mercoledì 11 marzo 2015 - angelo umana

Facilitazione quantitativa... di soldi

Ma perché mai il quantitative easing, letteralmente facilitazione quantitativa… di soldi, che avranno le banche centrali per distribuirli alle banche commerciali, che poi li distribuirebbero alle imprese e ai privati, dovrebbe dare impulso all’economia, ai benedetti o stramaledetti consumi e p.i.l., quelli che non misurano la felicità della gente, v/ Robert Kennedy?

Un imprenditore o un privato che abbiano un progetto credibile, concreto, del quale sono convinti, che abbiano ottimismo e speranza di futuro, leggi chiare e Giustizia fluida, agirebbero sia che il denaro costi tanto sia che esso costi poco, cosa che il QE garantirebbe. Chi crede in qualcosa che lo entusiasma si approvvigiona di soldi presso parenti e conoscenti, le imprese potrebbero anche finanziarsi con l’emissione di obbligazioni a interesse basso, o presso le banche indebitandosi e impegnando i “gioielli” se se ne hanno (le famose garanzie reali, altri averi piuttosto che immobili che valgono ormai molto poco), sempreché le banche si convincano della bontà del progetto. Quelle italiane daranno via molto poco dei 150 mlrd. che dovrebbero ricevere entro il 2016, del resto è preferibile tener fermo il denaro piuttosto che prestarlo a debitori inaffidabili.

Gli impedimenti a investire, soprattutto in Italia e nell’Europa del Sud, derivano dall’incertezza del diritto, dalla corruzione, dalla burocrazia, dalle politiche economiche non incoraggianti. E’ risaputo ad esempio che investitori stranieri non investiranno in Italia nemmeno con l’abolizione del “salvifico” art. 18, l’ex totem o bandiera dei sindacati o perché, se non riescono ad esigere un credito, la Giustizia italiana non li aiuta. Speriamo bene, per intraprendere serve più la fiducia che i soldi.

 

Foto: H. Pinera/Flickr



1 réactions


  • (---.---.---.114) 11 marzo 2015 10:58

    politiche economiche non incoraggianti: imposizione fiscale, il costo di lavorare, la burocrazia che si diverte a infelicitare la vita a chi vuol fare impresa.


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