venerdì 19 luglio 2013 - Fabio Della Pergola

Casaleggio su Wired: il M5S ha perso le elezioni... di proposito!

Alle amministrative abbiamo voluto perdere. Così parlò Casaleggio.

Era tutto previsto, abbiamo voluto perdere. Avremmo potuto prendere più voti aumentando il numero di liste, potevano essere il quadruplo, tante erano le richieste arrivate. Ma abbiamo preferito affrontare le elezioni solamente con le liste radicate sul territorio da almeno un paio di anni; quelle che si erano proposte non lo erano".

Questo spiega perché a Catania o a Siracusa la lista locale a Cinquestelle, radicata lì da almeno un paio d’anni, ha portato a casa il 3 o 4% dei voti mentre tre mesi prima, alle politiche, nelle stesse città lo stesso movimento aveva rastrellato il 30% e oltre.

La perdita secca di 300mila voti al Comune di Roma (politiche 450mila, amministrative 150mila) nel giro di novanta giorni, era voluta. Pianificato a tavolino, preordinato e perseguito con un’abilità che lascia senza parole. Nessuno stratega politico al mondo, credo nemmeno i grandi gestori delle campagne presidenziali americane con le loro vagonate di miliardi di dollari a disposizione, sono mai riusciti ad ottenere risultati così sorprendenti.

In effetti, devo confessare che non c’ero arrivato. Ho sempre pensato, e ne ho scritto criticamente più di una volta, che il catastrofico risultato del Movimento di Grillo e Casaleggio fosse dovuto alla demenziale prova dei grillini in occasione del ventilato - e poi abortito - tentativo di Bersani di ottenere il via libera per un governo di minoranza PD-SEL con la provvidenziale (ma sicuramente non gratuita) uscita dall’aula del M5S al momento della fiducia.

Tutto sbagliato. Casaleggio aveva pianificato la sconfitta che, essendo pianificata, non può nemmeno essere chiamare sconfitta; casomai ritirata strategica, riposizionamento tattico, arretramento momentaneo propedeutico all’assalto finale.

Casaleggio è indubbiamente unico; un personaggio che assomma in sé le doti precognitive di un Nostradamus (ricorderete che il Nuovo Ordine Mondiale prenderà il via esattamente il 14 agosto 2054, giorno del centenario della nascita del Casaleggio medesimo) con la sottile abilità ricamatrice di un Richelieu; la spietata fermezza di un Metternich con la potenza devastatrice (per ora in fieri) di un Tamerlano (o era Gengis Khan?).

Ma, continua l’ideologo obscuro del Movimento, chissenefrega delle amministrative: "Andare al governo è l'unica cosa che conta" e, trascrive l’intervistatore (un texano che abitualmente scrive, forse non a caso, di fantascienza), "ci andremo da soli anche grazie alla disgregazione che stanno vivendo per motivi diversi le altre forze politiche". “Quindi con il 51%?” chiede il texano. "Sì".

Lapidario ed entusiasmante (versione Cinquestelle). Lapidario e agghiacciante (versione non Cinquestelle). Lapidario e farneticante (versione cinico-dubbiosa). Lapidario e mussoliniano (versione storico-critica). Lapidario e rinfrescante (inserto pubblicitario).

nel prossimo numero di Wired in edicola il 31 luglio (non me lo perdo nemmeno se il giorno prima Berlusconi venisse assolto dalla Cassazione).

"È l'unico a dire le cose belle che la maggior parte degli elettori di norma vorrebbe sentire", scrive Bruce Sterling. Tipo che ci sarà una terza guerra mondiale di vent’anni fra l’Occidente (ovviamente libero) e l’Oriente (ovviamente malvagio), con la distruzione dei monumenti simbolo e l’uso di armi batteriologiche; con mari che si innalzeranno di 12 metri e la popolazione umana che passerà da 8 miliardi a 1 (ergo: sette miliardi di morti); che l’unico a salvarsi (ma non si sa come) sarà il nuovo ordine mondiale capace (ma non si sa come) di abolire le religioni (grande!) e le società segrete (figo!). E che poi tutto andrà bene, perché i novelli Adamo ed Eva avranno una rete, non una mela, a cui aggrapparsi. E tutta l’umanità vivrà in piccole comunità (come adesso) collegate dalla rete che dà ad ognuno la sua identità. Ma chi non si adegua (alla rete) è out, fuori, espulso. Senza identità: Extra Retem nulla salus.

Sono le “cose belle” che tutti vorrebbero sentirsi dire. È per questo che noi tutti lo avremmo votato. Ma lui non ha voluto. Ha voluto perdere, mannaggia. Come tutti i geni anche Casaleggio è un po’ incompreso, finché in vita. Poi, dopo, chissà.

