sabato 3 agosto 2013 - paolo

Condanna Mediaset: che diranno ora?

La sentenza Mediaset, che condanna in via definitiva Silvio Berlusconi a 4 anni di carcere, produce inevitabilmente effetti collaterali che gettano nello sgomento chi su di lui ha fondato le proprie speranze e solidità di vita.

 

C'è un uomo, palesemente sofferente, che dalle ore 19,30 di ieri sera è caduto in un profondo stato di prostrazione. Si chiama Fabrizio Cicchitto, ex socialista di lungo corso, prima braccio destro di Bettino Craxi e poi influente capogruppo del Popolo delle Libertà alla corte di Silvio Berlusconi, che di Bettino raccolse, nella famosa "discesa in campo", l'eredità politica e morale.

Adesso, se potete e senza pregiudizio, provate a mettervi nei panni di questo tapino: aveva come leader Craxi, e Craxi è scappato e si è reso latitante ad Hammamet, dopo due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al PSI, a seguito dell'inchiesta Mani Pulite.

Dopo il duro colpo si è consegnato anima e corpo ,rinnegando persino i principi fondanti del socialismo storico, nelle mani di Silvio Berlusconi e se lo vede beccare quattro anni per frode fiscale e, a meno che non scappi anche lui (loro lo chiamavano esilio) verrà affidato ai servizi sociali o messo ai domiciliari per un anno.

Insomma se non è sfortuna questa, cos'é? I suoi due “padri” politici sono finiti entrambi impigliati nelle maglie della giustizia e lui è rimasto orfano a rimuginare perché devono capitare tutte a lui.

Mi è apparso talmente scosso, nelle comparse televisive dopo la sentenza, da fare sinceramente pena. Talmente scosso da non sapere argomentare se non per farfugliare la solita litania,trita e ritrita, risfoderata per l'occasione anche dal Cavaliere - scosso nel suo straziante, quasi sull'orlo del pianto, comunicato, rivolto al popolo dei "dieci milioni di fedelissimi”.

La solita, stucchevole , penosa "teoria del complotto comunista ", messa in atto da una "scheggia eversiva" della Magistratura italiana. Anche Totò Riina, dopo la cattura, la buttò su quel tasto ma forse era solo per spirito di emulazione, sai a volte che magari funzionasse...

Perché, bisogna anche precisare tutto il Cicchitto-pensiero: "Non tutta la magistratura è così, purtroppo sono quelli di magistratura democratica il vero vulnus della democrazia, gli altri magistrati fanno sostanzialmente il loro dovere ( la7 di ieri)" . 

Chissà se si riferisse al giudice Squillante, oppure al giudice Metta, entrambi corrotti da Previti nella vicenda Sme e per questo condannati. Comunque qualcuno dovrà , prima o poi ,informarlo che nessuno dei giudici della Corte Suprema di Cassazione , quella che ieri ha emesso il verdetto definitivo di condanna, milita nelle file di Magistratura Democratica, semmai vi erano dubbi proprio per un collegio "molto congruo" all'area politica di Berlusconi, ovvero il centro destra.

Ma ormai è chiaro che per questi cultori del "Silvio pensiero" i giudici fanno il loro dovere e sono inappuntabili quando assolvono o mandano prescritto l'imputato Silvio Berlusconi, sono invece della feccia eversiva quando lo condannano, vedi il Tribunale di Milano che ha emesso le due sentenze Mediaset di condanna, in 1° grado e appello e, da ultimo, la Corte di Cassazione, dove pure (vedi processo Mediatrade), Silvio era stato precedentemente prosciolto. Insomma giudizio a corrente alternata secondo un criterio molto "sui generis".

Prendete poi Daniela Santanché, straripante e sempre molto assecondata da giornalisti addomesticati: lei si spinge ancora oltre, lamentandosi del fatto che i giudici hanno accelerato i tempi per evitare la prescrizione. Insomma la gentildonna si crucia del fatto che stavolta è andata buca e allora si lancia in uno straziante appello: "Ho paura, io ho paura, ho paura a vivere in questo paese che soffoca le libertà (quali?), che colpisce..."

Persino il logorroico Maurizio Gasparri, su Rai 3, è apparso insolitamente taciturno e spento. Anche lui ha ribadito la teoria "dell'accerchiamento a Silvio", ma lo ha fatto in modo stanco, quasi meccanico, sembrava il classico disco rotto con la puntina che si incanta nel solco e non riesce ad andare avanti.

Insomma, forse non ci crederete, ma sto provando una pena sincera per la sofferenza psicologica di questi poveri sfortunati che, da ieri, non possono più dire che "Silvio è stato sempre assolto".

Oltretutto ho anche un rimorso perché giovedì sera, proprio mentre "l'esercito di Silvio" del simpatico Furlan pigliava la cantonata dell'assoluzione esultando, ho stappato una bottiglia che tenevo in serbo da dieci anni.

Già ma ora che non potranno più dirlo, che diranno?


Foto: John Mosbaugh/Flickr
 



2 réactions


  • GeriSteve (---.---.---.234) 3 agosto 2013 14:01

    mio caro Paolo, ti devo proprio correggere: Cicchitto non ha avuto soltanto due padri (Craxi e Berlusconi) ma ne ha avuti tre. L’altro è Licio Gelli, alla cui loggia P2 Cicchitto si iscrisse con la tessera 2232, prima ancora di Berlusconi, esattamente nel decimo anniversario della strage di piazza Fontana. Coincidenza?
    GeriSteve


    • paolo (---.---.---.56) 3 agosto 2013 15:58

       "padri politici Geri " , nella versione originale avevo scritto "padrini "( il pensiero va oltre la penna) ,evidentemente con un significato più estensivo che poteva configurare un giudizio illecito.La correzione è stata sacrosanta e ringrazio la direzione.

      Quella di Gelli è stata la culla ,il brodo di coltura ma ,grazie a Dio ,ci siamo risparmiati "il re dei materassi " in Parlamento.Ci mancava solo lui.
      ciao e grazie

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