venerdì 27 ottobre 2023 - Riccardo Noury - Amnesty International

Clima, sei giovani portoghesi si rivolgono alla Corte europea dei diritti umani

Sei ragazze e ragazzi del Portogallo presenteranno una denuncia alla Corte europea dei diritti umani, sostenendo che gli stati membri non fanno abbastanza per contrastare la crisi climatica e violano, in questo modo, i loro diritti fondamentali.

Claudia, Martim, Mariana, Sofia, André e Catarina hanno iniziato a interessarsi delle conseguenze del cambiamento climatico nel 2017, quando una serie di incendi devastò parte del Portogallo.

Se la loro azione giudiziaria avrà successo, i 27 stati membri dell’Unione europea (oltre a Regno Unito, Svizzera, Norvegia, Russia e Turchia, a loro volta citati in giudizio) saranno giuridicmente obbligati a ridurre le loro emissioni di gas serra.

La Corte sarà chiamata a valutare, entro pochi mesi, se siano stati violati i seguenti diritti garantiti dalla Convenzione europea dei diritti umani e delle libertà fondamentali: il diritto alla vita (articolo 2), il diritto a essere liberi dalla tortura e da trattamenti inumani o degradanti (articolo 3), il diritto alla privacy e alla vita familiare (articolo 8) e il diritto a essere liberi dalla discriminazione per motivi di età (articolo 14).

Amnesty International ha deciso di essere parte della causa attraverso una dichiarazione scritta, nella quale si legge che le persone ricorrenti stanno sperimentando sulla loro pelle l’impatto del cambiamento climatico: le temperature estreme limitano la loro capacità di trascorrere tempo all’esterno, di fare esercizio fisico, di dormire e di concentrarsi; gli incendi hanno provocato, in alcuni casi, asma e altre difficoltà respiratorie.




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