lunedì 1 giugno 2009 - Damiano Mazzotti

Elezioni Europee: la “demenza senile” colpirà ancora

Per scrivere qualcosa sulle prossime Elezioni Europee è meglio partire da quello che è successo nelle precedenti elezioni.

Per quanto riguarda l’Italia, si può dire che i nostri eurodeputati non rappresentano gli italiani, ma costituiscono invece il cimitero degli elefanti politici: cioè quei burocrati con i neuroni avvizziti dagli stravizi e dall’età. Infatti, dei 78 eurodeputati italiani, circa un 20 per cento è intorno ai 45-50 anni, mentre il restante 80 per cento supera abbondantemente i cinquant’anni. Quindi il Parlamento Europeo (come il parlamento italiano e altri parlamenti nazionali) avrebbe bisogno non tanto delle quote rose, ma delle quote d’età: le donne sono almeno il 20 per cento, mentre i ventenni e i trentenni sono lo zero per cento.

Mentre altri paesi fanno eleggere anche molti giovani promettenti, in Italia si fanno eleggere quasi sempre dei politici a fine carriera o i trombati alle ultime elezioni nazionali. I candidati giovani sono messi in fondo alle liste e non vengono quasi mai eletti: hanno il semplice compito di imbellettare le liste di ogni partito.

Purtroppo il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione ha portato ad un’eccessiva fossilizzazione della pratica politica burocratica e ha fatto perdere di vista il futuro. Dovrebbe essere infatti compito dell’Unione Europea quello di obbligare ogni singolo stato membro a investire almeno il 5 per cento del prodotto interno lordo in ricerca e sviluppo. Così accadrà che invece di mirare al rinnovamento, l’80 per cento delle persone continuerà a votare per il partito o la persona che ha votato in precedenza. Perciò l’invecchiamento cerebrale della popolazione e il prolungamento dell’età media sta ingessando le società impedendo i necessari cambiamenti positivi. Tutti si dimenticano che senza ricerca e sviluppo e senza un’economia sana prima o poi finiranno anche i soldi per pagare le pensioni.

Forse l’unica soluzione per smuovere le acque e per dare ossigeno ai cittadini e alle società occidentali intellettualmente sempre più moribonde, potrebbe essere quello di dare il voto ai sedicenni (inoltre questa cosa potrebbe responsabilizzarli e farli maturare più in fretta). Comunque, continuando di questo passo, tutti questi vecchi burocrati che vivono mentalmente in altre epoche, tradiranno il futuro di troppi giovani. Una soluzione da adottare per l’Italia e i suoi vecchi politici viziosi, potrebbe essere quella di utilizzare la tecnica che si usa coi bambini viziati: bisogna ignorarli completamente. Dovremmo smetterla di guardare le trasmissioni dove si presentano e soprattutto dovremmo smetterla di votarli (tranne i pochissimi volti nuovi della politica che con la loro professione hanno dimostrato di agire brillantemente e onestamente). Ricordiamoci bene che non a caso i politici italiani sono i più assenteisti in Europa (più dei romeni). Ma gli italiani sono dei ragazzi, degli adulti e dei vecchi viziati e con dei politici così si sentono rappresentati.

P. S. Io credo in un’Europa Federalista delle Regioni e dei Cittadini, non in quella statalista o in quella centrata sui partiti. I partiti sono forme arcaiche di assembramenti umani con funzioni e funzionamenti simili a quelli tribali: simboli, lotte, irrazionalità, ecc. Il futuro a mio parere sta nel coinvolgere i cittadini e i rappresentanti delle differenti professioni in modo più diretti e chiari. Ma serviranno almeno due decenni per capire meglio quello che scrisse Luigi Sturzo: “dove crescono le male piante della partitocrazia e dello statalismo ne nasce sempre una terza: la corruzione”.



2 réactions


  • (---.---.---.57) 1 giugno 2009 23:19

    poche idee ma confuse.....molto


  • Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti (---.---.---.227) 2 giugno 2009 01:16

    poche parole, molto inutili... e sei senza identità...


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