giovedì 27 ottobre 2011 - fabiana traversi

Discarica Malagrotta chiude: che fine fanno i rifiuti a Roma?

"Quanno so a Malagrotta, a la salita, er Drago, prima che je se avvicini er grosso de la squadra inferocita, vola a l'assarto su li più vicini". (Augusto Sindici, XIV leggende della Campagna Romana - Malagrotta, Roma 1902)

Malagrotta è una frazione di Roma Capitale, situata lungo la via Aurelia nella zona Z.XLV Castel di Guido, nel territorio del Municipio Roma XVI, zona urbanistica Pantano di Grano. E' posizionata tra Fiumicino, Ponte Galeria e Piana del Sole, in prossimità della nuova Fiera di Roma: ospita quella che da più parti è definita la più grande discarica d'Europa.

Ormai da molti mesi stiamo assistendo al braccio di ferro tra le Istituzioni ed i cittadini per la dislocazione della nuova discarica. Quando verrà chiusa Malagrotta, si avrà bisogno di un nuovo sito per ospitare i rifiuti della capitale e dintorni. Questa estate sembrava che la dislocazione definitiva fosse vicino a Fiumicino.

Con l’arrivo dell’autunno, ci sono state importanti novità. La discarica provvisoria dove finiranno i rifiuti di Roma dopo la chiusura di Malagrotta, che forse sarà prorogata per un mese, fino al 31 gennaio del 2012, nascerà a Pian dell'Olmo, alle cave di Riano.

Rimarrà in funzione per tre anni, aspettando l'invaso definitivo che si costruirà a Pizzo del Prete, nel comune di Fiumicino. Roma produce cinquemila tonnellate di rifiuti al giorno, di cui 1100 di differenziata, pari al 24,3 per cento.

“Parliamo dunque di 4mila tonnellate al giorno - ha osservato Giuseppe, prefetto di Roma - Ci sono poi quattro impianti Tmb che però possono trattare 3 mila tonnellate al giorno che dobbiamo portare a piena potenza e pensare alle mille tonnellate in più'', che prosegue: “Sono state le volumetrie disponibili che hanno reso preferibili i siti di Riano e di Corcolle come discariche provvisorie”.

Dei sette siti potenziali indicati inizialmente dalla regione molti sono stati scartati, in quanto ognuno presentava delle criticità, come Osteriaccia, vicina all'autostrada e all'ospedale; Castel Romano oltre che piccola e troppo vicina a un centro commerciale ed all’area urbanizzata, oltre che la tenuta di Castel Porziano. I Finalisti sono stati: Quadro Alto, a Riano, dove c'è una cava di 6-8 ettari che rende subito disponibili 2,8 milioni di metri cubi, che Corcolle, dove ci sono due cave che potrebbero essere idonee.

Perciò sono ricominciate le proteste da parte dei cittadini e le istituzioni di Riano e Corcolle. Una situazione difficile, soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni dell’avvocato Manlio Cerroni, (già proprietario di Malagrotta): "La proprietà del sito di Quadro Alto a Riano? Quella località è mia, l'ho comprata una decina di giorni fa”.

Rilancia il capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli: "Risulta che l'area dove dovrebbe sorgere la discarica di Riano è stata acquistata dal consorzio Colari. C'è un accordo tra la Regione e questo monopolio dei rifiuti che ha determinato il problema della gestione nel Lazio? C'è un accordo tra la giunta regionale e questo consorzio che gestisce la discarica di Malagrotta?".

Risponde direttamente la governatrice Renata Polverini: "Non solo lo escludo. Dico che è un atteggiamento assolutamente scorretto di un consigliere che fa illazioni, peraltro pesanti. Questo imprenditore, Cerroni, lavora quasi in regime di monopolio in questa città e io sono al governo della Regione soltanto da un anno e mezzo. Bonelli credo abbia delle responsabilità, visto che è stato assessore". Tra scoop e decisioni in fase di valutazione, a Riano prendono vita le 'ronde anti-discarica'.

All'indomani della firma del prefetto Giuseppe Pecoraro per le due aree del post-Malagrotta, gli abitanti del paese sono partiti con un presidio volante sui luoghi della discarica per monitorare eventuali movimenti sospetti. Azione nata dal coordinamento del movimento 'Riano No discarica', che riunisce quasi tutti i partiti politici e le associazioni della zona. Il portavoce Giorgio Coppola ha riferito: ''I cittadini sono sempre più allarmati ma non si sono arresi a questa decisione. Abbiamo deciso di intensificare la campagna di sensibilizzazione contro la discarica e proseguire con azioni di protesta soprattutto su Roma. Se fino ad oggi abbiamo organizzato manifestazioni con permessi e autorizzazioni, ora ci muoveremo in maniera più rapida''.

Inoltre, anche l'architetto Paolo Portoghesi si è detto contrario alla discarica, l'appello promosso dall'Assessorato alla Cultura del piccolo Comune nei giorni scorsi ha già avuto l'adesione di Pippo Baudo, Antonello Venditti, Nicola Piovani, Anna Mazzamauro, Peppe Barra, Zuzzurro e Gaspare, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Pasquale Squitieri, Federico Zampaglione, Silvia Siravo, Guido Mazzella e Roberta Serdoz.

Infine sciopero della fame con la privazione del sonno nelle prime 48 ore da parte di Enrico Folgori, vicecapogruppo PdL alla Provincia di Roma, e Massimiliano Lorenzotti, Presidente dell'VIII municipio che ha annunciato: ''Continuerò lo sciopero della fame fin quando non verrà convocato il tavolo istituzionale con Regione, Comune e Prefetto per stabilire delle garanzie sul nostro territorio. Non ci hanno consultato quando si è trattato di calare la discarica sul nostro territorio, ora esigiamo almeno delle regole ferree a tutela della salute dei nostri cittadini. Vogliamo la garanzia che nella discarica di Corcolle vengano conferiti solo rifiuti trattati e non tal quali, vogliamo tutelare la salute delle persone. Almeno quello ce lo devono”.

 

 

 

 



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