lunedì 25 febbraio 2013 - paolo

Elezioni politiche 2013, tra dubbi e brutti pensieri

Tra pochissimo sapremo il destino che ci attende e finalmente verranno anche a galla i giochi delle tre carte che hanno contrassegnato la campagna elettorale più furibonda e becera della storia italiana.

Tutti i "competitor", chi più chi meno, hanno sfoderato il peggio del loro repertorio lasciando esterrefatti anche gli elettori più disincantati e realisti. A trascinare la bagarre - e non poteva essere diversamente - il sempiterno e redivivo, dato da molti con un eccesso di ottimismo come precocemente spacciato, Silvio Berlusconi.

La strategia comunicativa del Cavaliere di Arcore, semplice e nello stesso tempo efficacissima, consiste in poche regole applicate con la sapiente destrezza di chi possiede nel proprio DNA tutti gli strumenti idonei a stravolgere ogni verità dei fatti e ad ingrovigliarli a tal punto che poi dipanare la matassa diventa impresa improba per chiunque. D'altra parte, l'arte del ciurlaggio è una dote naturale: o ce l'hai o non ce l'hai, e se cerchi di improvvisare finisci col fare la figura del bischero.

Silvio ha trascinato sul suo terreno preferito Pierluigi Bersani, liquidando il tentativo di "fair play" che un Bersani, ormai strasicuro di vincere per abbandono, credeva di poter utilizzare in questa campagna elettorale. Perché, diciamocelo chiaramente, la gioiosa macchina da guerra della sinistra, fac-simile di quella di occhettiana memoria, ulteriormente rivitalizzata dalle elezioni primarie, si sentiva già talmente sicura di vincere da permettersi di scaricare Mario Monti su una ipotetica convergenza pre o post elettorale, convolando nel contempo a nozze giuste (?) ed indissolubili con SEL.

Vendola ha ringraziato pubblicamente l'amico Pierluigi con questa frase di elogio "Bersani è uomo sincero e leale". Mancava solo il bacio dell'occasione, ma è stato evitato perché poteva essere frainteso. Oggi col senno di poi, con un PD in discesa lenta ma costante verso quel 30% dei consensi che è una linea rossa di criticità e con SEL, svuotata da Grillo ed Ingroia, al meglio su un 5% scarso, sorge il dubbio se questa coalizione, pur avvalendosi del premio di maggioranza alla Camera garantito dall'immondo "Porcellum", potrà resistere alle prime ventate parlamentari, con una forte probabilità di impattare al Senato e rendere l'impresa disperata. Lo spettro di un Prodi bis trombato da frenesie sinistrorse compulsive e da un'algebra miserissima al Senato, appare più che fondato. Se il PD va sotto il 30% l'impresa diventa disperata.

Ma il vero capolavoro Silvio lo ha realizzato scortecciando la gelida compostezza accademica del professor Mario Monti, trascinandolo sul piano degli insulti così come si conviene tra lavandaie che si contendono il posto migliore per insaponare i panni. E così dopo aver classificato Monti come "uno che dice solo mascalzonate e di economia non capisce niente", cosa piuttosto curiosa per un professore emerito nonché ex rettore della Bocconi, si è beccato "un cialtrone" di ritorno dal professore che però ha un po' spezzato quell'alone austero che era uno dei tratti più significativi di Mario Monti.

Ad ulteriore dimostrazione che vale quel detto "mai litigare con un idiota perché prima di trascina al suo livello e poi ti batte con l'esperienza", Silvio è anche riuscito a portare parzialmente Monti sul piano inclinato del "promettometro", dove lui è artista insuperabile di equilibrismo. Tuttavia con una differenza, che mentre lui non ha remore nel promettere l'impossibile perché tanto sa che poi non lo manterrà e smentirà anche di averlo mai detto, con la stessa disinvoltura con cui si beve un caffè, Monti deve andarci molto più cauto ed accontentarsi di una versione "light" di ipotetica "rimodulazione" dell'IMU prima casa "se", oppure abbassare le tasse "se", o ancora rivedere qualche meccanismo della riforma Fornero, naturalmente "se". Poi c'è l'aspetto mediatico, perché mentre Silvio va giù esplicito e quindi il messaggio arriva anche nelle zucche più vuote, Monti adotta l'humor anglosassone che viene percepito soltanto da una élite culturale, ovvero da una assoluta minoranza. Insomma non c'è storia.

Le ultime news di Silvio, in attesa dei fuochi di artificio finali, sono quelle che ha inviato una lettera "contratto" a tutti gli italiani, che farebbe il paio con il best seller "Una storia italiana" di oltre un decennio fa, che ha minacciato nuovamente la Lega di spazzar via le regioni del Nord se Maroni non mantiene la promessa di accordo elettorale ed infine che se "Lista Civica" di Monti non entra in Parlamento dalla gioia si ubrica. Casini ha mandato a dire che non serve che lo faccia perché già così rende bene l'idea. Curiosa la posizione della Lega che non sa quale sia l'impegno elettorale da mantenere con il Pdl (o finge di non saperlo).

