venerdì 5 giugno 2009 - Kocis

Grazie, Obama. Gli amanti della Pace ti stimano

Ci voleva proprio un “abbronzato” (come dice un “nostro comune amico”), portatore delle culture “meticcie” antischiaviste, a declamare, in maniera forte e chiara, la voce della diversità, tentando di rompere in maniera dirompente la barriera di discriminazione razziale e religiosa - lo scontro tra civiltà – e guerrafondaia, imposta da parecchi anni dalla destra imperialista statunitense appoggiata senza ritegno da tutte le destre politiche europee e italiane ancora ferme (e “sinistre” alla bomba) alle antiche politiche delle “cannoniere” dedicate a depredare i beni altrui, quelli degli stati colonizzati.
 
Si ricordano ancora bene i solerti e tenebrosi interventi dei “nostri arditi locali”, novelli “futuristi” amanti della guerra e del “gira l’elica, romba il cannone”, nell’avallare il massacro condotto contro il popolo irakeno, e dell’esportazione a suon di bombe della superiore civiltà occidentale. Giusto per togliere i turbanti e i veli e far mettere, bene in vista, i lati A e B, ignudi, in pose velinare, per rinfrescare e ristorare, via Tv, i sensi e gli occhi del popolo sfruttato e represso, allevato, già da parecchi anni ad “avvistare” nemici, a considerare nemica la libertà, la democrazia, l’uguaglianza e la solidarietà.
 
Certo, al discorso tenuto in Egitto, di fronte ad una grande platea entusiasta, devono seguirei fatti.
 
La questione è certamente molto complessa e piena di pericoli.
 
Si tratta, infatti, di reimpostare, in maniera globale e totalmente innovativa, i rapporti politici, sociali, modificando (se c’è ancora tempo) gli ampi squilibri ambientali, su scala planetaria. A partire, in un mondo dilaniato da grandissime contraddizioni, disparità e guerre, dalle situazioni di massima rottura dei valori della mediazione e della Pace. Le aree, che tra l’ altro, gestiscono, in via diretta o collaterale, l’estrazione e l’esportazione delle principali risorse di petrolio: il motore del mondo, ricchezza per pochi e miseria per tanti.
 
In questo contesto si è sviluppato la guerra di aggressione contro l’Iraq e la superprotezione sempre accordata ai governi di Israele nel sanguinario ed antico (oltre 60 anni, ormai) conflitto contro il popolo palestinese (pagano anche i cittadini israeliti), lacerato e disperso in mille sanguinanti pezzi. Sacrificato… all’ombra dei pozzi circostanti.
 
Per intanto le parole pronunziate pesano come pietre. Rompono, dialetticamente (cosa di non poco conto), alcuni aspetti portanti degli “equilibri” costituiti ed imposti.
 
Tentare di spezzare, o in ogni caso modificare, gli schemi di comando, economici e ideologici, neoliberisti, è impresa molto ardua.
 
Certo è roba molto forte. Altro che nani, menestrelli e ballerine di produzione locale.
 
Obama rivoluzionario? No! E’ soltanto un primario rappresentante del mondo capitalistico molto lucido e lungimirante.


2 réactions


  • Hnyto (---.---.---.169) 6 giugno 2009 12:49

  • kocis (---.---.---.16) 6 giugno 2009 15:23

    Ho visto il video............interessante........................interessante.
    Un giudizio generale sul tema: è’ il capitalismo, bellezza!

    Almeno, Obama, tenta di rompere la spirale guerrafondaia. La qual cosa è di grandissima importanza.
    Poi, vedremo, in corso d’opera.


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