mercoledì 3 novembre 2021 - Marco Barone

Bolzano, una città con il cuore in Austria ed il corpo in Italia, italianizzata ma il bilinguismo è di casa

Bozen in tedesco, Balsan o Bulsan o Busan in ladino, Bolzano in italiano è una ricca città dell'Alto Adige/Sud Tirol. Una città da poco più di cent'anni italiana, anche se la storia e l'identità storica di questa località non hanno fatto rima sicuramente spontaneamente con Italia. 

Oggi, il 73% circa della popolazione cittadina è di lingua italiana, solo il 25% tedesca e lo 0,68% di lingua ladina. Cent'anni prima la situazione era esattamente l'estremo opposto, con la lingua italiana in estrema minoranza. L'Italia ha attuato pesanti politiche di italianizzazione a partire dai processi immigratori che hanno stravolto l'identità della città di Bolzano, cercando in modo radicale di attuare una italianizzazione che altrimenti non sarebbe stata possibile. 

 

 

Nonostante ciò, il bilinguismo è di casa in relazione alle disposizioni legislative che tutelano la specialità di questa regione. Il bilinguismo visivo è garantito pienamente, come quello sostanziale, anche sulle macchine della polizia si leggerà la scritta della polizia in tedesco. 

Vi immaginate una cosa del genere a Trieste? Città che ha vissuto una storia analoga e dove il bilinguismo è attuato in modo parziale? Se a Bolzano non ci fosse la scritta Bozen, scoppierebbe probabilmente una rivolta se non in città certamente nel Sud Tirol dove complessivamente il 64% appartiene al gruppo linguistico tedesco, al gruppo italiano appartiene il 24% degli altoatesini, mentre i ladini sono circa il 4%. A Trieste, invece, se dovessero mettere la scritta Trst all'entrata della città, scoppierebbe la rivolta al contrario. Così va il mondo. Il fascismo ha lasciato il segno in modo impattante a Bolzano, la città delle due dittature, se è praticamente sparito il campo di concentramento nazista, sono invece rimasti i monumenti fascisti anche se "attualizzati".

Credere, obbedire, combattere? Si risponderà con "nessuno ha il diritto di obbedire". Oppure il monumento fascista alla vittoria. Integro, con i fasci littori. Ma contestualizzato nella società di oggi con una lettura non nostalgica ma di condanna al male fascista. Sarebbe stato meglio buttarlo giù? Ognuno avrà la sua idea.

 

La storia di Bolzano, il cuore di questa città pulsa verso l'Austria anche se il corpo è legato all'Italia, non per scelta, ma per necessità storica e geopolitica, ma questa necessità oggi esiste ancora?
 

mb




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