://www.linkedin.com/in/giuseppe-tritto-55322810a/?originalSubdomain=it (è un medico e un ricercatore italiano che lavora principalmente a Parigi, Londra e New York). Citazione fondamentale: “Il ruolo della medicina clinica è passato in secondo piano… Focalizzarsi sulla ricerca di un vaccino, a mio parere, è stato e continua a essere un grave errore” (p. 179).

 

Approfondimenti video: https://www.youtube.com/watch?v=vkQXaTtCb-U (da Mediaset); www.youtube.com/watch?v=ux3L-TJONHk; https://www.youtube.com/watch?v=0ulA8u05Z-Q (A Top French Professor of Medicine and the Casedemic Hysteria; per supportare Joseph Tritto); https://www.youtube.com/watch?v=cBQ57HIsC2M (la forzatura delle “collaborazioni” canadesi).

Approfondimenti scientifici vari: https://www.byoblu.com/wp-content/uploads/2020/09/Sintesi-scientifico-epidemiologica-Covid-19.pdf; https://vrevealed.com/viewing (alcuni rivelazioni sui vaccini); https://www.youtube.com/watch?v=VX4jPfJo2bU (chi sono adesso i ricoverati in Italia?); https://www.youtube.com/watch?v=v-VsVp2mfGg (il virus non fotografato, il caos dei 78 tipi di tamponi che rendono inqualificabili i rapporti statistici, le precedenti vaccinazioni di massa in Cina che molto probabilmente hanno complicato le cose).

 

Nota etica – Esiste una bella commissione etica internazionale riguardante le sperimentazioni e le ricerche sui virus: http://www.cambridgeworkinggroup.org. I padroni dei discorsi basati sulla superficialità mediatica: https://www.maurizioblondet.it/la-violenza-dei-padroni-del-discorso. Il fatale inquinamento finanziario mediatico: https://www.youtube.com/watch?v=jZvX-Bx3jAE; la legittima difesa: https://www.maurizioblondet.it/se-lo-stato-e-il-nemico-se-ne-parla-in-francia; https://comedonchisciotte.org/il-mondo-dei-codardi (l’avvocato Marco Mori e la Costituzione). 

Nota sui batteri – La comunicazione tra i batteri può avvenire tramite segnali elettromagnetici o la comunicazione “quorum sensing” (p. 32). “Un Bacterial Artificial Chromosome (BAC) è un vettore artificiale di DNA basato sul plasmide F” (nota 32 a p. 141). Può essere utilizzato per creare vaccini (https://wondercollaborative.org/human-nature-documentary-film).

Nota preoccupante – Negli anni passati per sequenziare il genoma umano occorreva investire circa 10 milioni di dollari, oggi ne bastano 1.000” (p. 65). Aumentano quindi le probabilità che tra i sempre più numerosi scienziati qualcuno diventi pazzoide ideando progetti disumani. La patologia virale polmonare Covid-19 è “trasmissibile da persona a persona per via aerea attraverso aerosol delle goccioline presenti nel respiro, meccanismo di trasmissione inizialmente negato dall’OMS e solo oggi ipoteticamente ammesso, pur a denti stetti, dopo l’invio di una lettera scritta da 239 esperti di fama mondiale” (p. 200).

Nota sui test – “Il solo tampone non è sufficiente, poiché ad esso andrebbe associato il test immunologico, necessario per trovare gli anticorpi IgM e IgC, che sono fondamentali per capire comunque se il virus ha infettato la persona infettata” e se risulta immunizzata (da p. 192). Quindi “il paziente positivo può essere non contagioso, perché non ha ancora sviluppato la malattia”.

Nota sul Prof. Didier Raoult – Il protocollo terapeutico del Prof. Raoult del Centro Ospedaliero Universitario di Marsiglia, è indicato soprattutto a livello preventivo per gli asintomatici e anche per i leggermente sintomatici; si basa su Idrossiclorochina più Azitromicina (antibiotico, p. 211). A quanto pare in Italia l’Idrossiclorochina è ancora vietata (dovrebbe essere permessa nei protocolli sperimentali). Siete liberi di pensare quello che vi pare (ma i medici non sono liberi di curare).