 



9 réactions


  • paolo (---.---.---.244) 19 luglio 2013 15:08

    "Quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba .


    Casaleggio , un nome che è una garanzia .Non so che altro si inventerà pur di stupire ma sono sicuro che ha in serbo una riserva di cazzate pressoché inesauribile.
    Lui è il "teorico " ,l’altro ,il comico sguaiato ,è quello che mette in campo la "rappresentazione " teatrale delle sue geniali pensate.
    A ruota milioni di poveracci che ci credono .
    E’ il segno dei tempi che viviamo.

    • Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 19 luglio 2013 15:57

      Dobbiamo ammetterlo, Paolo, qui c’è qualcosa di inarrivabile !


    • paolo (---.---.---.244) 19 luglio 2013 16:42

      Lo riconosco ,siamo all’apoteosi della cazzata .
      ciao


  • (---.---.---.60) 20 luglio 2013 05:29

    Paolo o non capisci o lavori per qualcuno che perdera’ i privilegi, non sei credibile.
    In un momento storico come questo, l’Italia non ha bisogno di disfattisti, ne abbiamo abbastanza di pirandelliani dove tutto e’ il contrario di tutto, vai a lavorare.


    • paolo (---.---.---.244) 20 luglio 2013 16:54

      caro amico
      Non so tu ma io lavorato tutta una vita e non devo dire grazie a nessuno . Gli unici privilegi che posso perdere sono le mie idee che però non sono disposto a cedere al primo testa di cactus che incontro .

      Può darsi che io non sia credibile , è nell’ordine naturale delle cose , però disfattista nel caso in questione è impossibile , non si può disfare il nulla .


  • (---.---.---.149) 21 luglio 2013 19:21

    Bicefalia >

    Grillo è il “garante” di M5S e Casaleggio è il suo “guru”. Due menti che vibrano all’unisono? Non si direbbe.

    Ad aprile Grillo rinfacciò a Bersani di non aver dato i voti alla Gabanelli come “punto di inizio di una collaborazione”. Ora Casaleggio svela che “l’unica cosa” che conta per M5S è andare al governo “da soli”, con il 51%.
    Ancora.
    Dopo l’esito deludente delle amministrative Grillo ammise di “aver fatto degli errori”. In particolare le “troppe liste”, anche “raffazzonate”.
    Casaleggio al contrario confessa che “era tutto previsto” e che hanno  “voluto perdere”.
    M5S avrebbe preso più voti proprio “aumentando il numero delle liste”.

    Vanta altresì di essere stato l’unico, in M5S, a pronosticare le dimensioni del successo alle elezioni di febbraio. Poi conclude. Senza l’influenza delle tv e degli altri media “avremmo preso il 40%” dei voti. Con buona pace del diritto all’informazione.

    E’ il solito gioco delle parti? Per certo tutto va bene finchè dura il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione


  • (---.---.---.240) 22 luglio 2013 04:36

    Se Paolo ha zappato la terra o a fatto l’idraulico o il carpentiere puo’ parlare. Altri che non insultano, ma dicono che non capisci, non insultano ma evidenziano l’evidente. L’Italia e’ cosi’ grazie a persone come te che hanno di certo votato DC, PCI, PSI, PRI,PLI o Berlusconi, andate all’estero che ci fate un favore.


    • Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 22 luglio 2013 09:10

      Pretendere di avere il diritto di stabilire chi può parlare e chi no è un tantino arrogante e anche poco praticabile.
      Nel suo elenco mancano anche PSDI, Rifondazione e Lega, Unione Valdotaine e Sudtiroler Folkpartei. Poi tutte le piccole liste più o meno locali e anche la lista dell’Uomo Qualunque. In Italia tutti hanno votato prima o poi per i partiti che sono elencati o per quelli che non lo sono, a meno che non abbia avuto diciott’anni nel 2013; in questo caso è possibile che non abbia mai votato per nessun altro prima e che la sua "prima volta" sia stata con il M5S. Ma si tratta di un numero limitato di persone.
      Quanto all’estero, l’invito potrebbe essere ricambiato, tipo... andate a fondare il Nuovo Ordine Mondiale da qualche altra parte. Ma sarebbe scortese.


    • (---.---.---.139) 22 luglio 2013 15:30

      La democrazia di internet: quello che non piace si può silenziare, basta bannare.


      Ora per parlare bisogna aver zappato la terra o fatto il carpentiere. E invece no, uno vale uno, i voti sono tutti uguali.

      Pensa che purtroppo il mio conta quanto il tuo, io lo penso ma di certo non ti vengo a dire che non devi votare, figuriamoci se ci si deve sentir dire che vale solo il voto tuo.

      Ma il senso del ridicolo ce l’avete nel M5S o pensate che ogni pretesa che alberga nella vostra testa sia un diritto?

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