giovedì 23 dicembre 2021 - Osservatorio Globalizzazione

Global Gateway: la sfida del’Ue alla Cina rilancia la proiezione europea?

Nella giornata di mercoledì 1 dicembre è stata lanciata l’iniziativa della Commissione Europea per rafforzare la cooperazione internazionale e le connessioni tra l’Europa e il resto del mondo, che ha preso il nome di Global Gateway. Mobiliterà tra il 2021 ed il 2027 un volume di risorse pari a circa 300 miliardi di euro da destinare ad iniziative volte a sostenere la ripresa globale, tenendo conto degli interessi specifici dell’Unione Europea sullo scacchiere internazionale.

I contenuti del piano

La strategia Global Gateway ha preso forma in seguito alla pandemia Covid-19 per rafforzare i meccanismi di approvvigionamento delle economie europee e per aumentarne la resilienza, tramite una crescente interconnessione con le altre economie del globo. 

Le risorse mobilitate fino al 2027 proverranno: 

  • dal Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD +), fino a un massimo di 135 miliardi di euro, concentrandosi su investimenti per finanziare progetti infrastrutturali;
  • da sovvenzioni appostate al bilancio dell’Unione Europea, fino a 18 miliardi di euro;
  • da altre istituzioni finanziarie europee e istituzioni europee per il finanziamento dello sviluppo, per investimenti fino a 145 miliardi di euro.

Oltre a questi strumenti, che coinvolgeranno, tra le altre, la Banca europea degli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, lo Strumento di assistenza preadesione (IPA) III, Interreg, InvestEU e il programma di ricerca e innovazione dell’UE Horizon Europe, l’Unione Europea sta valutando la possibilità di introdurre uno strumento europeo per il credito all’esportazione, in modo da integrare quanto già è stato messo in campo dai singoli stati membri e massimizzare la capacità europea in questo settore strategico. Lo scopo sarebbe quello di sostenere le imprese europee nel penetrare i mercati extraeuropei, dove si vengono spesso a trovare in svantaggio competitivo a causa delle sovvenzioni che altri stati concedono alle proprie imprese nazionali. 

I settori chiave in cui opererà il Global Gateway saranno quelli della trasformazione digitale, della lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo di fonti di energia rinnovabile, delle connessioni infrastrutturali, di una maggiore tutela della salute, di finanziamento all’istruzione e alla ricerca.

Il valore simbolico di questa decisione

L’iniziativa della Commissione Europea si inserisce nel solco di quanto deciso nel corso dell’ultimo G7, in cui si è stabilito un piano di investimenti per rilanciare l’economia dei paesi meno sviluppati. In questo campo la strada è stata aperta dagli Stati Uniti con il progetto Build Back Better the World, un piano di investimenti che ha lo scopo di rafforzare la posizione internazionale di Washington, e dei paesi occidentali in generale, contrastando l’influenza cinese nel mondo. 

Il progetto Global Gateway, nelle parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen e della commissaria ai Partenariati internazionali Jutta Urpilainen, non rappresenterà un rischio per gli stati che ne beneficeranno in quanto, a differenza delle Vie della Seta cinesi, non verranno concessi prestiti, bensì erogati sussidi. Questo è un chiaro riferimento alla strategia cinese della trappola del debito, pratica che si annida nei generosi prestiti che Pechino concede ai suoi partner e che si manifesta nel momento in cui questi si dimostrano insolventi nei confronti del creditore. La Cina ha sfruttato questo mezzo per sottrarre pezzi di sovranità agli altri stati, come accaduto in Sri Lanka, e con le sue iniziative si sta avvicinando pericolosamente all’Unione Europea stessa: basti pensare all’esempio del Montenegro.

Bruxelles compie un passo in avanti verso l’affermazione di un peso geopolitico proprio.

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