lunedì 26 ottobre 2020 - Cesarezac

Ce la faremo

E' in corso una guerra che coinvolge il mondo intero. Una guerra mondiale.

Mai prima d'ora tale termine fu più appropriato. Nessuno, nessun continente, nessun paese può chiamarsene fuori.

Una guerra contro un nemico subdolo, non perfettamente individuato. Pare si tratti di un virus. E' conosciuto con il nome di Covid – 19. L'unica cosa certa sono le sue vittime, milioni. Le strutture sanitarie, i medici di famiglia, gli scienziati, noi cittadini comuni, stiamo combattendo questa guerra, ognuno come può.

Il nostro sistema sanitario, uno dei migliori, che però negli ultimi tempi i politici stavano trascurando, per non dire altro, ora sta dispiegando le migliori risorse umane, le migliori strutture, recentemente visibilmente potenziate. Sono disponibili ingenti capitali.

Tuttavia è emersa una criticità. Sono stati aperti concorsi per l'assunzione di medici, infermieri, tecnici di laboratorio, portantini. Ebbene questi concorsi sono andati deserti. Sono andati deserti perché oggi la popolazione italiana è costituita da persone di mezza età. I giovani italiani sono una categoria estinta da tempo. Le donne italiane tutte attempate, da un paio di decenni non generano figli. Oggi i morti sono molto più numerosi dei nati.

La gente dice che siamo invasi dagli immigrati. In realtà noi tra i paesi della UE ne abbiamo la percentuale minore, non più dell'otto per cento. Ma ne abbiamo assoluto e urgente bisogno. Abbiamo già chiesto alla Romania, braccianti agricoli, medici, infermieri, docenti scolastici ed altri.

Certamente l'accoglienza indiscriminata comporta gravi rischi. Tutti coloro che entrano nel nostro territorio nazionale, debbono essere individuati, schedati , regolarizzati, in modo che possano esplicare qualche attività lavorativa o imprenditoriale che consenta loro l'autosufficienza economica nel loro e nostro interesse. I timori nei loro confronti sono comprensibili e spesso giustificati. Molti di loro sono alti aitanti , muscolosi, privi di cultura e di remore giuridiche.

La permanenza nei centri di raccolta deve essere limitata allo stretto necessario per le pratiche burocratiche, non deve assolutamente superare una decina di giorni. L'organico delle nostre Forze dell'Ordine deve essere rimpinguato adeguatamente. Gli ospiti devono sapere che se sgarrano, la punizione e l'espulsione saranno certe e immediate.

Credere che possiamo chiudere le nostre frontiere è pura follia. Le medicine non sono mai gradevoli, specialmente quando sono chirurgiche , ma salvano la vita.

A' la guerre comme à la guerre.

Foto di Alexandra_Koch da Pixabay 




Lasciare un commento