sabato 21 marzo 2020 - La bottega del Barbieri

Coronavirus | Lettera aperta al sindaco di Cesena: "Se ci tieni ai tuoi cittadini, chiudi le fabbriche"

Lettera aperta a Enzo Lattuca.

di Davide Fabbri

Il sindaco è la massima autorità sanitaria del territorio.

Occorrono misure rigorose di restrizioni nelle fabbriche, per evitare la diffusione del contagio.

Al primo posto viene la salute. Solo dopo il profitto d’impresa.

Si chiede l’emanazione di una ordinanza (propedeutica per il Governo ad emanare un provvedimento simile su tutto il territorio nazionale) per sospendere – in via precauzionale – per tre settimane l’attività di tutte le fabbriche che producono beni non essenziali, di non primaria necessità.

A tutti i cittadini viene chiesto un enorme senso di responsabilità per tentare di arginare la diffusione dell’epidemia da Covid-19: ridurre al minimo gli spostamenti. La stessa responsabilità va chiesta agli imprenditori di attività produttive di beni non essenziali. E’ inutile, caro sindaco, andare in giro per i parchi della città a fermare le mamme con i passeggini, è inutile fermare gli sportivi che vanno a correre, se non si fermano le fabbriche con centinaia e centinaia di lavoratori che svolgono la propria attività a meno di un metro uno dall’altro, in un periodo di pandemia!

Le fabbriche senza scopi sociali, che lavorano per interessi d’impresa, per il profitto e per la rendita, possono utilizzare la cassa integrazione per tre settimane di seguito. Fermiamo le fabbriche per tre settimane, fermiamo questa pandemia per il bene della comunità, e poi ripartiamo tutti insieme.

Invito il sindaco Lattuca ad andare a fare un giro nelle fabbriche, non a perlustrare i parchi cittadini. Vada a contatto coi lavoratori che fanno la fila all’entrata per farsi misurare la temperatura corporea, e che – spesso e volentieri – sono costretti a lavorare in luoghi con scarsi livelli di garanzie di tutela della sicurezza e della salute.

Gli operai e gli impiegati delle fabbriche (oltre ovviamente a tutto il personale sanitario delle strutture ospedaliere) sono i veri eroi di questa città, che fino ad ora sono andati a lavorare nelle fabbriche.

POST SCRIPTUM.

Appello agli imprenditori. Quello che mi stupisce è il fatto che molti imprenditori di queste fabbriche facciano preziose e milionarie donazioni alle strutture sanitarie (pubblicizzandole in pompa magna come se fossero operazioni di marketing) e al tempo stesso consentono che centinaia di persone nella propria fabbrica continuino a lavorare. Cari imprenditori: partite dai vostri dipendenti, partite dalla vostra forza lavoro, se ci tenete autenticamente alla salute dei vostri lavoratori, che possono tranquillamente utilizzare gli ammortizzatori sociali.

Cesena, 20 marzo 2020

 

Foto: STFMIC/Wikipedia



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