sabato 26 marzo 2011 - Professional Consumer

Consumatori senza il becco d’un quattrino

Per i Consumatori la crisi è un fatto.

Già, la crisi: se siamo senza il becco d’un quattrino da spendere, dice Tizio, basta non spendere per far aumentare la capacità di pesa.

Ennò, ribatte Caio, guardati intorno. Tutto, ma proprio tutto, s’è fatto merce e noi tutti clienti; se vuoi vivere la vita devi acquistarla. Essì, ieri in giro, a fontanelle asciutte, la mia sete l’ho ristorata al distributore a gettone di acqua minerale; poi mi vien voglia di far pipì, ci vado in auto, pago la sosta, nel wc pago a gettone: capito!

D’un tratto un dire alto e cristallino dice: giacché i redditi sono insufficienti a smaltire tutto quel bendiddio, l’offerta si è fatta superiore alla domanda. Indipercuiposcia: hanno più bisogno i Produttori di vendere che i Consumatori di acquistare. Questo  vantaggio deve trovare remunero: l’opportunità di poter rivalutare il valore d’uso e ricontrattare il valore di scambio delle risorse con le quali i Consumatori fanno funzionare il meccanismo dello scambio. Massì: il tempo, poi l’attenzione, nonchè l’ottimismo, ancorpiù il denaro, per fare la spesa.

Vantaggio che si può scambiare con la riduzione dei prezzi: senza se, senza ma, senza più politiche reflattive.

Guadagnare spendendo insomma!

Già, mica scemo Sempronio.



1 réactions


  • poetto (---.---.---.149) 26 marzo 2011 15:43

     Qualche mese fa commentavo, con una collega, di quanto si riusciva a risparmiare dieci, quindici, anni fa.

    Abbiamo fatto l’esempio della casa, quindici anni fa una piccola casa, sui 70 mq, alla periferia della mia città costava, all’incirca, 200 milioni di lire, ossia sui 100 mila euro, adesso, la stessa casa, costa il doppio, solo che gli stipendi non sono raddoppiati, nell’arco dello stesso tempo.

    Ho fatto un conto, nell’arco di quindici anni gli stipendi, per lo meno nel mio settore, quello della sanità pubblica, sono aumentati di circa il 30 per cento.

    Questo cosa vuol dire? Semplicemente che chi vuole comprare una casa, ad esempio, ha molte maggiori difficoltà confronto a quindici anni fa.

    L’aumento dei prezzi non riguarda solo le case ma tutta una serie di prodotti.

    La riduzione del potere d’acquisto è una drammatica verità che pare, se le cose continuano di questo ritmo, destinata a peggiorare.

    Ridurre il potere d’acquisto vuol dire, per una famiglia media, pensare e ripensare se avere il secondo figlio, ridurre i giorni di vacanze, se non evitare di farle, tenere la macchina per più anni...insomma tutta una serie di mosse che, inevitabilmente, riducono la richiesta di prodotti e servizi e, di conseguenza, l’occupazione.


Lasciare un commento