mercoledì 23 maggio 2018 - Clash City Workers

Call Center | Licenziamenti e scioperi in Comdata

La settimana scorsa (il 18 Maggio) c’è stato uno sciopero tra i dipendenti di Comdata dei siti di Pozzuoli e Padova a seguito della comunicazione aziendale della chiusura delle sedi, per un totale di 264 licenziamenti.

Le organizzazioni sindacali confederali hanno proclamato uno sciopero nazionale per l’intero turno di lavoro nei siti interessati e per le ultime due ore di turno in tutte le altre sedi italiane.
Qual è il senso di tutto ciò?! I lavoratori di Pozzuoli affermano che lo stabilimento è “produttivo”: sono stati raggiunti tutti gli obiettivi aziendali richiesti, per questo erano in presidio combattivi e agguerriti. Altrettanto avviene a Padova, dove hanno aderito in massa allo sciopero di 4 ore proclamato nelle due sedi a rischio chiusura, e hanno trasformato questa adesione in un corteo e ben visibile, pieno di rabbia e dignità, che dalla sede dell’azienda ha sfilato fino alla sede della Provincia. Insieme a queste lavoratrici, che lavorano da più di 10 anni per questa azienda e che ora sono minacciate da un licenziamento che verrà probabilmente mascherato con una proposta di trasferimento nella sede di Ivrea (insomma oltre al danno la beffa!) erano presenti in solidarietà anche i lavoratori della Telecom.

E la solidarietà è giunta anche dal sito Comdata di Rende (CS) – acquisizione del ramo d’azienda Info contact, come Pozzuoli e Padova - dove la maggior parte dei dipendenti a tempo determinato e indeterminato hanno aderito totalmente allo sciopero poiché è forte la percezione di essere tutti sotto la stessa mannaia. Per questo la solidarietà si innesca spontaneamente, poiché appena giunta la notizia dei licenziamenti la percezione è stata quella di una ruota che gira colpendo i vari siti perciò il motto collettivo da nord a sud è stato "oggi a noi, domani a voi''.

Frattanto il ministro Calenda fa vanto dei primi frutti della lotta alla delocalizzazione: l’accordo con Comdata per riportare in Italia una commessa Fastweb da 220 lavoratori.
Si dovrebbe festeggiare per il numero di posti di lavoro persi in Italia e Romania nello stesso momento? Quali sono le condizioni di lavoro dei neoassunti rispetto a quelle dei colleghi che lottano contro il licenziamento? Il paradosso sta nel fatto che Comdata assuma a Cagliari e Lecce mentre licenzia a Padova e Pozzuoli (Na).

La multinazionale dei servizi non è nuova alla riorganizzazione aziendale. Né a massimizzare profitto a colpi di cancellazioni di diritti e ricatti sul lavoro.Nel mercato unico europeo Comdata vince commesse e cerca di volta in volta di condizionare l’operato dei lavoratori all’esigenza della commessa. Le condizioni di lavoro non vengono concordate, sono imposte, minacciando di continuo il licenziamento o l’affidamento della commessa ad un altro stabilimento in linea con le richieste del committente.

I lavoratori sono contrari al licenziamento e invocano un intervento istituzionale per mediare la scelta compiuta dai vertici aziendali.

La lotta dei lavoratori dei call center continua!



1 réactions


  • robespierre (---.---.---.253) 23 maggio 2018 19:39

    Questi sono gli effetti delle leggi liberiste varate da un imbecille al governo a da una massa di imbecilli in parlamento. Con l’abolizione dell’art 18 e le altre nefandezze del Jobs Act le aziende hanno mano libera nel continuo ricatto e soppressione dei Diritti dei Lavoratori. Ma non solo!!!!!! Cosa ben più grave è lo sfruttamento degli ammortizzatori sociali per fare utili aziendali. E questo sistema Comdata lo ha sviluppato ai massimi livelli fino a farlo diventare quasi il suo vero core businnes. Comdata si è specializzata nel parassitare Cassa Integrazione, Solidarietà e tutti gli altri strumenti pensati per aiutare i lavoratori con un sistema molto semplice: acquisisci un azienda (ecco spiegato il boom di acquisizioni!), la mandi in finta crisi con strane alchimie contabili ( per es. trasferendo utili dalla controllata alla capogruppo), chiedi lo stato di crisi, sfrutti fino all’osso tutti i contributi statali e poi quando non c’è più denaro pubblico da succhiare licenzi i lavoratori. Semplice no? Certo finchè c’è una Stato imbelle ( ..o complice!) che permette tutto questo. Mi permetto di consigliare ai Lavoratori di presentare un esposto-denuncia alla Procura delle Repubblica ed alla Corte dei Conti contro i legali rappresentanti di Comdata al fine di verificare se l’operato della stessa non sia penalmente perseguibile dato che il comportamento della stessa sembra più interessato a introitare DENARO PUBBLICO che non ha garantire lavoro. Poichè  la prassi sopra descritta è indubbiamente utilizzata da Comdata in modo strutturale e ripetitivo viene da chiedersi se un tale comportamento non sia nella sostanza una vera e propria truffa ai danni dello stato e dei Contribuenti tutti. Sarebbe veramente segno di civiltà sociale prima ancora che giuridica se la magistratura contabile o penale obbligassero Comdata a RESTITUIRE  quanto inutilmente  incassato per una tutela dei Lavoratori che non c’è mai stata, ma in compenso l’incasso è stato molto utile ai fini di conseguire utili strepitosi!!!!! A me questi pseudo-imprenditori parassiti e spietati approfittatori, distruttori di Lavoro e delle speranze delle famiglie e delle persone fanno schifo!!!!! E a voi?


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