venerdì 13 marzo 2015 - ggv84

Emilia Barrile peggio di Ignazio Marino. Ma i grillini tacciono...

Continuano le mirabolanti avventure dell'onorevole Emilia Barrile, presidente del consiglio comunale di Messina in quota PD, di cui ci occupammo un po' di tempo fa.

Nei giorni in cui il sindaco Renato Accorinti predispone la vendita delle auto di rappresentanza, l'onorevole Barrile riceve una multa di 85 euro per aver parcheggiato la propria Mercedes in uno stallo per disabili, davanti al Palacultura di Messina (ospite peraltro di un evento benefico!).

Fin qui ci si potrebbe limitare a discorsi ovvi ma legittimi, come il mancato buon esempio da parte di un importante componente delle istituzioni. Un nuovo caso Marino, insomma.

E invece è solo l'inizio, in quanto la Barrile, piuttosto che al sindaco di Roma, dimostra di essere più simile al piagnucoloso Berlusconi, arrivando a contattare immediatamente il Corpo della Polizia Municipale, accusandolo di “ritorsione”.

Qualche giorno prima, infatti, la Barrile fu protagonista di uno scontro verbale tra il comandante Calogero Ferlisi, rimproverando a quest'ultimo la mancanza di quattro su cinque vigili urbani durante una seduta consiliare, a seguito di una rissa tra consiglieri comunali avvenuta qualche giorno prima.

In queste ore Ferlisi sta valutando se utilizzare la registrazione della telefonata ai fini di una eventuale denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.

Peraltro, è difficile pensare a una vendetta giacché in quelle ore sono stati elevati ben 17 verbali analoghi.

Dopo la frittata, la suddetta onorevole tenta di mettere una pezza tramite un comunicato stampa:

"Pioveva, non volevo bagnarmi e sono scesa dall'auto mentre mio marito continuava a cercare parcheggio" [...] "la multa è stata già pagata, chiedo scusa a quei cittadini che non hanno potuto godere dello stallo riservato" […]

"Trovo, in ogni caso, la polemica scaturita inopportuna e, nel contempo, voglio escludere che la stessa sia stata alimentata ad arte al fine di danneggiare la mia immagine che nel qual caso, sarò costretta a tutelare nelle sedi competenti"

Vanno tuttavia segnalate alcune differenze rispetto ai succitati paragoni:

- Berlusconi scaricava le colpe sul fratello, la Barrile sul marito.

- Berlusconi parlava di “toghe rosse” e non di “ghisa rossi”.

- Ignazio Marino aveva una Panda e non una Mercedes.

Ma soprattutto, mentre i grillini romani indicevano crociate anti-Marino e ignoravano la ben più importante “Mafia Capitale”, i grillini messinesi continuano il loro silenzio politico, evitando persino di chiedere le dimissioni di Emilia Barrile, come invece molti cittadini messinesi e associazioni vorrebbero.

Sta a vedere che gli unici ad avere paura di ritorsioni sono proprio i pentastellati...

 

Foto: Roberto Rotundo/flickr



3 réactions


  • (---.---.---.51) 13 marzo 2015 14:16

    Non capisco che cosa c’entrano i grillini... devono fare tutto loro? E dire che sono gli unici che fanno qualcosa! Dovrebbero attrezzarsi per fare i miracoli forse?


    • ggv84 ggv84 (---.---.---.27) 13 marzo 2015 15:44

      C’entrano eccome, visto che a Messina - campagna elettorale a parte - non hanno fatto un bel nulla. Neppure chiedere le dimissioni dei politici, in barba alla voce di cittadini e associazioni benefiche... Altro che "dalla parte dei cittadini"...

      Chissà perchè invece a Roma hanno preferito chiedere la testa di Marino. Chi ha torto, dunque? I grillini romani o quelli messinesi?

    • (---.---.---.244) 14 marzo 2015 08:56

      Tra la Barrile e Marino c’è un abisso. Che articolo del cazzo.


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