venerdì 30 agosto 2013 - paolodegregorio

Democrazia o telecrazia?

Da una parte abbiamo un delinquente, frequentatore di delinquenti (l’ultimo arrestato per fiancheggiamento della “ndrangheta” è l’ex deputato PDL Matacena), che a edicole e TV unificate (di sua proprietà che nei paesi civili rendono ineleggibili) spara la solita cantilena tanto orecchiabile: toghe rosse, complotto dei giudici politicizzati, invidiosi, comunisti, etc:, mantra che raggiunge e plagia milioni di italiani, e dall’altra parte vi sono 208 pagine che motivano la sentenza di condanna in Cassazione che nessuno, se non gli addetti ai lavori leggerà.

È evidente che ci vuole un contrappeso democratico a questa situazione che dura da 20 anni. A nessuno, parlamentari compresi, deve essere consentito di calunniare i giudici mettendo in dubbio la loro indipendenza e onorabilità, senza l’onere della prova, e si potrà parlare di un magistrato infedele e cospiratore solo quando ciò sarà stato dimostrato in tre gradi di giudizio in tribunale.

Al di fuori di questa regola, in cui si denuncia d’ufficio per calunnia chiunque accusa la magistratura senza prove, non c’è democrazia, ma dittatura del populismo mediatico che riesce a trasformare i delinquenti in vittime dei giudici manettari e carnefici.

È in gioco la democrazia perché se in un modo o nell’altro si salverà il culo di B. apparirà chiaro che il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge non è vero e questo è il più grande attacco, di stile piduista, alla nostra Costituzione.

Foto: Mauro Edmundo Pedretti/Flickr



3 réactions


  • (---.---.---.173) 30 agosto 2013 19:36

    Overdose >

    Dai resoconti dei pareri pro veritate recapitati alla Giunta del Senato spuntano, qua e là, delle tesi che echeggiano l’azzecca-garbugli di manzoniana memoria.

    Si sostiene, ad esempio, che la cosiddetta Legge Severino contrasterebbe con un paio di articoli della Costituzione perché consente ad una sentenza (della Magistratura) di precostituire le condizioni per “alterare” la composizione politica del Parlamento.
    Per questo, oltre che incostituzionale, sarebbe una norma “intrinsecamente irragionevole”.
    Assumendo tale tesi come valida sarebbe lecito desumere che i padri costituenti, pur di salvaguardare le libertà democratiche, si siano prefigurati perfino un Parlamento fatto solo (o quasi) di pregiudicati.

    Per converso.
    Detta Legge è stata approvata con maggioranze più consistenti di quella (qualificata) richiesta per leggi di portata costituzionale. Nel votarla nessuno del Pdl ha mai eccepito o sollevato dubbi. Anche se Berlusconi è stato condannato (in primo grado) a 4 anni per frode fiscale proprio una settimana prima della votazione finale.

    Da evidenziare. Il problema vero è comunque un altro.
    E’ assodato che una semplice tesi, se viene ripetuta ossessivamente, può diventare una “verità fondata” come effetto di una specie di “overdose” mediatica.
    Del resto non è stata mai scritta l’ultima pagina di un Dossier Arroganza


  • (---.---.---.70) 3 dicembre 2013 11:07

    Sono perfettamente d’accordo. 

    di Telecrazia però credo possa essere imputabile anche il PD. (vedi come stanno pompando i vari Renzi e co.) 
    Quest’ultimo punto è costantemente ignorato da tutti....


    • (---.---.---.196) 3 dicembre 2013 17:12

      pienamente d’accordo. L’uso del mezzo televisivo è diventato sfacciato. Omissioni e deformazioni delle notizie quando si tratta del M5S. Ho sentito aggiungere anche una parola pesante non pronunciata da Grillo domenica al 3Vday (ho seguito tutto l’intervento in diretta) come se avesse detto "vigliacchi" ai politici, è falso che abbia pronunciato tale termine (che era anche una stonatura nel contesto), ma il giornalista di un tg tranquillamente ha deformato il discorso di Grillo. Persino La7 che faceva la diretta dal senato per la decadenza di B, quando ha parlato la Taverna, quando l’intervento diventava veramente "forte", mitraglietta ha interrotto il collegamento dal senato per andare in piazza a sentire B, fino a quando la Taverna non ha finito.



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