venerdì 8 ottobre 2021 - Osservatorio Globalizzazione

Città e sostenibilità: “pensare globale, agire locale” – Il caso Milano

In questi anni, il dibattito globale si è concentrato sempre di più su temi di primaria importanza e che, all’apparenza, per essere affrontati richiedono grossi sforzi che per essere efficaci possono essere solo a livello statale e sovra-statale: la questione del cambiamento climatico, ad esempio, o l’emergenza sanitaria derivata dal Covid-19.

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Per quanto sia vero che problemi di questa portata richiedano grande attenzione a livello mondiale, uno dei rischi che vanno affrontati e risolti è il pensare che, trattandosi di questioni così grandi, il singolo, e ancor di più le istituzioni più vicine al cittadino, non possano incidere e che quindi se ne possano in qualche modo disinteressare.

Invece, è vero il contrario: sono sicuramente necessarie azioni forti e decise a livello globale, con accordi vincolanti che coinvolgano più stati possibile. Sono ineludibili le politiche green ad esempio dell’Unione Europea, con la sua spinta verso la neutralità climatica e il vincolo di utilizzo dei fondi del PNRR per la transizione ecologica. O, parlando di sanità e nonostante le forti critiche iniziali, lo sforzo coordinato dell’Unione sui vaccini si è rivelato decisivo per ottenere forniture stabili e consistenti, a prezzi accettabili rispetto a quanto avrebbero potuto raggiungere i singoli stati.

Tutto questo premesso, però, è importante attivare le istituzioni ad ogni livello, perché la verità è che nessuno sforzo globale sarà mai efficace senza una miriade, un mosaico di azioni apparentemente più piccole a livello locale.

Per la stessa ragione per cui è importante che ciascuno di noi faccia con la massima attenzione possibile azioni semplici, come riciclare i rifiuti nel modo corretto o spegnere l’acqua mentre si lavano i denti, è importante mantenere la stessa attenzione anche al modo in cui agiscono le istituzioni locali di prossimità, come i Comuni o, in città più grandi, i Municipi. In una città come Milano, ad esempio, la competenza sul verde locale è uno dei compiti primari del livello Municipale, inteso sia in termini di manutenzione che di creazione di nuovi spazi. Un’altra competenza dei Municipi è relativa ad iniziative di carattere sociale/servizi alla persona, come ad esempio i Centri di Aggregazione Giovanili. Indirettamente, possono inoltre incidere su molte altre materie, o con poteri consultivi o tramite ad esempio la messa a disposizione di spazi per determinate attività.

Diventa quindi fondamentale attivare anche queste istituzioni su tematiche così importanti, perché ogni azione sia inquadrata nel modo corretto e porti beneficio alla comunità che amministra ma anche, indirettamente, alla comunità allargata nazionale e globale.

Non è più il tempo del “non è di mia competenza”: in occasione delle prossime Elezioni Amministrative, sarà importante valutare i profili dei candidati e i programmi delle liste anche con questo metro, in modo da capire se e come le loro proposte andranno ad incidere concretamente su tematiche che dobbiamo iniziare a risolvere quartiere per quartiere, area verde per area verde, casa della salute per casa della salute.

Nel mio piccolo, ad esempio, da candidato al Consiglio di Municipio 8 di Milano ho proposto due azioni concrete che potrebbero incidere sulla qualità dell’aria dei nostri quartieri e quindi contribuire al raggiungimento di una maggiore sostenibilità globale.

Da un lato, tramite anche strumenti innovativi come i Patti di Collaborazione, andrebbe fatto un grande sforzo per recuperare ogni possibile metro quadrato a verde pubblico, sia attrezzato che non, accessibile ai cittadini – una sorta di “area verde di isolato”, realizzabile ad esempio su uno spartitraffico, depavimentando un marciapiede molto largo o recuperando aree di proprietà comunali al momento non utilizzate, magari aprendone il giardino e affidandolo alla cura di associazioni locali, raggiungendo il duplice scopo di aumentare il verde a disposizione e gli spazi per attività associative/culturali.

Un’altra azione concreta che il Municipio potrebbe promuovere è la realizzazione di “hub integrati” per la mobilità elettrica locale. In aree più esterne alla città, si potrebbero realizzare dei parcheggi di interscambio (anche diffusi) con la massiccia presenza di colonnine e strategicamente collegati tramite piste ciclabili, sia radiali che tangenziali alla città, e con la presenza di mezzi per la mobilità cittadina come stazioni Bike.Mi o monopattini. Questo ad esempio promuoverebbe un pendolarismo più pulito, superando il limite dell’auto elettrica come mezzo prettamente cittadino, e attraverso il concetto di parcheggio di dimensioni più ridotte ma diffuso aiuterebbe a decongestionare i mezzi pubblici e a distribuire il traffico in modo più armonico, invece che concentrarlo sui grandi assi già saturi. Inoltre, ridurrebbe moltissimo il traffico di attraversamento, soprattutto per i quartieri più esterni, riducendo le emissioni di CO2 e migliorando la qualità della vita in generale. Naturalmente, una rete diffusa di piste ciclabili (anche leggere) incentiverebbe anche la mobilità dolce di quartiere.

Queste due proposte sono solo due semplici esempi di come un tema come il cambiamento climatico, così come altri grandi temi globali, trovino applicazione pratica e concreta in soluzioni locali, che se ben pensate hanno il duplice vantaggio di migliorare la vita dei quartieri che abitiamo e di contribuire a risolvere un problema mondiale.

Anche su altre tematiche, in ogni caso, le amministrazioni di prossimità possono incidere in modo pesante, sia in maniera diretta che indiretta, contribuendo in questo modo agli obiettivi che l’umanità si è posta per uscire dall’attuale stato di crisi. Solo il Municipio 8 di Milano, ad esempio, amministra circa 190.000 cittadini: un numero già significativo di persone su cui poter incidere.

Le soluzioni alle grandi sfide globali, quindi, passano necessariamente da ciascuno di noi e dalle nostre scelte, così come dalle istituzioni più vicine ai cittadini che devono essere spinte ad agire in queste direzione dai cittadini stessi, attraverso il voto e una partecipazione attiva e attenta, sempre tenendo presente che qualsiasi sfida, anche la più grande, si vince con passi piccoli ma costanti e diffusi, e ogni livello, così come ognuno di noi, conta.




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