venerdì 23 settembre 2011 - Fernando Bassoli

Gli italiani, nauseati, si allontanano dalla politica?

Sono rimasto molto colpito da un recente dato Audipress che francamente non mi aspettavo.

Nel 2011 un Quotidiano come il “Corriere dello sport” ha fatto registrare una crescita di lettori significativa e costante, pari al 7,3%, con una media – impressionante – di 119mila lettori in più al giorno. Con 1 milione e 747mila lettori al giorno, il “Corriere” si colloca così al 5° posto assoluto nella classifica dei giornali più letti d’Italia. Quella che sembra una notizia di routine si presta a un’interpretazione sociologica molto interessante.

UN ANNO DA DIMENTICARE - Durante questo tribolatissimo anno, nel quale possiamo affermare, senza tema di smentita, che il Paese ha toccato uno dei punti più bassi della sua storia, gli italiani, esausti e demotivati, hanno finito per voltare le spalle alla politica, perdendo l’abitudine di dedicarsi all’attenta lettura dei Quotidiani più impegnati e di livello. Hanno scelto l’evasione, la lettura leggera degli effimeri approfondimenti dei singoli eventi sportivi. “Non ti viene in mente che potrebbe essere il contrario? Si danno sport e reality-show alla gente per distrarli dalla politica di infimo ordine lobbysta e clientelare che viene praticata in italia” osserva il collega Massimo Icolaro. La solita strategia del panem et circenses buona per tutte le stagioni? Forse. Ma ho l’impressione che stavolta potrebbe trattarsi di qualcosa di molto più elementare: la gente è davvero stanca.

LA PAZIENZA HA UN LIMITE - Come tutti sappiamo, negli ultimi anni - e negli ultimi mesi in particolar modo - i governanti hanno riempito le prime pagine con vicende che non sono degne di un Paese come il nostro, con una storia e una cultura che tutto il mondo ci invidia. E’ inutile negare l’evidenza: se siamo diventati la barzelletta del mondo (chiedete ai vostri amici all’estero per avere la conferma) la colpa è proprio di quanti sono balzati agli onori delle cronache solo per squallide vicende che definire boccaccesche è dire poco (forse bisognerebbe scomodare il Marchese De Sade?). Bisogna prendere atto che la nostra classe politica non è più credibile davanti agli occhi di un elettorato che non sa più a quale candidato aggrapparsi per sognare un cambiamento sempre più complicato, dato che negli anni dell’amministrazione Berlusconi/Tremonti le nostre finanze sono letteralmente affondate nella morta gora di un indebitamento da record. Viene perfino da domandarsi se era possibile fare peggio.

L’ARROGANZA DEL POTERE - “Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro”. Silvio Berlusconi lo dice al telefono a Marystell Polanco, una delle ragazze che frequentavano le residenze del premier, finita anche nella vicenda di Ruby Rubacuori. L’intercettazione è allegata agli atti dell’inchiesta della procura di Bari. “Vedi – dice Berlusconi – io a tempo perso faccio il primo ministro e quindi me ne succedono di tutti i colori”.

Di fronte a notizie di questo tipo è chiaro che il desiderio di seguire gli sviluppi dell’azione di un governicchio depotenziato e sostanzialmente improduttivo scema enormemente.

Stiamo diventando un popolo di depressi, altro che la "rivoluzione" auspicata da Monicelli.

“Sai che c’è? – sembrano pensare in molti, nella loro disarmante ingenuità -. Stasera mi vedo ‘na bella partita alla tv così non ci penso, e magari compro un giornale sportivo e gioco pure la schedina e provo a vincere qualcosa… Tanto a che serve tutto il resto? È solo uno squallido teatrino!”.

Da non sottovalutare, poi, il numero dei disoccupati, in aumento soprattutto al sud, che probabilmente hanno perfino smesso di cercarlo, un posto decente. Basta osservare i tavolini dei bar ogni giorno per notare giovani che non hanno granchè da fare per passare il tempo. Che siano proprio queste vittime del proprio tempo i nuovi lettori dei giornali sportivi?



1 réactions


  • pv21 (---.---.---.42) 23 settembre 2011 19:33

    Berluscrazia >

    Da un anno il Parlamento è bloccato da una maggioranza “purchessia” che risponde soltanto all’appello del “tutto tranne elezioni”.
    Berlusconi lamenta di essere “costretto” a restare a Palazzo Chigi “con gran sacrificio” e promette che nel 2013 il paese sarà “più forte e più libero”.
    Più forte.
    Il tasso di crescita del Pil è in frenata di oltre ½ punto e tende allo zero. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi staziona sopra i 3 punti percentuali.
    Inevitabili, nell’arco di qualche mese, manovre di aggiustamento per una ventina di miliardi.
    Più libero.
    A giorni il Parlamento sarà chiamato a votare, in rapida sequenza, su legge “bavaglio”, prescrizione “breve” e processo “lungo”.
    Niente a che vedere con le endemiche carenze del sistema giudiziario o l’incivile sovraffollamento delle carceri.
    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce limiti e rinunce fino a …


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