giovedì 30 luglio 2020 - Cesarezac

Emergenza Corona Virus

La popolazione del nostro Paese, l'Italia, è stata relegata in casa o nelle RSA o in altre residenze, per oltre tre mesi per disposizioni DCPM (decreti del Presidente del Consiglio) in dispregio dell'articolo 13, Titolo I° della nostra Carta Costituzionale che al comma 16 testualmente recita: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”

 

Limitazione non significa divieto di uscire da casa. IO STO A CASA abbiamo letto fino alla noia sulla stampa di regime, sui principali quotidiani e ascoltato in TV o radio. Abbiamo subito l'umiliazione di dotarci di autocertificazioni prima di recarci a comprare un giornale, in farmacia o al supermarket purché, non lontani dalla nostra abitazione. Nulla di tutto ciò negli altri paesi europei.

Le città erano deserte, percorse dalle varie polizie, locali, di Stato, carabinieri, Guardie di Finanza, e, persino, uomini del Corpo Guardia Costiera che distoglievano la loro attenzione dalle vie marine loro compito di istituto, per dedicarla alle strade urbane. Terrorismo urbano! A partire da una certa data, il sindacato delle Forze dell'Ordine si rese conto che si esagerava, si commetteva il reato di abuso di autorità e intromissione nella privacy dei cittadini, e consigliò di smetterla.

Nemmeno in tempo di guerra era mai accaduto nulla di paragonabile. Nella vicina Germania, il paese europeo più avanzato, anche culturalmente, nessuna limitazione, le nostre certificazioni hanno stimolato la loro ironia. I tedeschi circolano liberamente, fanno il bagno nei fiumi. Certo, entrano nei locali con la mascherina e osservano la distanza sociale. La popolazione italiana ha subìto ogni angheria senza protestare, anzi volentieri. Si riteneva protetta, riteneva, e ancora ritiene che sia il prezzo da pagare.

Il popolo italiano di oggi, discendente dalla plebe, quella plebe alla quale in passato non è stato consentito di intralciare la vita pubblica, il progresso, l'arte, subisce supinamente ogni sopruso, è un popolo di pecore, l'Italia è un ovile da cui però tutti scappano, ogni anno il Paese perde oltre 100mila residenti, i morti sono più numerosi dei nati.

Quanto all'emergenza sanitaria, il popolo italiano è contento dei sacrifici fatti, è convinto che ci siamo comportati in modo esemplare. I dati concreti dicono tutt'altro, il Paese Italia a oggi 29 luglio registra il più alto numero di decessi in rapporto alla popolazione, ben 35.123. In classifica assoluta mondiale siamo al quinto posto.

In testa al presidente del consiglio Conte incombono sei denunce penali per strage.

Viva l'Italia.

 

 

 




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