sabato 26 ottobre 2019 - Marco Barone

CASO REGENI | La nuova risoluzione del Parlamento europeo contro l’Egitto. Urgono fatti

45 mesi dal sequestro che porterà all'omicidio di stato di Giulio, in Egitto, senza verità e giustizia, e arriva la quarta risoluzione del Parlamento europeo contro la dittatura egiziana.
Le risoluzioni contro l'Egitto sono state varie, si ricordano quelle del 17 luglio 2014 sulla libertà di espressione e di riunione in Egitto, del 15 gennaio 2015 sulla situazione in Egitto, del 10 marzo 2016 sull'Egitto, in particolare il caso di Giulio Regeni dell'8 febbraio 2018 sulle esecuzioni in Egitto e del 13 dicembre 2018 sull'Egitto, in particolare sulla situazione dei difensori dei diritti umani. Ed ora questa del 23 ottobre 2019.
 
La causa determinante è data dalle durissime repressioni egiziane scaturite dalle proteste di piazza dopo i segreti di Mohamed Ali. Il popolo è iniziato a scendere in piazza, a denunciare la corruzione, a pretendere giustizia sociale e democrazia. Si parla di oltre 4.300 persone arrestate arbitrariamente (di cui quasi 3 000 si trovano ancora in stato di custodia cautelare), incluse almeno 114 donne – e almeno 111 minori secondo Amnesty International e Belady Foundation.
 
Da parte egiziana i numeri sono stati ridimensionati, ma pur sempre importanti, un migliaio di arresti "ufficiali". Parlamento europeo che "deplora la mancanza di un'indagine credibile e di un'assunzione di responsabilità in quanto al rapimento, alla tortura e all'assassinio, nel 2016, dell'assistente di ricerca italiano Giulio Regeni; ribadisce l'invito alle autorità egiziane a fare luce sulle circostanze relative alla morte di Giulio Regeni ed Eric Lang e a chiamare i responsabili a risponderne, in piena collaborazione con le autorità degli Stati membri interessati da questi casi."
Parlamento europeo che invita gli stati membri ad attuare le risoluzioni contro l'Egitto, ad oggi praticamente ignorate, salvo, l'unico caso che si registra, è quello della sospensione delle relazioni diplomatiche del parlamento italiano con quello egiziano. Significativo, ma poca cosa per far capire all'Egitto che qui si fa sul serio.
 
Urgono, insomma, fatti, altrimenti queste risoluzioni si perderanno nel tempo e l'Europa perderà ogni credibilità.
 
mb



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