Nota sulle armi biologiche – Un’arma biologica ideale ha quattro caratteristiche: è un microorganismo, raro, insolito o unico; non lascia nessuna traccia epidemiologica nota o documentata; ha un’insolita distribuzione geografica; ha sorgenti multiple di infezione contemporanee e/o a tempo scalare (Medical aspects of Biological Warfare, Zygmunt F. Dembek e coll, citato a p. 79). Il Wuhan Institute of Biological Products, da cui è sfuggito o partito il nuovo coronavirus, è collocato “all’interno del Wuhan National Biosafety Laboratory, quindi ricerca civile e militare vengono svolte all’interno dello stesso laboratorio” (p. 82). Il 24 luglio 2020, Anthony Klan, un giornalista di The Klaxon, ha riferito “di un accordo triennale segreto siglato tra la Cina e il Pakistan per l’espansione e lo sviluppo del loro potenziale nel settore delle armi biologiche” (www.theklaxon.com.au/home/xdx17f6auh0tew0g57ubqrzxkdeux9; http://chinainfocus.net). All’inizio di ottobre a Wuhan ci fu un fenomeno elettromagnetico strano che causò un blackout dei cellulari dei tecnici del laboratorio (https://asiatimes.com, Dave Makichuk, nota a p. 86). Forse chi ha i campioni originali del virus primordiale può creare un vaccino totipotente, universale (p. 95). Ora il laboratorio civile di Wuhan è stato completamente militarizzato ed è comandato dal generale Chen Wei, una grande “esperta di armi biochimiche e di bioterrorismo” (p. 114). Da un “design biogenetico compatibile con un design naturale” e potenziato da una spina dorsale (backbone) più aggressiva nei confronti dell’uomo, è nato la prima arma biologica mondiale (p. 135). Ma è anche la prima arma invisibile di distrazione di massa (le prossime tappe nei prossimi mesi). Ultime notizie: https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/quot-coronavirus-stato-creato-laboratorio-wuhan-quot-247000.htm; https://www.youtube.com/watch?v=7Lq3_rsBJ9w (Li-Meng Yan, in lingua inglese); https://www.corbettreport.com (giornalismo neoumanista).

Nota svizzera ottimista – Il prof. Volker Thiel e i colleghi del suo team “hanno creato un clone del SARS-CoV-2 al fine di un utilizzo per la ricerca di tutto il mondo sullo sviluppo di test, farmaci antivirali e vaccini”. Il metodo ideato a Berna per ricreare un virus madre può essere rimodellato per combattere altri virus (https://www.ivi.unibe.ch/index_eng.html, anche in lingua tedesca).

Nota su Ralph Baric – Il ricercatore americano Ralph Baric è considerato il guru della famiglia dei Coronavirus e ama definire i virus come microorganismi eleganti (https://twitter.com/baric_lab). Però far sviluppare un coronavirus umano all’interno di una popolazione di topi da laboratorio non è una cosa elegante. L’interazione virale tra uomini e topi andrebbe motivata in modo intelligente (la ricerca è riportata a p. 143).

Nota sanitaria bergamasca – Il prof. Luigi Frigerio è stato uno dei primi medici italiani ad ammalarsi gravemente di Covid-19 è ha curato la postfazione dove indica i principali medici bergamaschi che hanno favorito lo sviluppo di alcune delle terapie più efficaci e realistiche. Andrea Gianatti e Aurelio Sonzogni hanno effettuato le prime autopsie, altamente sconsigliate dal ministero della Salute. I medici dopo aver “capito che la polmonite era l’ultimo effetto della trombosi dei microvasi polmonari”, hanno capito l’importanza dei farmaci anticoagulanti e antinfiammatori, e l’utilità della posizione prona (a pancia in giù) dei pazienti intubati (prof. Luciano Gattinoni), e anche il valore dell’utilizzo dell’Ecmo, “una macchina che si sostituisce alle funzioni di cuore e polmoni”, per recuperare l’acidità del sangue troppo elevata (prof. Luca Lorini). P.S. Essendo la Sardegna rimasta isolata dalla prima ondata della stagione invernale, era, ed è da prevedere un leggero aumento dei positivi, degli ammalati e dei curati (oggi la malattia si può curare bene).



53 réactions


Lasciare un commento