mercoledì 8 luglio 2020 - Riccardo Noury - Amnesty International

Filippine, entra in vigore la legge contro il terrorismo

Entrata in vigore il 3 luglio con la firma del presidente Rodrigo Duterte (nella foto), la Legge contro il terrorismo rischia di inaugurare una nuova fase di repressione politica nelle Filippine.

Il contenuto della nuova normativa, che sostituisce la Legge sulla sicurezza umana del 2007, è talmente vago che persino la più mite delle voci critiche nei confronti del governo potrà essere considerata e punita come terrorista.

La legge considera atto di terrorismo:
– partecipare ad azioni che hanno l’obiettivo di causare la morte o il ferimento grave di una persona o minacciare la vita di una persona;


– partecipare ad azioni che hanno l’obiettivo di causare danni estesi o la distruzione di edifici governativi, altri edifici e luoghi pubblici o proprietà private;
– partecipare ad azioni che hanno l’obiettivo di interferire in modo esteso, attraverso il danneggiamento o la distruzione, di importanti infrastrutture;
– sviluppare, produrre, possedere, acquistare, trasportare, fornire o usare armi;
– rilasciare sostanze pericolose o causare incendi, inondazioni o esplosioni allo scopo di impaurire l’opinione pubblica; creare un’atmosfera idonea a diffondere messaggi di paura, provocare o influenzare il governo o le organizzazioni internazionali; destabilizzare gravemente o distruggere le strutture politiche, economiche e sociali fondamentali del paese; creare una pubblica emergenza o mettere in grave pericolo la sicurezza pubblica.

Chi propone, incita, cospira o partecipa alla preparazione, all’organizzazione e alla realizzazione di queste azioni, così come chi fornisce sostegno ai terroristi o recluta membri di un’organizzazione terrorista, rischia l’ergastolo.

Infine, la legge prevede l’arresto senza convalida giudiziaria per 14 giorni, rinnovabili di altri 10.




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