giovedì 7 dicembre 2023 - Riccardo Noury - Amnesty International

Condannata a sette anni attivista russa contro la guerra

Un tribunale russo ha condannato l’artista e attivista Aleksandra Skochilenko a sette anni di carcere ai sensi dell’articolo 207.3 del codice penale sul “discredito delle forze armate”, per aver sostituito i cartellini dei prezzi in un supermercato di San Pietroburgo con messaggi sui crimini di guerra commessi dalle truppe russe a Mariupol, in Ucraina.

Aleksandra-Skochilenko

Per Amnesty International, che ha chiesto la sua immediata scarcerazione, si è trattato di un processo vergognoso.

Dopo l’arresto, avvenuto l’11 aprile 2022, le condizioni di salute di Aleksandra Skochilenko si sono profondamente deteriorate. Pur essendo celiaca, non ha avuto accesso adeguato alla dieta prescrittale per motivi di salute e nelle prime due settimane di detenzione le sono state rifiutate le visite mediche. Durante il processo, il giudice le ha negato una pausa per mangiare e servirsi della toilette.

Dopo essere stata arbitrariamente privata della libertà e detenuta in condizioni equivalenti a tortura per 19 mesi, ora Aleksandra Skochilenko rischia di passare sette anni in una colonia penale.

Aleksandra Skochilenko è la seconda persona condannata per aver sostituito i cartellini dei prezzi con messaggi contro la guerra.

Vladimir Zavyalov, un attivista di Smolensk, ha trascorso sei mesi agli arresti domiciliari e, nell’ottobre 2022, alla vigilia del processo in cui la pubblica accusa aveva chiesto sei anni di carcere, è riuscito a fuggire dalla Russia.

Da quando è entrato in vigore l’articolo 207.3 del codice penale, sono state incriminate oltre 750 persone e il numero sta salendo. Oltre 8000 persone hanno ricevuto sanzioni amministrative.




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