Disarmare le parole per disarmare le menti

Laura Tussi, autrice e attivista per la pace, è intervenuta a Rovereto su “Resistenza e nonviolenza creativa”. Intervento ripreso da RAI NEWS
di Salvatore Izzo e Laura Tussi su FARO DI ROMA
Lo vediamo ogni giorno dagli schermi tv e da Internet, come dai titoli dei giornali, viviamo in un’epoca in cui “le parole sembrano preparare il terreno alle guerre”, per questo urgantemente “abbiamo bisogno di un nuovo linguaggio: quello della pace attiva, della memoria resistente, della nonviolenza che diventa forza creativa”. E’ un invito dunque “a ripensare la nostra storia e il nostro futuro, partendo dall’esempio della Resistenza e trasformandolo in azione nonviolenta, quello della nostra Laura Tussi, giornalista, scrittrice e docente, ma anche attivista per la pace, che l’altra sera è stata tra i relatori a Rovereto, presso il Centro per la Pace, a un’iniziativa promossa con ANPI Rovereto – Vallagarina e Quilombo Trentino, propone una serata di riflessione, memoria e impegno civile, intitolata “Disarmare le parole per disarmare le menti”. Si è trattato di un incontro di “Circle 4Peace” che ha preso spunto dal libro “Resistenza e nonviolenza creativa”, a cura di Laura Tussi e con la prefazione di padre Alex Zanotelli.
L’analisi di Laura Tussi, certo molto realistica e dunque non certo edulcorata, assume le risultanze di molti studi e ricerche di Geopolitica, tra le quali lei ha tenuto a citare anche una pubblicazione di qualche anno fa ma sempre molto attuale, l'”Annuario Geopolitico della Pace O la Borsa o la Pace?” promosso dalla Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace e che identifica i moventi finanziari dei conflitti.
In effetti Laura è partita dall’affermazione che “tutte le guerre sono un orrendo e inutile massacro e crimine contro l’umanità”, per lanciare un appello a “dissociarsi da ogni retorica di eroismo, con giornate antimilitariste, contro l’acquisto di armi e dei tanto famigerati cacciabombardieri F-35. Scongiurando la continua cessione di armi micidiali fabbricate in Italia, a Israele e all’Ucraina ma anche a scongiurare e contrastare i rifinanziamenti delle missioni militari all’estero.
Tussi, soffermandosi sullo slogan “Restiamo umani” rilancia continuamente nei suoi scritti (pubblicati da FarodiRoma e da una decina di altri siti) la testimonianza del pacifista Vittorio Arrigoni, mediattivista e collaboratore de Il Manifesto, che ha percorso ogni luogo della striscia di Gaza con la sua umanità intensa, caratterizzata dalla protesta e dall’impegno nonviolenti, a tutela degli ultimi e dei più deboli, dell’intero popolo palestinese. E associandosi al pensiero di Paolo Cacciari, presenta i temi della decrescita, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale. Immaginando un’emblematica quanto ipotetica “Borsa della Pace”, dove i titoli quotati sono la tutela e la qualità dell’esistenza, della vita di ogni essere umano, nel rifiuto radicale, anche economico e finanziario, della violenza militare.
Un’invito in concreto, spiega la nostra autorevole editorialista, “alla dedizione umana per la difesa di donne, bambini, profughi e di tutti i diversi, gli emarginati, gli ultimi del pianeta terra, nel rispetto della qualità dell’ambiente ecologico ed ecosistemico, attraverso relazioni di pace, mediante una corretta informazione massmediatica, che trasmetta messaggi utili per la realizzazione dell’equità sociale, nella formazione alla pace, alla Nonviolenza e alla democrazia”.
“Le crisi che ci angosciano – conclude Laura Tussi – non sono solo economiche, ma anche identitarie, complesse, pericolose, mortifere, però rappresentano anche un’occasione, per ogni singola persona e per l’intera umanità, di ampliare possibilità di crescita interiore finalizzate ad orientare diversamente il futuro, in momenti propizi di liberazione dall’egoismo, dall’individualismo, dall’accaparramento di cose e persone, nel rifiuto della negazione dell’altro. Una liberazione di pace dalle violenze e dalle guerre nella condivisione e nella giustizia sociale, nell’accoglienza, nell’ospitalità e nell’apertura all’altro e all’altrove”.
S.C.
Nella foto: Laura Tussi con il sindacalista Giorgio Cremaschi