martedì 22 gennaio 2013 - paolodegregorio

Con le attuali regole elezioni inutili

Quanti guai e quante perdite di tempo, quante polemiche inutili, quanti mascalzoni di meno avremmo avuto in Parlamento se in Italia avessimo applicato le regole della “antipolitica” di Grillo!

Cominciamo da due legislature e poi a casa: B. sarebbe ai giardinetti già dal 2004 insieme al 90% dell’attuale nomenklatura politica, Dell’Utri non potrebbe recitare la parte del perseguitato e così esigere una ennesima ricandidatura per salvarsi dalla galera, D’Alema e Veltroni non avrebbero bloccato con i loro veti incrociati il partito per 20 anni, Di Pietro guiderebbe felice il suo trattore rosso a Montenero di Bisaccia meditando sulla sua capacità di scegliere i collaboratori, Casini invece della “famiglia” si occuperebbe di mantenere le sue personali famiglie, da perfetto e coerente cattolico.

Se poi si applicasse la semplice regola che se si hanno carichi pendenti o un rinvio a giudizio (come si fa per le assunzioni nel settore pubblico) si è incandidabili, l’atmosfera nei due rami del Parlamento sarebbe infinitamente più respirabile, meglio se accompagnata dall’abolizione della immunità parlamentare, stabilendo il principio che un rappresentante del popolo deve essere sottoposto al pari di ogni altro cittadino al rigore delle leggi, poiché tutta la politica viene screditata se i suoi esponenti vengono protetti da leggi ad personam o dai veti della Casta.

Per recuperare credito una buona politica deve cancellare quei privilegi profondamente odiati dalla gente che sono i lauti stipendi, la pensione garantita dopo una legislatura, le auto blu e le scorte, il finanziamento pubblico ai partiti.

5.000 euro netti al mese, nessun tipo di pensione, con candidati esclusivamente del territorio in cui devono risiedere da almeno 5 anni (una legislatura), sono provvedimenti che possono riavvicinare i politici agli elettori, accompagnati dal fatto che durante la legislatura i deputati non devono esercitare la propria professione, come fanno gli avvocati di Berlusconi che si fabbricano le leggi adatte a prevalere nei processi che patrocinano.

Lo scandalo più grande è quello della legge elettorale, che non solo toglie sovranità agli elettori a favore della dirigenza dei partiti (con i candidati nominati dall’alto), ma, nella disomogeneità tra Camera e Senato, crea ingovernabilità e favorisce inciuci con il centro, beffando la volontà dei poveri elettori.

Ci siamo già dimenticati che il governo Monti è stato invocato e votato, oltre che da Napolitano, dalla vigliaccheria dei principali partiti (PDL, PD, UDC), tutti in egual misura responsabili del disastro morale e finanziario, che non hanno avuto il coraggio di fronteggiare la crisi per paura di perdere elettori, sospendendo per un anno la democrazia delegata nel nostro paese, per poi rinfacciare al povero Rigor Montis ogni responsabilità per la mancata ripresa, anche se tutti i provvedimenti di Monti sono stati votati dai sunnominati partiti.

Le prossime elezioni non avranno alcun vincitore. La cosa più probabile è che Bersani prevalga di poco e governi insieme al centro di Monti per fare non già un centro-sinistra, ma un centro-centro, poiché Bersani e il suo partito hanno da tempo abbandonato qualunque identità definibile di sinistra.

L’unica speranza è che Grillo ottenga un risultato almeno del 15% e possa accendere i riflettori su magagne e inciuci e creare le condizioni di una futura alternativa.



2 réactions


  • (---.---.---.241) 22 gennaio 2013 13:30

    Avete già ridimensionato le vostre aspettative? Non più il 20% e oltre?

    Grillo non è alternativo a niente. Una sua maggioranza sarebbe il peggior disastro politico della storia italiana dopo il fascismo.

    Le sue proposte antieuropa per il ritorno alla lira il suo inconcludente e pasticcione programma rappresenterebbero la peggiore iattura per il popolo italiano.


    • (---.---.---.2) 23 gennaio 2013 09:12

      Meglio un salto nel buio con il M5S che un calcio nei cog***** sicuro da parte dei spartiti tradizionali


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