mercoledì 25 novembre 2020 - Riccardo Noury - Amnesty International

G20 in Arabia Saudita: dedicato alle donne, ma le riformatrici stanno in carcere

L’emancipazione delle donne spicca tra i punti in agenda del vertice del G20, ospitato virtualmente la settimana scorsa dall’Arabia Saudita.

Quello dell’empowerment femminile è il nuovo tema dell’incessante campagna di pubbliche relazioni con la quale il principe della Corona Mohamed bin Salman vuole promuovere le sue politiche riformatrici e mostrare al mondo che l’Arabia Saudita è un paese moderno e aperto agli affari.

Purtroppo, le autentiche protagoniste delle riforme languono in carcere dalla metà del 2018, “colpevoli” di aver rivendicato a sé stesse e alle loro lotte alcuni passi avanti verso la fine della discriminazione di genere, come l’abolizione del divieto di guida per le donne e l’attenuazione de sistema del “guardiano”, che affidava al “maschio della famiglia” ogni decisione riguardante la vita delle parenti.

Loujain al-Hathloul (nella foto), una delle protagoniste della campagna per il diritto a guidare, è stata arrestata nel maggio 2018. Era stata già arrestata nel 2014 e detenuta per 73 giorni. Dopo il rilascio, aveva continuato a lottare per l’abolizione del divieto di guida per le donne e per la fine del sistema del tutore maschile. Il 26 ottobre ha intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro il rifiuto di farle mantenere contatti regolari con la famiglia. Si sente molto debole ed esausta e vi sono molte preoccupazioni per le sue condizioni di salute.

Nassima al-Sada e Samar Badawi sono state arrestate nell’agosto 2018. Badawi, oltre ad aver preso parte alla campagna per porre fine al divieto di guida per le donne, si è spesa per chiedere la scarcerazione di suo marito, l’avvocato per i diritti umani Waleed Abu al-Khair, e di suo fratello, il blogger Raif Badawi. Al-Sada ha svolto per molti anni campagne per i diritti civili e politici, i diritti delle donne e quelli della minoranza sciita della Provincia orientale dell’Arabia Saudita.

Nouf Abduaziz, blogger e giornalista, è stata arrestata nel giugno 2018. Lo stesso è accaduto all’attivista Maya’a al-Zahrani, che aveva pubblicato un post per chiedere la scarcerazione di Abdulaziz.

Amnesty International ha chiesto ai leader del G20 di cogliere l’occasione del vertice per chiedere il rilascio immediato delle cinque donne, in carcere da oltre due anni a causa del loro impegno in favore dei diritti umani.




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