I duelli televisivi sul nulla
Hanno qualcosa di unico questi “duelli sul nulla” della politica. Dibattiti televisivi in cui si dice tutto ed il contrario di tutto, dove la frase più gettonata è sicuramente: “ma di che stiamo parlando”; ecco, proprio del nulla. Uno, si concentra, cerca di comprenderci qualcosa, ma alla fine niente. Un rompicapo, non si approda mai a qualcosa di concreto, come quella cosa “con la quale e senza la quale si resta tale e quale”.
Ma l’eccezionalità del “duellismo” non è tanto la cosa in sè, quanto il post-duello, una specie di processo di Biscardi, quello in cui si commenta la contesa, e si dibatte su un altro nulla, della serie: se è stato X a distruggere Y, o viceversa. Ma proprio come nel post partita di calcio, tutto si riduce a disputa da bar tra tifosi, e nel frattempo ci distruggiamo a vicenda.
I greci che ne sapevano una più di Zeus, vivevano per la competizione -con la vittoria scrivevano le proprie gesta nella storia - e si inventarono i Giochi Olimpici, un modo per competere senza farsi male. Per non farsi la guerra, i greci giocavano.
Noi, adesso giochiamo, domani…