mercoledì 21 novembre 2018 - Marco Barone

Come in Spagna e Germania: abbattere il monumento a D’Annunzio di Monfacone, a Corridoni, sul Carso

Località che vai, obbrobrio storico monumentale che troverai. Ed il FVG non è immune da schifezze immani, sopravvissute al tempo, alla storia, ma non per questo destinate a rimanere lì per l'eternità, si presume. 

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Una regione avvilita e martoriata dal nazionalismo estremo, dal fascismo che qui si è affermato prima che altrove, ed ha trovato forma ed espressione ovviamente anche attraverso opere monumentali.
Come quella schifezza assoluta che sorge nel bel mezzo del nostro Carso, fonte di richiamo per quattro nostalgici, dedicato a Corridoni. Realizzato nel '33, alto 23 metri e voluto da Mussolini in persona, e i simboli del fascismo sono presenti.
Opera artisticamente pessima che deturpa il paesaggio, storicamente priva di qualsiasi valore e importanza. L'unica soluzione accettabile, per ripristinare il paesaggio originario, sarebbe una sola. Raderlo al suolo. 
Stessa sorte dovrebbe toccare, ad esempio, ad altra opera monumentale, anche questa fonte di richiamo di nostalgici, realizzata negli anni '60 a Monfalcone, perché a Ronchi venne respinta con fermezza.
Monumento orrendo dal punto di vista estetico, storicamente inconsistente, che vorrebbe celebrare, tra l'altro la scellerata marcia su Fiume che anticipò quella su Roma. Marcia che terminò nei peggiori dei modi, con l'occupazione della città che per essere liberata subì uno scontro militare che cagionò una sessantina di vittime, in quello che verrà ricordato come il natale di sangue.
 
Anche qui, l'unica soluzione accettabile, per ripristinare il giusto equilibrio al confine tra Ronchi e Monfalcone, sarebbe una sola. Radere al suolo quella roba irrilevante dal punto di vista storico, aliena rispetto alla storia del Territorio e pessima dal punto di vista estetico.
Così come andrebbero rimosse targhe che celebrano permanenze o passaggi di personaggi alieni a questi luoghi, razzisti e guerrafondai, compromessi con il fascismo o targhe che tendano a martirizzare coloro che oggi definiremmo come terroristi, ma santificati dal nazionalismo italiano. Una grande opera di pulizia storica monumentale. Farebbe solo del bene a tutti e alla storia. Questo non significa che debbano essere abbattute città o palazzi, ma almeno i monumenti dichiaratamente celebrativi, sì. Come successo in Spagna, come successo in Germania, Paesi che forse hanno fatto i conti con la storia più seriamente, rispetto a noi, appunto.



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