sabato 9 giugno 2018 - Giuseppe Aragno

Contro la militarizzazione del sapere | Appello dopo l’ennesimo attacco alla scuola e ai docenti

Solidarietà ad Antonio Mazzeo, contro la militarizzazione del sapere

Quando si attacca in maniera così dura e intollerante la scuola, i docenti e la loro libertà di opinione, non c’è da girarci attorno: si sta costruendo un regime. Di mio voglio aggiungere solo una chiosa di carattere cronologico: l’episodio precede la nascita del governo Conte e dimostra che l’opposizione dei “democratici” in Parlamento è totalmente priva di credibilità. E’ il PD che ha gettato nel nostro Paese le basi di un’avventura autoriataria. Il primo nemico, della democrazia – è molto importante dirselo – è il Partito delle banche e del capitale finanziario, il cui regime prediletto non – è storia alla mano – quello democratico.

APPELLO
Solidarietà ad Antonio Mazzeo, contro la militarizzazione del sapere.
Antonio Mazzeo è un nostro collega e un nostro compagno di lotte, un docente impegnato nella difesa e della valorizzazione della scuola pubblica, del suo carattere democratico e critico.


Antonio è anche un attivista, giornalista e ricercatore punto di riferimento dei movimenti che si battono contro la guerra e la militarizzazione della società, in questi mesi si è particolarmente impegnato nella denuncia della sempre più pervasiva presenza militare nelle scuole: progetti di alternanza scuola/lavoro in basi militari, iniziative propagandistiche, occasioni importanti di riflessione come quelle del centenario della fine della grande guerra appaltate all’ esercito. E persino i marines in giro per gli istituti.

Antonio ha criticato, coerentemente, anche un’iniziativa del genere programmata nella scuola dove insegna, a Messina.

Per questo è stato avviato un procedimento disciplinare contro di lui dalla dirigente scolastica.
Non solo dichiariamo la nostra totale solidarietà ad Antonio ma crediamo questo episodio deve aprire una riflessione generale che individui nella salvaguardia degli spazi di discussione e nel rifiuto della pervasiva presenza militare nelle scuole due nodi importanti.
Chiediamo alle/ai docenti, alle studentesse e agli studenti, al mondo intellettuale di prendere parola e di avviare una stagione di impegno che leghi ancora più strettamente la lotta alla legge 107 a quella alla militarizzazione del sapere e all’autoritarismo.
Sin d’ora prepariamo un grande appuntamento di riflessione e di iniziativa per l’apertura del prossimo anno scolastico.

Potete aderire mandando una mail
[email protected]



2 réactions


  • kindlyreqd (---.---.---.129) 10 giugno 2018 13:13

    Ricordando che secondo l’Articolo 11 della Costituzione, l’Italia ripudia la guerra. Ci hanno pensato tutte le avventure militari denominate peacekeeping promosse da tutti governi negli ultimi 20 anni, a ricordarci che, si, la nostra Costituzione è la più bella del mondo, ma non esageriamo, non va presa troppo alla lettera!

    Specie quando è il padrone che chiama alle armi.


    • Giuseppe Aragno (---.---.---.115) 11 giugno 2018 10:26

      Come darti torto? E’ una vergogna.


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