venerdì 2 aprile 2010 - Fabrizio Vinci

Crisi nel Pd: le responsabilità di Bersani e la svolta necessaria

Dovevano essere le elezioni della riscossa del Partito Democratico e dell’anti-berlusconismo; così non è stato. Adesso nel Pd è il momento delle riflessioni e della ricerca delle responsabilità che hanno impedito al primo partito d’opposizione di porsi davanti agli elettori come reale alternativa politica all’attuale governo. Ridurre il flop elettorale ad un effetto dell’astensionismo e del grillismo è solo un modo puerile per nascondere il risultato negativo ottenuto. Credo sia lecito aspettarsi un drastico rinnovamento nella politica e nelle persone che rappresentano il partito.

A tal proposito il senatore democratico Scanu ha inviato una lettera al segretario Pierluigi Bersani, sottoscritta da altri 48 colleghi, appartenenti a tutte le correnti del partito: “Ci troviamo di fronte ad un momento della vita del nostro Paese rispetto al quale s’impongono, da parte di tutti noi, una maggiore generosità nell’impegno, una più partecipata attività politica ed una nuova consapevolezza riguardo l’effettiva portata dell’emergenza democratica in cui viviamo. Il lavoro ordinario non basta più. I ritmi ortodossi sono troppo lenti.[…] Bisogna cambiare passo. Bisogna muoversi subito. Bisogna accedere ad una nuova dimensione del nostro impegno politico che anche noi parlamentari spesso non esprimiamo con la necessaria efficacia. Serve un supplemento d’anima.”

Non condivido interamente questa iniziativa, anche perché non si può chiedere a Bersani di svegliarsi una mattina da leader carismatico e resuscitare il Pd, semplicemente perché non è realistico. Ma è possibile che Bersani, delfino di Massimo D’Alema, sia già KO dopo neanche cinque mesi di leadership? Non è un’ipotesi da escludere, forse è giunto il momento di chiedersi chi potrebbe essere il successore, infatti circolano già i nomi di Nichi Vendola e Massimo Cacciari come possibili candidati per le primarie del 2012.
 


4 réactions


  • pv21 (---.---.---.249) 2 aprile 2010 12:19

    Gli alfieri Grillolesi, Travaglioti e Santorolli sono l’ultima versione di quella sinistra "pura e contestataria" che da sempre non conosce il principio del "serrare le fila". Non rastrellano mai voti nel campo avversario. Dopo la "parabola" di Bertinotti arrivano i cantori dell’illuminante Vendola. Ora chiedono il cambio di passo e di rituali ad una Segreteria affetta da "caducità precoce". Intanto la crisi pesa sul paese come SE FOSSE STAGNAZIONE e una TAGLIOLA TRIBUTARIA corrode il potere di acquisto di dipendenti e pensionati da 1000 euro mese ... (altro ancora => http://forum.wineuropa.it


  • Mr. Hubbert (---.---.---.72) 2 aprile 2010 13:00

    se si pensa che da destra si possa passare a sinistra e viceversa, non si è capito niente dell’elettorato italiano. E se si pensa che il movimento 5 stelle sia di sinistra e meglio che si ritorni sui banchi di scuola. Il nocciolo non è spostare voti dalla destra alla sinistra o viceversa, una operazione in Italia impossibile, ma cercare voti nell’astensionismo, l’unica parte del popolo che ha veramente chiara la situazione in cui si sta involvendo il paese..


  • Mr. Hubbert (---.---.---.72) 2 aprile 2010 13:03

    e se si pensa che un governo di colore diverso possa cambiare le sorti del paese beh...allora significa che non si conoscono minimamente le dinamiche in cui si sta muovendo il mondo...ci sentiamo verso fine anno, se ci saremo ancora


  • Glaros - scrittura creat(t)iva verygood (---.---.---.56) 2 aprile 2010 20:12

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