mercoledì 3 giugno 2015 - Riccardo Noury - Amnesty International

Erdogan insulta le donne curde. E su twitter tutte gli girano le spalle

Ai turchi e alle turche non manca l’umorismo. Ce lo avevano già dimostrato in occasione della rivolta di Gezi Park, nel 2013, quando si autocompiacevano dell’epiteto çapulcu (vandalo) a loro attribuito con disprezzo dall’allora premier Recep Tayyip Erdogan. Lo stesso spirito ironico ha animato la protesta su Twitter delle donne contro gli insulti sessisti del presidente turco nel corso di un comizio a Igdir, nell’est del Paese. A scatenare l’ira del presidente nei riguardi del genere femminile è stato il gesto di alcune sostenitrici del partito filo-curdo Hdp che si erano voltate di spalle al passaggio del suo autobus elettorale.

“Vi prego di perdonarmi – ha detto il presidente durante il comizio – ma hanno tutte girato le spalle mentre stavamo passando, facendo il segno della vittoria. Ovviamente, la mia decenza non mi permette di dirvi che cosa significa”.

Un’insinuazione che non è passata inosservata sui social media, dove nel giro di poche ore l’hashtag #SirtimiziDonuyoruz (Giriamo le spalle) è diventato virale, scatenando una nuova forma di protesta. Molti utenti hanno deciso quindi di postare le loro foto di schiena, spesso ironiche, invitando gli elettori a fare altrettanto nel cruciale voto politico di domenica prossima.

“Un presidente che prende di mira le donne con un linguaggio offensivo non è il nostro presidente – ha detto durante un comizio nella provincia di Ağrı Figen Yüksekdağ, vicepresidente del partito curdo Hdp -. Erdoğan si merita che gli si voltino le spalle”.




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