Naturalmente Silvio non si è fatto neanche mancare qualche massaggiatina a Grillo definito l'antipolica, il voto sprecato, il pericolo della democrazia e poi, dopo che già si era esibito in una imitazione di Bersani e penosamente canticchiato una canzone in francese al limite della denuncia per oltraggio musicale, ha pure imitato Grillo, bollandolo come "attore comico professionista dalla consumata capacità istrionica".

Vien da dire senti chi parla. Naturalmente Grillo, che a sua volta ha un repertorio di tutto rispetto, non lesina epiteti rivolti al cavaliere come "psiconano, testa d'asfalto ecc..". Infine anche Antonio Ingroia (Rivoluzione civile) ha avuto la sua dose di benvenuto "come comunista appartenente a quel cancro della democrazia che è la magistratura". Ingroia non ha risposto. E pensare che c'è qualche deficente come il sottoscritto che credeva che il cancro della democrazia fosse la mafia, l'evasione fiscale, la corruzione e .... toh! Guarda la combinazione! Proprio lui, il Cavaliere di Arcore.

Il dubbio è che probabilmente non ci saranno vincitori ma la certezza che uno solo sarà il perdente: il popolo italiano.

Tanto per cambiare.



4 réactions


  • (---.---.---.168) 25 febbraio 2013 20:00

    Pantano >

    La “ingovernabilità” del paese non è più solo un’ipotesi di lavoro. Nessuna coalizione sembra in grado di raggiungere una solida maggioranza nei due rami del Parlamento.

    Un dato appare già acquisito.
    La “Scelta Civica” di Monti è ben al di sotto del risultato accreditato.
    Come è ormai fatto assodato che Monti ha deciso di salire in politica per difendere la Sua immagine e gli “abbozzi” di riforme tracciate dai suoi “tecnici”. Tipo la riduzione di province/comuni, la spending review, ecc.

    Parliamo allora di strategia elettorale.
    Dimenticando il sostegno ricevuto Monti non ha esitato a tacciare come “conservative” certe istanze del Centrosinistra.
    Per dare prova del Suo salvifico “rigore” ha fornito un assist prezioso a Berlusconi. Subito ha affermato l’impossibilità di togliere l’Imu e poi ha promesso un raddoppio delle detrazioni.

    Risultato.
    Dopo aver sottratto voti anche ai Suoi alleati non può portare alcun contributo sostanziale alla nascita di una valida maggioranza politica.
    Altro che Monti-bis! Le parole contano dai fatti.
    Di enunciati “paludati” trabocca anche un Dossier Arroganza


  • (---.---.---.213) 26 febbraio 2013 12:37

    Caro Paolo,
    dici di essere in età piuttosto avanzata, coniugato con figlio.
    E allora, che ne dici di lasciar perdere il presente e pensare un poco al futuro, non quello prossimo, cioè 6mesi, uno o due anni, ma quello che attende tuo figlio, tra dieci, venti e più anni? Che ti importa di Berlusconi, Bersani, Monti, Casini, ecc.? Li vedi nel futuro di tuo figlio?
    Perchè non provi a gioire ed a complimentarsi con il popolo italiano che ha consentito l’ingresso nelle istituzioni di tanto sangue giovane, inesperti certamente, ma non marci come quelli (pochissimi!) allevati negli apparati dei partiti o stipendiati da Silvio. Marci anche loro malgrado, perchè subornati da una generazione di vecchi egoisti e opportunisti.
    E forse per la prima volta, un Paese in così gravi difficoltà tenta una strada totalmente innovativa ma pur sempre democratica, senza cedere a lusinghe becere di stampo fascista o simili.
    E, anzi, adesso bisognerà stare bene all’erta, perchè il pericolo di derive di stampo assolutista (militari al potere?), sostenute o non efficacemente contrastate dalla cosiddetta casta, possono davvero essere dietro l’angolo.
    Preoccupati di questo, per il futuro di tuo figlio, non dei giovani entusiasti stellini, che sarebbero i primi a pagare di persona in una ipotesi del tipo Grecia dei colonnelli.
    Pensaci! Pensiamoci!


  • GAETANO EMANUELE GAETANO EMANUELE (---.---.---.156) 26 febbraio 2013 13:56

    Caro Paolo, per mesi hai osannato il centro sinistra, mentre ora dici di pensare al futuro, lasciando stare Bersani.....

    Bisogna essere coerenti con ciò che si è scritto per mesi. 

  • paolo (---.---.---.161) 26 febbraio 2013 14:14

    Caro Gaetano credo che tu ti confonda .
    Citami un articolo od un commento (uno solo ) in cui io "osanno " il centro sinistra .Sono vent’anni che non lo voto .E sulla mia coerenza ,in senso lato ,ho pagato tributi personali altissimi .Hai sbagliato persona.

    A xxx.213 rispondo con un articolo che ho appena scritto "RIEN NE VA PLUS " che però ovviamente non so se verrà pubblicato .


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