venerdì 16 settembre 2011 - fabiana traversi

Giallo su una gravidanza sfociata in tragedia al Gemelli di Roma

Leoluca Orlando: "Intendiamo acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito ad eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari, assunte a fronte di responsabilità individuali eventualmente emerse"

Giovane donna perde la sua bambina al Policlinico Gemelli di Roma.

L'episodio avvenuto nella Capitale, dopo il clamore dell'epidemia di tubercolosi tra vari neonati, sta allarmando il mondo neo natale romano.

Un estate rovente per l'ospedale romano, segnata da episodi di malasanità a danni di innocenti?

Alcuni indescrizioni rivelano che tutt'ora i casi di tubercolosi al policlinico Gemelli stanno aumentano.

"Altri tre infermieri del reparto di neonatologia potrebbero, infatti, rientrare tra le vittime del contagio - si legge in una nota del Codacons - Questi, almeno, sono i primi risultati dei test in corso sui circa duecento dipendenti del Gemelli che hanno avuto contatti con l’infermiera malata di tubercolosi"

Due casi degni di attenzione ed approfondimenti che hanno come scenario sempre il medesimo luogo. 

Ma torniamo alla notizia che questa mattina ha sconvolto gli italiani:

I Fatti: Carmela C, il 3 settembre scorso aveva superato il termine di 40 settimane ed è stata invitata dal personale dell'ospedale ad eseguire controlli ogni due giorni. Tali controlli sono stati regolarmente effettuati, da ultimo l'11 settembre, e la paziente è stata rinviata. Nessuno aveva avuto sentore di qualche anomalia o problema. Ma la notte seguente, (tra il 12 ed 13 settembre), la ragazza si è sentita male.

E' ritornata in ospedale in preda alle doglie, ma alla fine del travaglio ha avuto una brutta sorpresa: la sua bimba era ormai morta

Una tragedia che poteva evitarsi.

"La Commissione d'inchiesta che presiedo - si legge nella lettera inviata da Orlando alla Polverini - intende acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito ad eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie o cautelari, assunte a fronte di responsabilità individuali eventualmente emerse".

Inoltre, "La documentazione acquisita sarà valutata per eventuali, ulteriori adempimenti di competenza nell'ambito del filone d'inchiesta sui punti nascita, indagine che la Commissione ha avviato su tutto il territorio nazionale per accertare le cause dei più frequenti errori e criticità gestionali, al fine di formulare proposte concrete per porvi rimedio", ha dichiarato il Presidente Orlando. 

Quindi l'unica certezza che noi cittadini abbiamo è che il nostro governo, insieme alle Commissioni d'inchiesta stanno cercando di far luce su questi due episodi estivi.

Ma viene da domandarsi perché si agisce sempre dopo che i dani sono fatti ed al contrario non si cerca di prevenire disastri come quelli citati. Inoltre in queste vicende sono implicati adulti e bimbi. Mentre - chi di dovere- cerca di dare risposte, fornire dei capri espiatori, chi dà appoggio ai genitori ed ai 122 bimbi affetti da tubertolosi?

Ed ancora... chi aiuterà la giovane donna che per nove mesi ha portato in grembo la sua bimba e la ha vista nascere senza vita?

I tempi burocratici non coincido mai con quelli vitali e personali, ma da cittadino sono indignata per la disattenzione di alcuni professionisti sanitari, preoccupata per i neonati infettati ed addolorata per la giovane vita stroncata.



1 réactions


  • Renzo Riva Renzo Riva (---.---.---.51) 17 settembre 2011 00:51

    Cara autrice,
    Di che si meraviglia?
    Lo sa che siamo in italia dove la serietà e l’onestà, prima intellettuale poi nell’econonmia,
    sono evaporate col sessantottismo?
    Dal 1972, avevo 22 anni allora, compresi che stavamo scivolando verso il nulla (nichilismo).
    Oggi l’italia è talmente minuscola da far rimpiangere i tempi in cui avevano la pretesa
    di fare arrivare i treni a carbone in orario.
    Che poi un pintacudiano ci voglia mettere il becco
    ci dà l’adimensionalità del politico.


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