domenica 4 novembre 2018 - paolodegregorio

Che fine fa il governo?

Scrive Travaglio, nell’editoriale del 3 novembre 2018: ””la Lega non solo osteggia la blocca-prescrizione e nicchia sulle manette agli evasori, in barba al Contratto di governo e in perfetta sintonia con FI & PD, ma presenta pure un emendamento alla Spazzacorrotti che neutralizza la norma Bonafede sulla trasparenza dei partiti e perpetua l’anonimato sulle “donazioni” private (cioè le tangenti mascherate) anche dall’estero a fondazioni e onlus legate ai partiti (tipo la leghista Più Voci e i suoi strani giri in Lussemburgo). Quella che si sta giocando in queste ore è una partita decisiva, anzi mortale, non solo per il governo giallo-verde di cui non ci importa un bel nulla, ma per la rivoluzione della legge uguale per tutti, che aiuterebbe l’Italia a ridurre il vero e unico spread davvero preoccupante (non quello dei titoli di Stato, che va e viene, ma quello della illegalità delle classi dirigenti che ci vede sempre primi).Per carità parliamo pure dei decimali di deficit-Pil e dei rigurgiti di fascismo, che vanno sempre combattuti. Ma più che il Fascistometro servirebbe il Ladrometro. In queste ore il sistema marcio che ci ha portato alla bancarotta si gioca tutto. Se il Partito Trasversale dell’impunità, nascoso nella pancia del cavallo di Troia leghista, riuscirà a respingere quelle quattro norme (corruzione, evasione, trasparenza, prescrizione) avrà vinto e continuerà a derubarci in suecula sueculorum. Se invece i 5 stelle, grazie alla congiunzione astrale irripetibile che li vede a Palazzo Chigi in posizione di forza, riusciranno a trascinare la Lega ad approvare quelle quattro norme, a costo di minacciare la caduta del governo, avranno reso il miglior servizio al Paese di questi vent’anni. Fosse pure l’ultima cosa che fanno prima di sparire, le persone perbene gliene saranno grate””” La cosa che possiamo aggiungere all’eccellente editoriale di Travaglio è che le coalizioni, anche nella forma più limitata di “contratto” non funzionano, la doppiezza, le furbate, i colpi bassi finiscono per omologare vecchio e nuovo e tutta la politica finisce per screditarsi più di quanto lo sia già. L’unica via di uscita è una nuova legge elettorale proporzionale che non ammetta le coalizioni, né prima né dopo, e i primi due partiti con più voti al primo turno vanno dopo 15 giorni al secondo turno e chi vince governa da solo. La governabilità sarebbe assicurata e soprattutto verrebbe rispettata la volontà degli elettori di maggioranza che vogliono vedere realizzato il programma di governo da loro votato, senza alibi di nessun tipo. Paolo De Gregorio



1 réactions


  • paolo (---.---.---.49) 5 novembre 2018 18:07

    Totalmente daccordo con Paolo De Gregorio. Sottoscrivo.


Lasciare un commento