martedì 23 ottobre 2018 - Aldo Giannuli

Debito pubblico e Legge di Bilancio | Allegri: stiamo andando a sbattere!

Il ministro Savona ce lo ha assicurato: non c’è rischio di default. La dichiarazione grandemente ci rallegra ma saremmo ancora più gioiosi se ci desse qualche ragguaglio sui calcoli che lo inducono a tanto ottimismo. Anche perché:

a. il Def è solo alla cornice iniziale e già a questa ora del mattino, i mercati finanziari danno di questi segnali, per cui immaginiamo che succederà quando leggeremo il dettaglio della manovra

b. a gennaio finisce il Qe per cui il denaro per rifinanziare il debito costerà di più, certo non di colpo, perché i titoli sono di diverse scadenze e diversa data di emissione, per cui il rincaro avverrà ad ondate successive (il grosso in un periodo di circa un paio di anni)

c. noi rappresentiamo il terzo debito pubblico mondiale e ci prepariamo ad ulteriori tre anni di disavanzo e nulla lascia intendere che ilo gettito fiscale crescerà, anzi, se dovesse passare la flat tax generalizzata (anche se in forma attenuata con due o tre scaglioni) il gettito calerà

d. non esiste alcun piano di investimenti che avvii una ripresa produttiva

e. nei prossimi tre anni la spesa aumenterà automaticamente per l’incremento degli interessi sul debito e per la spesa per il reddito di cittadinanza e leggi pensionistiche

f. tutto questo senza considerare le eventuali spese per sanzioni Ue, per le penali sui contratti internazionali non rispettati eccetera.

Ovviamente tutto questo ha tempi non proprio immediati, per cui si può anche pensare che il debito cresca (e con esso gli interessi) ma che per tre o quattro anni ci manteniamo sulla linea di galleggiamento, salvo poi affondare definitivamente.

Il guaio è che i mercati scontano gli effetti delle tendenze prima ancora che si realizzino. Le agenzie di rating stanno dicendo: “guardate che in breve i titoli italiani non varranno neppure per la carta su cui sono stampati, per cui è quasi certo che perderete i vostri soldi).

Lo spread cresce perché significa che ormai i titoli viaggiano solo come investimento altamente speculativo e, quindi, o lo paghi come tale o non li vendi. Insomma: in queste condizioni, chi volete che vi comperi un decennale? E questo significa che, se per i conti precedenti, il debito ci sarebbe costato 100 all’anno, ora ne costerà 110 il primo anno, 122 il secondo, 140 il terzo eccetera (cifre convenzionali per capirci) quindi si metterà in moto un feedback positivo per il quale andremo a sbattere molto prima dei tre anni di cui dicevamo.

Diciamo che entro un anno andremo a sbattere e ci faremo molto male. La soluzione l’ha trovata Salvini con l’appello agli italiani a comperare il debito nazionale con una impennata di orgoglio patriottico. E la cosa sta funzionando: proprie ieri non potevo attraversare la città per i cortei di centinaia di migliaia di milanesi che gridavano “Vogliamo Bot” “Oro alla patria!!” “Spezzeremo le reni al Rating”. A voi non è capitato di cogliere i segni di questo nuovo impeto patriottico-finanziario?

Capiamoci: sono convinto che gli italiani amino il loro paese più di quanto non si creda e che, in condizioni diverse, siano capaci di sostenere la bandiera anche sotto l’aspetto finanziario, ma occorrerebbe avere la speranza della ripresa del paese, nelle sorti della sua economia ma di questo non c’è il più lontano sentore.

Si può anche andare sulle barricate per cacciare gli austriaci da Milano, ma bisogna avere la speranza che dopo l’esercito sardo sia in grado di reggere lo scontro con gli austriaci.
Magari, alla fine si rivelò un calcolo sbagliato, ma si poteva anche sperare, ma voi andreste sulle barricate senza nessuna speranza di soccorso, contro un esercito venti volte più numeroso ed armato e, soprattutto, con generali come Salvini e Di Maio?



4 réactions


  • Enzo Salvà Enzo Salvà (---.---.---.64) 23 ottobre 2018 09:39

    ma voi andreste sulle barricate ...? io no, non per motivi partitici, ma proprio perché manca il suo punto "d". 

    Rimane la possibilità che sulle barricate "siamo costretti ad andarci": una qualche forma di congelamento del "debito nazionale" non è applicabile agli investitori stranieri ma agli italiani sì. 

    Non mi è capitato di cogliere "slanci di generosità" sul fronte, evidentemente sono distratto, ancora abbagliato dalle efficacissime, semplici, soluzioni finanziarie del Governo. 

    Un Saluto
    Es.

  • Antonello Laiso (---.---.---.213) 1 novembre 2018 12:07

    Sono d’accordo con te, del resto "il rating me lo mangio a colazione " non l’avevo mai sentito da nessun ministro.

    T’invito a leggere il mio "Il declassamento di Moody’s" 


  • Antonello Laiso (---.---.---.213) 1 novembre 2018 12:09

    saluti,unitamente a Enzo Salva’


  • Antonello Laiso (---.---.---.213) 1 novembre 2018 12:20

    Pardon, la frase esatta e’" lo spread me lo mangio a colazione"


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