lunedì 27 gennaio 2020 - Riccardo Noury - Amnesty International

Giornata della Memoria, il 42% degli studenti italiani non sa chi sia Liliana Segre

Il 27 gennaio si celebrerà la Giornata della Memoria ma nelle nostre scuole sono tanti i ragazzi che non conoscono l’Olocausto. Lo rivela una web survey condotta da Skuola.net su un campione di 3mila studenti di medie, superiori e università. 

I risultati non sono per nulla rassicuranti. Il 42% non sa chi sia Liliana Segre ( il 4% pensa sia il Ministro dell’Istruzione), 1 su 10 sostiene addirittura che non è così importante continuare a ricordare. Ciò che sembra mancare ai giovani è spesso è la conoscenza storica e l’informazione. Ad esempio, il 37% dei ragazzi intervistati non ha idea di come sia morto Adolf Hitler (suicidato nel suo bunker di Berlino), percentuale che sale al 54% se si analizzano solamente le risposte degli studenti delle scuole medie. Il 33%, poi, non sa dove si trovi Auschwitz (alle medie si arriva al 50%): tra le alternative, il 19% lo colloca in Germania, l’8% in Austria. E ancora, oltre il 20% non conosce il motivo per il quale si celebri la Giornata della Memoria il 27 gennaio (data della liberazione proprio del campo di concentramento di Auschwitz).

Solo il 67% sa che la scritta «Il lavoro rende liberi» (Arbeit macht frei) era affissa all’entrata di numerosi lager nazisti, su tutti quello di Auschwitz: per il 5% si può leggere sui resti del Muro di Berlino, per il 4% in cima alla Statua della Libertà.

 

Per 1 ragazzo su 2 la colpa di questa ignoranza è da attribuire in primis alla scuola: secondo loro, infatti, negli istituti l’argomento si tratta poco o male. Non c’è quindi da stupirsi se il 47% degli alunni non ha i propri docenti come fonte primaria di nozioni sull’Olocausto ma utilizzi altri mezzi per colmare le lacune, su tutte Internet (9%) e la Tv (7%). Anche le famiglie, però, sono un buon veicolo per la memoria (6%). Vista sotto la lente di questi dati è ancora più allarmante la diffusione nelle scuole italiane di sticker ironici su Hitler e la Shoah come avevo scritto in questo post. Il pericolo è che per i ragazzi diventi sempre più normale vedere certe cose e riderci persino su.
 Per oltre la metà degli intervistati (51%) l’orrore della Shoah potrebbe ripetersi nella società attuale e per un altro 42% ciò è difficile ma non impossibile; solo per il 7% è da escludere in modo assoluto che genocidi del genere possano accadere nuovamente. Una paura del presente data anche dal clima di intolleranza percepito: secondo 3 ragazzi su 5 è più forte che in passato, giudicando vergognoso questo fatto; mentre l’8%, pur ammettendo l’acuirsi dell’odio sociale, lo giustifica. Un dato che deve lasciar pensare, soprattutto se a loro si unisce un 19% che riconosce il fenomeno ma lo considera solo un sintomo di stanchezza delle persone, stufe di subire soprusi da parte di altri soggetti. Alla fine, solo il 13% vede l’Italia come una nazione tollerante: una ristretta cerchia di studenti. Questa percezione generale è confermata da quel 79% di studenti secondo cui, in Italia, i diritti umani non sono sempre rispettati, portando come esempi il dilagante razzismo, l’omofobia e i femminicidi. È solo il 21% a pensare di vivere in un Paese rispettoso dei diritti umani anche se, tra le motivazioni, la più frequente recita «potrebbe andare peggio», portando poi vari esempi di Paesi meno sviluppati.



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