giovedì 22 luglio 2010 - migena proi

Crisi della famiglia italiani-italiani. Il futuro nelle coppie miste?

La famiglia tra italiani-italiani è in crisi da qualche decennio. I fattori che hanno determinato tale crisi sono diversi, uno dei pricipali è sicuramente l’emancipazione socio-economica della donna.

Il Vaticano non perde occasione per ribadire che il cardine della nostra società è la famiglia, che senza la famiglia non c’è sviluppo, che senza la famiglia c’è rischio che l’umanità si estingua e che la perfezione terrestre fatta di guerre e povertà non esista più. Il Governo attuale, da parte sua, non ha approvato difatti leggi che potessero favorire la famiglia tradizionale, pur facendo l’occhiolino ai tradizionalisti nelle campagne elettorali.

Nonostante tutti questi supporti religiosi e pseudopolitici, il rapporto coniugale non è più quello di una volta. Gli ultimi dati dell’istituto nazionale di statistica parlano chiaro: nel 2007 ci sono stati 250.000 matrimoni, un decimo dei quali è stato fra coppie miste. I divorzi sono stati 50.000, mentre le separazioni 80.000.

I numerini dell’Istat sui divorzi tra italiani-italiani fanno poco salottino televisivo, in compenso sono analizzati attentamente nei covegni d’élite dei sociologi. Non fanno scalpore perché larga parte della popolazione ha accettato il divorzio come campo della propria libertà individuale. Può piacere, può non piacere, ma se abbiamo caro il valore della libertà e del rispetto degli altri non possiamo imporre le nostre convinzioni, né giurisdizionalmente né moralmente.

Perseguendo su questa logica viene da chiedersi perché se hai la fortuna di essere il componente di una coppia mista devi essere mediaticamente violentato da chi pretendere (a che titolo poi?) di sapere cosa è bene per la tua vita amorosa. Quando la metà della popolazione italiana “doc” ha problemi nel preservare un rapporto nel tempo, per quale motivo le “coppie miste” non dovrebbero averli? Alle porte di qualsiasi dibattito strumentalizzato c’è sempre il temibile Islam e il “musulmano cattivo-cattivo”: come se tutti gli stranieri fossero musulmani, come se tutti i musulmani fossero creati con lo stampino, come se dovesse riguardarci qualcosa che la Signora Maria e il Signor Mohamed non sono compatabili.

Vogliamo fare leggi tali per cui Mohamed e Maria non possono sposarsi? Allora, per amore della coerenza dovremmo quantomeno considerare illegale l’istituzione del matrimonio poiché, tra amanti e divorzi, non sembra che esso goda di ottima salute.

Una variazione, non solo xenofoba ma anche sessista, sul tema “coppia mista” è quella che vorrebbe le donne dell’est ladre di italiani. Il cliché viene ripreso costantemente dai media ed accettato da larga parte della popolazione italiana. Il ritornello è sempre lo stesso: lei, alta, bionda, cala dall’est con la spada ed obbliga l’uomo italiano – che poverino è tanto buono e ingenuo - a conderle il suo amore.

Sapete, volenti o nolenti, il nostro mondo è globalizzato. Possiamo anche ammettere che l’integrazione del mercato e dei fattori umani favorisce vicende assolutamente negative, come il traffico di droga o la tratta di essere umani. Possiamo ammetere che non sempre globalizzato è bello; tuttavia con la stessa onestà intelletuale dobbiamo considerare che un aspetto positivo della massiccia immigrazione è la possibilità di interargire con culture diverse. A dispetto del “cinismo da Ku Klux Klan” con cui parte della politica affronta il tema integrazione, essere una società plurale è un’opportunità per crescere e rivedere la scatola dell’identità in cui spesso si è intrappolati.

L’aumento dei matrimoni misti non è altro che la dimostrazione di come, in fin dei conti, nessun individuo è eccessivamente attrato da chi è “identico“ a sé. Nessuno vorrebbe al proprio fianco la fotocopia di cio che è.



4 réactions


  • darina zeqiri (---.---.---.48) 22 luglio 2010 14:27

    un analisi completa, impecabile e per nulla presuntuosa
    vorrei leggere altri commenti, magari di chi non la pensa cosi e con le loro argomentazioni.
    complimenti Migena


  • (---.---.---.48) 23 luglio 2010 10:17

    Ho letto volentieri l’articolo. Un tema molto interessante. Scritto con una tecnica abbastanza recente che in Italia i giornalisti avevano il timore di adottarla. La semplicità delle parole arriva in modo chiaro ed immediato al lettore. Per cui Complimenti alla Giornalista.

     

    Un tema che si è straparlato ma che non è mai abbastanza, non è mai tropo. Serve che ne parlano tutti. In tutti modi, sotto ogni punto di vista, cercando e sperando di smuovere qualcosa.

    Comunque la   Sciura Maria e il Marhaban Mohamed fanno parte della società italiana e appena si stancheranno l’una dell’altro si lasceranno e lo stato del vaticano non può andare oltre alle smorfie. Sicuramente i politici spingeranno i media a parlare di questo evento, e chiameranno chi di dovere  a fare più attenzione nella prossima coppia mista che si presenterà al comune. Infatti in Italia ci vuole molto coraggio a sposarsi. Con tutta la documentazione(spesso inutile)  ti passa la voglia….JANNI CAJKU LUAN CEJKU


  • (---.---.---.110) 24 luglio 2010 20:13

    mah, c’è dentro di tutto un po’, giudizi sommari, e forse un po’ di rancore verso gli italiani "doc". Anche qualche errorino:

     ammetere
     di cio che è
     a conderle il suo amore
     intelletuale


  • migena proi (---.---.---.87) 24 luglio 2010 21:33

    Mi scuso per gli errori ovviamente: sviste e problemi con la tastiera rotta(anzi ha dimenticato "covegni" che sarebbe "convegni"). Per quanto riguarda il rancore, si in effetti quello è molto, verso coloro che hanno permesso (a livello politico e non) il nascere e fiorire di questa sistema di pregiudizi. Per quanto riguarda i giudizi sommari, ho solo ripreso dei clichè mediatici e non e ho dato la mia opinione. Se lei pensa che questi pregiudizi non vi siano, probabilmente non vive dove vivo io e non guarda molta televisione.


    La ringrazio per il commento.

    Migena Proi 

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