sabato 21 agosto 2010 - UAAR - A ragion veduta

Card. Bagnasco su Rosmini: “Federalismo non disgreghi”

Intervistato da L’Osservatore Romano, il cardinale e presidente della Cei Angelo Bagnasco ricorda il pensatore cattolico Antonio Rosmini e lo prende come punto di riferimento culturale della Chiesa italiana. Rosmini, di cui alcuni scritti all’epoca furono messi all’Indice e che venne dichiarato beato nel 2007, “ha voluto creare un sistema filosofico completo sul filo di san Tommaso [d’Aquino], quindi sul filo della tradizione della Chiesa, in dialogo con il mondo moderno” in cui si “privilegia l’aspetto della soggettività”. Sul federalismo, propugnato anche da Rosmini, Bagnasco afferma che “è una ricchezza se costituisce l’unità; se invece disgrega e allontana, allora non diventa più un valore ma un disvalore”. Il presidente della Cei critica inoltre “certe forme culturali dominanti che si respirano attraverso i mezzi di comunicazione, attraverso modelli di comportamento”, che causano crisi di valori e “toccano e possono toccare tutti: credenti e non credenti, cattolici e non”. “Questo clima di possibile contaminazione” continua Bagnasco “potrebbe impoverire strada facendo la fede, ma soprattutto il comportamento degli stessi cristiani”.
 
La politica non ha tardato a commentare positivamente le parole del prelato. Da segnalare il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che dice: “sul federalismo il Cardinal Bagnasco può stare tranquillo: la riforma che noi proponiamo e che stiamo realizzando è quella di un federalismo che storicamente ha unito quello che era diviso o ha impedito, attraverso la valorizzazione delle diversitá, della responsabilitá e della trasparenza, ineludibili processi di disgregazione”. Calderoli ricorda che già “abbiamo portato e illustrato allo stesso Cardinal Bagnasco la legge delega sul federalismo fiscale” e assicura che “alla ripresa dei lavori chiederemo un nuovo incontro con lo stesso Presidente della Cei per presentare i decreti delegati di attuazione della legge delega”.
Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia interviene, sostenendo che “il federalismo di matrice cattolica è stato la vera scommessa perduta di questo Paese, che soltanto settant’anni dopo l’unità d’Italia riusciva a convincere anche i cattolici che quel tipo di unità era utile per tutti. Cosa che, naturalmente, si dimostrò non del tutto vera”.


3 réactions


  • (---.---.---.115) 21 agosto 2010 12:42

    bagnasco sbaglia. il federalismo porterà bene al sud e un ridimensionamento del nord. nel senso più positivo, al nord verranno a mancare larga parte dei cash flows che, oggi destinati al sud, ritornano al nord. ci vorranno almeno una decina d’anni, ma il nord sarà un pò più povero e il sud un pò più ricco. sono semplici meccanismi di mercato mal calcolati dalla Lega. :)


  • (---.---.---.124) 21 agosto 2010 23:01
    SIAMO DEL TUTTO CONTRARI A QUESTE POLITICHE RAZZISTE DELLA LEGA. MA SIAMO COERENTI. Quando la predica arriva dalla città medievale del Vaticano, che ha eliminato la pena di morte soltanto nel 2001, che è contro la libertà di stampa, contro i Gay, gli omosessuali, i DICO, I PACS, i matrimoni gay, contro unioni di fatto e il matrimoni dei preti, contro la libertà di culto e la sovranità popolare, in nome della sua visione totalitaria, intollerante ed illiberale che, da Costantino (IV sec.) in poi, l’ha contraddistinta in modo inequivocabile, contro le staminali, la maternità assistita, contro i comunisti e gli ebrei, contro i campesinos e la Teologia della liberazione, contro i processi per pedofilia a carico dei suoi chierici, contro i pagani, gli atei, contro tutte le altre religioni, contro il libero pensiero, contro la scienza e la conoscenza, contro la donna, le moderne tecnologie biomediche, la clonazione, l’esame prenatale, il parto indolore, l’inseminazione artificiale, contro la giustizia civile, contro le vittime di abusi sessuali clericali, contro i divorziati, i laici ed il relativismo, contro l’uso dei preservativi in Africa, contro il diritto costituzionale all’aborto, contro il testamento biologico, contro i diversi, contro Harry Potter e Dan Brown, contro tutto e tutti, allora diciamo:
    Non si può essere liberali ed altruisti ad intermittenza. Contro le leggi dell’uomo quando vi fa più comodo. In nome del vostro dio, quando egli parteggia per i vostri vizi criminali. Questo si chiama conflitto d’interesse e va avanti da duemila anni. È ora di finirla, monsignori!




  • (---.---.---.194) 25 agosto 2010 05:42

    Separazione tra Stato e Chiesa, forse allora potremmo considerarci un paese normale.

    Non capisco perche’ la Chiesa continua ad intromettersi nella vita del paese quando di problemi ne hanno fin troppi, medico cura te stesso dice un proverbio.


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