giovedì 18 ottobre 2018 - David Lifodi

Equador | La mattanza allo zuccherificio Aztra: 100 operai uccisi dalla polizia

Il 18 ottobre 1977 circa 100 lavoratori vengono uccisi dalla polizia che aveva ricevuto l’ordine di sgomberare lo stabilimento occupato dagli zafreros per protestare contro il mancato pagamento del salario.

 

Sono le 6 del pomeriggio del 18 ottobre 1977 quando il colonnello Jesús Reyes, con l’appoggio del ministro Bolívar Jarrín Cargueñas e il comandante della polizia Alberto Villamarín Ortiz, ordina l’attacco contro i lavoratori dell’impresa produttrice di zucchero Aztra (Azucarera Tropical Americana), a La Troncal, nella provincia ecuadoriana del Cañar. In quella che è passata alla storia come la matanza de Aztra, moriranno un centinaio di occupanti dello stabilimento, comprese donne e bambini.

I lavoratori avevano inizialmente promosso uno sciopero, in seguito trasformatosi in un’occupazione, per protestare contro il rifiuto dell’impresa di suddividere gli utili guadagnati da Aztra tra il settembre 1976 e l’agosto del 1977. Dopo aver capito che il Ministero del lavoro non sarebbe venuto incontro alle loro richieste (dal 1972 Aztra era quasi totalmente di proprietà dello Stato), gli operai avevano dichiarato uno sciopero pacifico. Nessuno si aspettava una reazione violenta da parte delle forze di polizia. Quando un centinaio di poliziotti armati fino ai denti si presentò di fronte allo zuccherificio, agli ordini del maggiore Eduardo Díaz Galarza, i lavoratori, insieme alle mogli e ai loro figli, stavano facendo merenda senza immaginare l’inferno che si sarebbe scatenato qualche minuto dopo. La polizia, diretta tra gli altri dallo spietato maggiore Lenin Cruz, concesse solo due minuti di tempo agli occupanti per abbandonare lo zuccherificio. L’unica scappatoia era costituita da una piccola porta da cui avrebbero dovuto fuggire rapidamente oltre 2000 persone.

Gli operai, armati di machete, tentarono di resistere, ma furono colpiti da scariche di mitra, proiettili sparati dai fucili, granate e bombe a mano. Durante la fuga, molti nel disperato tentativo di salvarsi si gettarono in un canale di scolo dalle acque profonde e morirono annegati. Nonostante la dittatura cercasse di nascondere il crimine giustificando l’intervento militare con la scusa di un poco credibile “piano terrorista internazionale” condotto dai sindacati dell’Aztra, gli abitanti di La Troncal non abboccarono e tutta la zona fu militarizzata per evitare che la lotta degli zafreros (i raccoglitori della canna da zucchero), proseguisse.

Tutto il paese fu attraversato da un’ondata di manifestazioni di protesta, dagli studenti universitari ad altri lavoratori impegnati nella raccolta dello zucchero, che dettero vita ad una nuova serie di scioperi in solidarietà con gli operai di Aztra. I responsabili della carneficina sono sempre rimasti impuniti, nonostante a parole i vari governi alternatisi alla guida del paese avessero promesso pene severe per i mandanti del massacro. Il 19 ottobre, il giorno successivo alla mattanza, la polizia iniziò a gettare nel canale i cadaveri rimasti a terra dal giorno precedente e la strage rappresenta tuttora l’emblema delle lotte sociali e operaie condotte in Ecuador dal movimento dei lavoratori.

Aztra era stata fondata alla metà del Novecento da un gruppo di imprenditori tra cui Alfonso Andrade Ochoa, Juan Eljuri ed Ernesto Jouvin Cisneros. Nel 1976, approfittando del sostegno della cosiddetta Dictadura del Triunvirato, Aztra godeva di importanti privilegi, tra cui quello di essere esonerata dal pagamento delle tasse e poteva permettersi di applicare politiche autoritarie e antioperaie. Dall’altra parte della barricata stava un forte movimento sindacale che, nel 1977, aveva portato all’unione delle tre centrali sindacali del paese ed alla saldatura delle lotte con studenti, contadini e partiti di sinistra. La Dittatura del Triumvirato aspirava a far tornare la “democrazia” tramite un clima di “pace e ordine” che tra le altre cose prevedeva lo scioglimento di alcuni sindacati, il carcere per i dirigenti delle organizzazioni popolari, la repressione del clero progressista e l’omicidio dei leader dei campesinos.

Alle 20 del 18 ottobre il maggiore Eduardo Díaz, comunicò che l’ordine di sgombero era stato eseguito, per la gioia di Jesús Reyes Quintanilla, il colonnello gerente di Aztra che aveva sollecitato la cacciata degli operai di fronte al Ministro del lavoro, Jorge Salvador y Chiriboga, anch’esso colonnello. Nove anni dopo, nacque una commissione d’inchiesta che all’inizio sembrava potesse far giustizia dei lavoratori uccisi dalla polizia, ma la magistratura, controllata in gran parte dalle forze reazionarie, insabbiò tutto.

A 41 anni di distanza restano le lacrime e il dolore per quel centinaio di lavoratori che purtroppo fanno parte dei tanti caduti per la giustizia sociale in America latina.

 

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 
 



Lasciare un commento