mercoledì 7 novembre 2012 - UAAR - A ragion veduta

Elezioni Usa, vince Obama: verso un’America più laica?

Dopo un serrato confronto con il repubblicano Mitt Romney, Barack Obama ha vinto le elezioni Usa ed è stato riconfermato presidente per altri quattro anni. Si è aggiudicato 332 grandi elettori, contro i 206 dello sfidante. Anche nel voto popolare ha superato lo sfidante, tenendo le posizioni nonostante il calo di consensi.

Una vittoria, quella di Obama, che dalle premesse potrebbe dare nuovo vigore all’avanzamento dei diritti civili negli Stati Uniti e di riflesso nel mondo. Sebbene si sia sempre dichiarato profondamente cristiano, il presidente non ha esitato a sostenere riforme all’insegna della laicità, come i matrimoni gay e il sostegno alle opzioni pro-choice. Posizioni che in Italia, allo stato attuale, non potrebbero passare e che anche le forze politiche che si definiscono più progressiste hanno imbarazzo a difendere.

Se avesse vinto Romney

Con Romney alla Casa Bianca gli Stati Uniti rischiavano di tornare indietro di cinquant’anni. Il repubblicano infatti non ha mai nascosto di voler applicare rigidamente i dettami del suo credo mormone in politica. Lo ha spesso affermato ed era nel suo programma. Avrebbe rimesso in discussione l’autodeterminazione delle donne bloccando i fondi federali per contraccezione, maternità responsabile e family planning; sulla base di una ideologia no-choice e in nome della “difesa della vita” fin dal concepimento avrebbe limitato la possibilità di interrompere una gravidanza e bloccato la sperimentazione sulle cellule staminali embrionali. In campo educativo, avrebbe dato preferenza al creazionismo nelle scuole. Ma anche ostacolato l’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e incentivato l’obiezione di coscienza, smantellando la riforma sanitaria voluta da Obama e in particolare non estendendo la copertura assicurativa per aborto e contraccezione in strutture caratterizzate religiosamente. Tutte riforme ‘al contrario’ sostenute dalla destra fondamentalista e dalle confessioni religiose — anche dalla Chiesa cattolica, attivissima contro Obama durante la campagna elettorale.

I referendum

Interessante notare come assieme alle presidenziali anche diversi referendum negli stati abbiano registrato tutto sommato un avanzamento nei diritti. In Maryland, stato di Washington e Maine passano i matrimoni gay, bloccati invece nel Minnesota. Bocciata in Florida la proposta che voleva impedire l’uso di fondi federali per l’aborto. Ok in Massachussetts al solo uso medico della marijuana, che sarà possibile invece utilizzare liberamente negli stati di Washington e Colorado.

Anche tra le fila degli eletti si percepisce qualche segnale di rinnovamento. Tammy Baldwin è stata eletta per il Wisconsin: è la prima senatrice dichiaratamente omosessuale nella storia degli Usa. Non solo, ma si registrano anche sconfitte tra i candidati espressione della destra più integralista. Come Richard Mourdock, che non ha ottenuto il seggio in Indiana, travolto dalle polemiche per le sue improvvide dichiarazioni sulla gravidanza dopo lo stupro “voluta da Dio”. E come Todd Akin, noto per aver sostenuto che una donna non può rimanere incinta a seguito di una “vera” violenza sessuale, battuto in Missouri.

Timidi segnali da non sopravvalutare, ma che ci fanno pensare (e sperare) in un’America in futuro forse più moderna e laica. Dove tra l’altro già aumentano i non credenti dichiarati e cresce l’insofferenza per l’ingerenza religiosa in politica, dove è in atto un profondo cambiamento culturale soprattutto tra i giovani. Speriamo che, parafrasando lo stesso Obama durante il suo discorso a Chicago in cui annunciava a caldo la vittoria, “il meglio” debba ancora venire.



1 réactions


  • (---.---.---.127) 8 novembre 2012 15:41

    Certo che voi dell’Uaar non vi interessate d’altro che di matrimoni gay, di aborti e inveire contro Dio.Non c’è che dire...proprio bella gente....complimenti.


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