giovedì 7 settembre 2023 - Laura Tussi

I Brics si incontrano: quale può essere il loro ruolo sullo scacchiere globale?

Il recente incontro dei Brics – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – potrebbe rappresentare un passo importante sul cammino verso un mondo meno polarizzato e più plurale. Ma il nuovo scenario che si prospetta saprà mantenersi distante da quelle pericolose derive autoritarie e belliciste che hanno funestato e funestano tutt'ora la nostra epoca?

All’ultimo vertice Brics – che si è tenuto dal 22 al 24 agosto 2023 in Sudafrica – hanno partecipato 44 capi di Stato e di Governo e sei nuove nazioni sono state ammesse in questa coalizione: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Argentina, Iran, Etiopia e diversi altri Stati si sono dichiarati interessati ufficialmente a una futura adesione a questa nuova realtà costituita.

UNA FORTE MONETA UNICA PER SPODESTARE IL DOLLARO

La parola d’ordine in questo consesso è stata “dedollarizzazione”. È infatti prioritario per le potenze all’interno dei Brics, con in testa la Cina, prendersi nuove fette di mercato cercando di depotenziare il monopolio e economico e commerciale del dollaro. In parte questo già avviene tramite lo scambio tra monete nazionali dei Brics. L’intenzione futura è creare una forte nuova moneta unica di scambio, un mondo multipolare dove non esiste uno stato regolatore – insomma uno “sceriffo” –, ma accordi tra paesi liberi per scegliere la moneta di scambio. 

C’è anche la volontà di ridare a materie prime e manufatti la supremazia rispetto alle attività finanziarie e ridisegnare la struttura del mondo valorizzando il lavoro. Chiaramente una nuova forza economica di tale portata rappresenta una alternativa al Fondo Monetario Internazionale, ponendosi però – almeno apparentemente – in modo migliore, più equosolidale, senza mettere davanti a tutto la propria potenza militare.

BRICS E NUCLEARE?

È però risaputo che alcuni dei paesi Brics detengono l’arma nucleare. Un nuovo ordine mondiale si sta delineando e costituendo, spetta a noi attivisti per la pace, ecopacifisti e antifascisti mobilitarci per esercitare pressioni affinché questo evento non diventi causa scatenante di ulteriori guerre e conflitti armati. Nel corso dei secoli e dei millenni si sono sempre susseguiti nella storia del genere umano alleanze e imperi che imponevano anche dittature molto cruente e forti. La follia umana ha sempre stretto coalizioni per militarizzare e muovere guerre, per potenziare monopoli e prepotenti e prevaricatrici estensioni di confini territoriali. 

Tutti noi auspichiamo che un futuro scenario che vedrà come protagonisti i Brics e gli Stati Uniti con la Nato, il loro braccio armato, non sia condizionato da questa volontà suprematista. Ad esempio, l’impero egizio che aveva come caposaldo della propria economia lo sfruttamento e la schiavitù umana è stato soppiantato da una altrettanta cruenta potenza come quella dell’impero romano, che di certo non brillava in democrazia. La storia si ripeterà?

Un’alternativa al monopolio statunitense può essere un’opportunità di sviluppo di ampie aree che attualmente risultano essere molto depresse

I MOVIMENTI DELLA PACE SONO L’AGO DELLA BILANCIA?

In questa ottica, pare fondamentale una mobilitazione dal basso dei movimenti pacifisti, che non ammettono nessuna forma di totalitarismo e dittatura né di imposizione, sottomissione e sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La violenza strutturale pervade purtroppo l’umanità intera con minacce emergenti che incombono su di essa, come l’attività militare che trova il suo epilogo estremo nella deflagrazione nucleare e conflagrazione atomica. Ma anche la disuguaglianza sociale globale, dove una minoranza dei ricchi detiene il monopolio.

Altra minaccia è l’attuale guerra in Ucraina, che oltre ad aver acceso di nuovo la miccia della minaccia nucleare produce una ingente quantità di agenti inquinanti dovuti alle attività militari e belliche che impattano con l’assetto climatico e contribuiscono alla minaccia incombente dei famigerati cambiamenti e dissesti del clima planetario.

“Questo conflitto sta ulteriormente cambiando gli equilibri e gli assetti globali”, ho osservato nel mio articolo Il diritto alla pace per superare il duopolio globale. “Con gli Stati Uniti che cercano di essere sempre presenti e egemoni in Europa. Ma i segnali giunti indicano che i Brics vorrebbero contrapporsi a questo tentativo. Un’alternativa al monopolio statunitense può essere un’opportunità di sviluppo di ampie aree che attualmente risultano essere molto depresse”.

“La contrapposizione potrebbe sfociare in una drastica spinta dittatoriale e radicalizzazione dei rapporti tra Nato e Stati Uniti contro i paesi come Cina e Russia e altre nazioni. Per questo si parla costantemente in materia geopolitica internazionale della necessità non di un duopolio, ma di un mondo multipolare e libero dalle armi e dagli ordigni di distruzione di massa nucleari”.

LA VIOLENZA STRUTTURALE ISPIRANDOCI AL PENSIERO DI GALTUNG

La violenza è inoltre implacabile sui più deboli del nostro pianeta, dalle donne sfruttate e violentate, ai lavoratori, con le cosiddette morti bianche, che in realtà sono autentici omicidi ai danni degli operai che cercano di vivere con la loro fatica, con il loro talento e con il loro misero reddito.

Quindi i Brics per molta parte della sinistra potrebbero rappresentare un’alternativa mondiale alla dittatura globale ed economica e nucleare degli Stati Uniti e della Nato. Ma tutti noi non possiamo nascondere il nostro comune scetticismo e timore per quanto si sta determinando e delineando nel nuovo assetto globale, dove altri potentati vogliono prendere il sopravvento sull’egemonia del controllo planetario.




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