venerdì 27 novembre 2020 - Laura Tussi

Didattica a distanza: l’altro e l’altrove

La scuola non può essere più rappresentata unicamente come uno spazio meramente fisico: la didattica a distanza pone in contatto con l'altro e l'altrove. La partecipazione a comunità virtuali di scuole genera motivazione tra gli studenti e nuove metodologie derivanti dall’apprendimento cooperativo.

 

L’immagine della scuola non può essere più rappresentata unicamente come uno spazio meramente fisico. Soprattutto in questa tragica congiuntura dominata dalla pandemia. Inizia a emergere una rete digitale invisibile che sta modellando poco a poco una nuova struttura architettonica a cui è il caso di prestare molta attenzione.

L’introduzione di una tecnologia come Internet all’interno delle classi offre infatti un grande ventaglio di opportunità: metodologiche, di rafforzamento delle relazioni tra classi e comunità diverse, di gestione della conoscenza concepita nella scuola stessa. L’organizzazione di una scuola collegata in rete al suo interno a sua volta, si integra in una rete di scuole e implica la creazione di importanti contenuti e servizi educativi, promossi grazie anche all’iniziativa pubblica e privata, che si integrano nell’ecosistema delle reti, nella presenza e partecipazione per via telematica della comunità dei genitori alla vita scolastica, di nuove forme di preparazione, sviluppo e accompagnamento delle azioni di insegnamento e apprendimento a distanza e l’accesso ai contenuti e la partecipazione alle attività da parte degli studenti in questo nuovo scenario. Queste sono alcune delle caratteristiche derivanti dall’architettura digitale che si sta edificando.

Con la proposta educativa della didattica a distanza si intende la scuola come una rete umana formata da genitori, docenti e studenti che interagiscono tra loro, insegnando e imparando. Persone che considerano il lavoro di gruppo e lo scambio di opinioni come fondamentali per raggiungere gli obiettivi della comunità educativa, convinti che nella scuola si generi conoscenza e che questa conoscenza sia una visione dei suoi prodotti più importanti. Si configura così uno scenario in cui, oltre alla via di comunicazione orale tra genitori, insegnanti e studenti, si dispone di una rete didattica che permette la comunicazione senza bisogno che tutti siano presenti nello stesso momento. Sono già numerosi i gruppi di studenti che lavorano insieme, dai luoghi più disparati del mondo, e che sono capaci di comprendere i punti di vista di tutti e di arricchirsi reciprocamente entro un ampio quadro di insieme della realtà, sempre meno locale e sempre più universale.

Ma non è possibile condividere se non si ha qualcosa da offrire all’altro: infatti, il rischio di limitazioni indiscriminate aumenta, così come il rischio di assunzioni di valori contraddittori e privi di radici.
Infatti, nel tempo della globalizzazione è particolarmente importante affermare la propria cultura, essere consapevoli di ciò che siamo come persone, come comunità culturali, interessarsi dei propri valori e avere così un solido termine di paragone per la comunanza di ciò che è diverso. Anche in tale ottica, e coniugando la conoscenza del proprio contesto locale con la sfera globale, sembra particolarmente significativa l’esperienza della didattica a distanza.

Proposta metodologica

La partecipazione a una comunità virtuale di scuole genera grande motivazione tra gli studenti e ne facilita l’apprendimento grazie all’opportunità di comunicare con compagne e compagni di altri luoghi, con i quali si stabiliscono relazioni di amicizia, venendo a contatto con realtà geografiche, culturali e sociali diverse raccontate direttamente da persone che vivono altrove, non solo più attraverso i libri di testo.
Nell’attuale concezione di reti educative si attribuisce priorità al concetto di reti di persone rispetto a quello di reti informatiche. La tecnologia è lo strumento che facilita lo scambio di idee, i documenti e la costruzione di una rete di relazioni personali tra i partecipanti.

Con la didattica a distanza, gli insegnanti sperimentano nuove metodologie di lavoro nate grazie alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le quali rappresentano la struttura delle attività poi utilizzabili in altri contesti didattici.

I progetti della didattica a distanza implicano la formazione di insegnanti e alunni all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, intendendo per formazione non soltanto l’acquisizione delle capacità tecniche per l’utilizzo del computer, ma anche e soprattutto la scoperta di nuove possibilità metodologiche derivanti dall’apprendimento cooperativo della nuova architettura dell’informazione derivante dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione con le sue nuove forme di organizzazione, trattamento, immagazzinamento e ricerca dell’informazione stessa.

I vari progetti offrono un orientamento pedagogico didattico agli insegnanti, suggerimenti per il lavoro degli alunni e un’animazione telematica continua, affinché l’interesse dei partecipanti non venga meno. Approfondendo il tema del cambiamento metodologico, è possibile, in un momento in cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno un ruolo importantissimo, individuare come funzione importante il progetto della didattica a distanza che contribuisce alla spinta a favore di un nuovo paradigma educativo universale.

 




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