lunedì 22 febbraio 2016 - paolodegregorio

Culle vuote? Responsabilità politiche

Non emergono mai, con chiarezza ed onestà, tutti i fattori che determinano un fenomeno sociale, come quello della diminuzione delle nascite. Come al solito sono la politica e il Vaticano che fanno confusione, omettono ovvie verità secondo le proprie convenienze, addossano a minoranze, come quella dei gay, colpe che non hanno, se la prendono con leggi civili come divorzio, aborto, contraccezione, unioni civili, contro cui sono in lotta perpetua con tutta la forza delle proprie organizzazioni, “Comunione e liberazione” in testa.

Anzitutto la diminuzione della popolazione italiana, rispetto al suo territorio in gran parte montagnoso, non sarebbe un problema, anzi sarebbe salutare tornare ai 30 milioni di italiani di inizio Novecento, ma la questione è un’altra, è il rapporto tra giovani e anziani che e in disequilibrio: gli anziani sono in aumento ed i giovani diminuiscono, per ragioni che sono al mille per mille economiche e causate da scelte di politici ottusi, ignoranti, subalterni alle esigenze della Confindustria e del mercato globalizzato.

Al primo posto c’è da considerare la grande conquista spacciata per “civiltà e modernità” che ha precarizzato il mondo del lavoro, ha reso insicure e licenziabili le persone, impossibile avere dalle banche mutui edilizi, e quindi qualunque progetto di famiglia, convivenza, figli, è allegramente saltato e probabilmente i responsabili erano al “family day” a denunciare la crisi della famiglia. Se poi il 40% dei giovani è senza lavoro, non è colpa di un destino cinico e baro, ma il risultato di provvedimenti politici che hanno elevato l’età pensionabile dai 60 ai quasi 70 anni, lasciando i vecchi al lavoro ed i giovani a spasso o sulla via della emigrazione.

Sono infatti più di duecentomila i giovani che recentemente hanno abbandonato l’Italia, in parte intellettuali di valore, in parte allo sbaraglio, desertificando di nuovo il Sud Italia. Anche qui abbiamo responsabilità precise, inoppugnabili, in quanto le risorse da destinare alla ricerca e quindi all’occupazione di tutti questi cervelli, i nostri lungimiranti politici li hanno destinati a missioni militari all’estero, all’acquisto di bombardieri, all’8 per mille alla Chiesa, al finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria, al salvataggio di banche in mano a ladri e piduisti. Se veramente vogliamo ripristinare un giusto equilibrio tra giovani e anziani, il punto è quello di fare esattamente il contrario di ciò che è stato fatto in questi ultimi anni, ossia dare a tutti i disoccupati un reddito di cittadinanza in cambio di 4 ore di lavoro giornaliero, socialmente utile, portare il pensionamento a 60 anni, abolire il precariato e il Job act, finanziare massicciamente la ricerca, soprattutto nella direzione di rendere l’Italia autonoma per quanto riguarda l’energia (tutta rinnovabile) e sviluppare una agricoltura basata sulla lotta biologica, senza diavolerie chimiche o transgeniche, scelta che salverebbe la vita a migliaia di giovani che oggi si ammalano di cancro per il cibo spazzatura che circola nei supermercati e per le polveri sottili emesse dalle autovetture, dal riscaldamento con combustibili fossili.

Altro che family day o dare la colpa alla minoranza gay che chiede diritti civili, i killer della famiglia e responsabili della fuga dei giovani sono in politica e in Vaticano e solo una nuova e buona politica può cambiare le cose, e la caratteristica più importante deve essere l’onestà e il bene comune.

 

Foto: Pexels



1 réactions


  • GeriSteve (---.---.---.147) 23 febbraio 2016 10:23

    In Alto Adige certi meccanismi di supporto sociale esistono e funzionano. Guarda caso, lì la natalità è più alta.

    Geri


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