venerdì 31 agosto 2012 - antonio cianci 251039

Berlusconi ha vinto

Il titolo dell’articolo può sembrare provocatorio, ma non lo è.

Presentato come millantatore, bugiardo, borioso, egocentrico, gradasso, impostore, vanesio, il Cavaliere ha trascinato sul suo terreno gli altri protagonisti del panorama politico, costringendoli ad identificare l’azione politica con l’antiberlusconismo.

Di qui quasi vent’anni di schermaglie polemiche, di feroci aggressioni politiche con gli avversari, ed il condizionamento strumentale di ogni azione politica, volta esclusivamente o prevalentemente a screditare l’avversario, invece che a risolvere o almeno impostare gli annosi problemi del paese.

Non una riforma della giustizia, rivolta ad accorciare i tempi biblici dei processi; non l’urgente riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, per ridurre sprechi e privilegi, favorire le aziende, attrarre capitali; non una decente riforma del mercato del lavoro, per mettere su un piano di pari opportunità vecchi e giovani e lenire il precariato e la disoccupazione giovanili; non una riorganizzazione profonda del comparto più difficile e costoso, come la sanità; non un serio risanamento del territorio o l’arresto del degrado dei beni culturali, con l’affidamento della sua cura e manutenzione a fondazioni private anche straniere, come fanno molti altri stati.

Neppure la risoluzione, a costo zero, di annosi problemi come la vendita del patrimonio pubblico in rovina e caro per gestione e manutenzione.

Non parliamo della necessità di toccare, ridurre o abolire certi costi o privilegi della politica. Manco a parlarne.

Intorno ad ogni problema grande o piccolo si creano solo fazioni agguerrite e pronte a scannarsi. Ogni azione politica seria è inibita, la paralisi e l’immobilità sono l’unico risultato.

Tutti i leader di partito hanno finito per imitare Berlusconi, creandosi formazioni a propria immagine e per esercitare il proprio carisma fasullo, da Bossi a Di Pietro, da Casini a Vendola, da Rutelli a Fini e sino a Grillo. Con la conseguenza irrimediabile di una grande confusione e frammentazione di parrocchie politiche contro la governabilità del paese.

Comica infine la presente eterna pantomima sulla legge elettorale.

Ritiratosi Berlusconi, stanno logorando il nuovo governo Monti. I decreti si affastellano, la conversione di molti di loro non si sa se e quando avverrà e la loro pratica attuazione spesso impedita dall’azione delle lobbies.

Siffatta è la storia politica di questo paese negli ultimi quarant’anni e non si vedono cambiamenti veri, ma vuote chiacchiere. Basta sintonizzarsi su un qualsiasi canale televisivo, radiofonico o su un sito web.

La vittoria su Berlusconi è una vittoria di Pirro. La filosofia di Berlusconi ha contagiato i suoi nemici. Il Paese ha perso.



6 réactions


  • (---.---.---.42) 31 agosto 2012 16:14

    Complimenti sinceri, bellissimo articolo.


  • (---.---.---.187) 31 agosto 2012 16:18

    Grillo non è un leader di partito, non diciamo fesserie


    • (---.---.---.13) 31 agosto 2012 17:24

      hai ragione il vero leader è Casaleggio e chi è dietro di lui. Grillo non è altro che lo specchietto per le allodole e i tordi.


  • (---.---.---.43) 31 agosto 2012 17:00

    l’articolista ha simpatie pdmenoelline...non ha scritto niente circa gli alleati di Berlusconi...il pdmenoelle complice corrresponsabile delle malefatte di Berlusconi...se vogliamo rendere grazia alla verità si cominci a vedere la realtà a 360°...altrimenti a cosa serve scrivere articoli come questi?


  • (---.---.---.162) 2 settembre 2012 20:12

    Tempo perso >

    Tutti gli indicatori socio-economici sono di segno negativo. Neppure le prospettive lasciano margini all’ottimismo.
    Per certo si tornerà a discutere di spending review, fiscal compact e legge di stabilità. Tutti temi sinonimo di tagli e tasse.

    Siamo come una nave “insabbiata” in mezzo ai flutti.
    Ci vuole del tempo, dice Monti, per “attuare” le sue riforme di sviluppo e crescita. Ancor di più per “vedere” dei risultati.
    Massimo tra 4-5 mesi Monti passerà il “cerino” ai partiti in lizza per l’elezioni.

    Intanto può contare su una maggioranza “concorde” nel tirare avanti sperando di “scorgere” un barlume di ripresa.
    Guai parlare di elezioni anticipate!
    Meglio dissertare sui pro e contro della “agenda” Montiana.

    Solo un’impennata dello spread “richiamerebbe” le forze politiche alla “responsabilità”.
    Eppure per i partiti la “chiamata alle urne” è l’unica vera sfida politica delle loro capacità progettuali.
    Proporre adesso un possibile “percorso d’uscita” è dare senso ai sacrifici, fatti e da fare. Tutto il resto è solo tempo perso.

    Governare è assunzione di “rischi”. Rischiare non è prerogativa di una casta di Primi Super Cives attenta a …


  • (---.---.---.13) 2 settembre 2012 23:03
    Concordo: IL PAESE HA PERSO
    Mandi,
    Renzo Riva


    Mio intervento in video a Telefriuli di Sabato 1 Settembre 2012


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